Per guadagnare con il rame rubato i nomadi affumicano interi quartieri

Fumi dai campi nomadi e furti di rame. Di notte e sempre nelle stesse zone: Roma Est fra Tiburtina e Casilina. Con qualche puntata nell’area di Ponte Marconi. I fumi provengono dai fuochi, i fuochi servono a fondere i cavi e le trecce di rame. Il business del metallo rosso è fiorente. Si conoscono addirittura le quotazioni sul mercato nero: 4 euro al chilogrammo. Ma nessuno interviene. L’VIII Municipio non ha mai voluto discutere la mozione (firmata da tutti i gruppi del parlamentino) che chiede l’intervento del Prefetto e delle forze dell’ordine contro i fumi che si levano ogni notte dal campo Casilino 900. Ma la sinistra, tanto per non smentirsi, ha bloccato un’analoga mozione al VII Municipio, come spiega la capogruppo di An Lorena Vinzi. E anche l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), inizialmente pronta ad analizzare i fumi, ha fatto marcia indietro: le norme prevedono controlli sui fumi industriali, ma quelli dei nomadi non sono industriali.
Eppure un intervento a tappeto di vigili, polizia e carabinieri sicuramente porterebbe alla luce traffici compromettenti. Complici fonderie e sfasciacarrozze, il metallo riciclato non fatica a trovare acquirenti di pochi scrupoli. Gli episodi di cronaca sono all’ordine del giorno. «A Roma vi è un vero e proprio mercato clandestino del rame e di altri metalli da parte di extracomunitari e nomadi», denuncia il capogruppo di An alla Provincia, Piergiorgio Benvenuti: «Dopo il sequestro di un forno per la fonderia del rame nell’ex campo della Muratella, due giorni fa sono state di nuovo colpite dai furti le stazioni Casilina e Ciampino provocando rallentamenti dei treni e disagi ai passeggeri. E interi tratti di illuminazione pubblica restano spenti per giorni».
In aumento anche i furti dei pesanti tombini in ghisa dai chiusini delle fogne, epicentro fra Ponte di Nona e Tor Sapienza. I rom li rivendono a 20-25 euro ognuno. Soldi facili. Ora però gli episodi si moltiplicano anche più a sud. «L’Ufficio tecnico del XV - spiega il consigliere Augusto Santori, An - ha rilevato la sparizione di circa 100 tombini fra Marconi e Portuense. Esiste un piano per rimetterne al loro posto degli altri, ma i furti sono più veloci della posa. I chiusini aperti sono pericolosissimi».

Fumi notturni di piccole fonderie si levano pure dai nuovi accampamenti fra San Pantaleo Campano, l’Imbrecciato e il viadotto della Magliana, «dove gravitano circa 300 nomadi», rileva Santori. Il bilancio dei carabinieri dall’inizio dell’anno è di circa 200 arresti e 25 tonnellate di rame recuperate.

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