Lassemblea del 16 dicembre del gruppo Mariella Burani, che dovrà dare il via libera atteso da mesi allaumento di capitale da circa 100 milioni volto a ripianare le perdite, rischia di andare deserta per lennesima volta. È una relazione piena di incognite quella preparata dal consiglio damministrazione dellazienda di moda in vista dellappuntamento con i soci.
In definitiva, senza accordo con le banche sulla ristrutturazione del debito, lazionista di maggioranza - Walter Burani, al quale fa capo il 74,2% del capitale - potrebbe rinunciare ad aderire alloperazione di ricapitalizzazione e la società si troverebbe nella condizione obbligata di dover portare i libri in tribunale. Al 30 settembre scorso, infatti, il patrimonio netto della capogruppo era negativo per 70 milioni, mentre sullintero gruppo gravava un debito, attualmente insostenibile, di 480 milioni di euro.
Dal canto loro gli istituti di credito reclamano che sia messa in evidenza, da parte della famiglia fondatrice, la volontà di far affluire i mezzi freschi al gruppo. «Evidenza che per adesso non è stata fornita», ha commentato una fonte vicina alle banche. In ogni caso, non è detto che lassemblea di dicembre rappresenti lultima spiaggia per la società: il cda, in un comunicato di fine novembre, non ha escluso la possibilità di riconvocare lassemblea in gennaio. E gli slittamenti in questi ultimi mesi sono stati la regola. Intanto, ogni giorno advisor della società e consulenti delle banche si incontrano per fare il punto e cercare di scongiurare il peggio.
La maison Burani, che ha già iniziato un piano di dismissioni di marchi non core, tratta con gruppi industriali e ha individuato partner finanziari interessati a investire, secondo quanto emerge dalla relazione al 30 settembre approvata martedì dal cda e consultata da Radiocor. In occasione dellassemblea del 16 dicembre, il consiglio del gruppo di moda proporrà una serie di misure e provvedimenti, tra i quali un aumento di capitale da 83,5 milioni.
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