Guarda chi si rivede, il Banco del Mutuo Soccorso

Una festa, un appuntamento storico per i fan del rock progressivo l’appuntamento di stasera al Rolling Stone con il ritorno del Banco del Mutuo Soccorso. «Ma non è un ritorno - puntualizza il vocalist Francesco Di Giacomo - perché non ci siamo mai sciolti, ma stiamo accuratamente lontano dai media e da una tv che non ci rappresenta». Superati i 35 anni d’attività, i concerti in trio (Di Giacomo, Nocenzi, Maltese) come il recente «Beat Less», il Banco si ripropone al completo (con Tiziano Ricci, Maurizio Masi, Filippo Marcheggiani) tra storia e attualità. «Non ci piace l’etichetta rock progressivo, ma il genere ha fatto storia. È un territorio ricco di spunti che ingloba suoni sinfonici e rock, jazz e folk, barocco, improvvisazione e pop». Nell’anno in cui è nata la disco music - ricordano con fierezza - loro hanno pubblicato Di terra, disco anticommerciale per eccellenza a base di archi ed elettronica.
Il loro cavallo di battaglia, da cui pescheranno ampiamente nello show di stasera, è naturalmente Darwin, su cui l’anno scorso hanno tenuto una serie di conferenze con personaggi come l’etologo Danilo Mainardi. Reduci da un tour in Giappone, quest’anno andranno in Usa, Messico e Canada. Come mai questo grande successo? Il loro show è ancora travolgente, misto di tecnica, feeling e fantasia, ricco di suggestioni e di ricordi. «Perché - concludono - i nostri suoni sono sempre attuali.

Oggi con un tema si fanno quattro canzoni, noi mettiamo quattro temi in un solo brano. Darwin l’abbiamo ripubblicato vent’anni fa e il pubblico continua ad amarlo. Quel miscuglio di lampi giovanili e intuizioni profonde è addirittura migliorato col tempo».

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