Guarguaglini smentisce le dimissioni: non mollo

Finmeccanica, la giornata delle smentite: a cominciare da quella delle dimissioni del presidente, Pier Francesco Guarguaglini, attese addirittura per la serata. Un portavoce del gruppo si è affrettato a dichiararle «infondate». Ma resta il fatto che la pressione per un azzeramento dei vertici della società travolta dalla bufera giudiziaria è ormai altissima, e ha coinvolto anche Palazzo Chigi. Mario Monti è intervenuto personalmente dicendo di aspettarsi una «rapida e responsabile soluzione» della vicenda. Il presidente del Consiglio nonché ministro dell’Economia, quindi socio di controllo dell’azienda partecipata dal Tesoro (con il 30,2%), ha detto di seguire «con attenzione» l’evolversi della situazione e di aver concordato coi ministri competenti di «verificare con la società che si stiano predisponendo le iniziative necessarie».
Intanto, il Tesoro ha nominato Massimo Garbini, attuale direttore generale Enav, amministratore unico per il triennio 2011-2013, «essendo decaduto l’intero cda di Enav per le intervenute dimissioni della maggioranza». Dal canto suo, Guarguaglini continua a smentire il suo coinvolgimento: ribadisce di non aver mai creato fondi neri né di aver mai dato soldi a politici o partiti, e che Lorenzo Cola non è mai stato il suo braccio destro. Smentite a raffica e annunci di querele da parte di tutti i politici chiamati in causa da Tommaso Di Lernia, l’imprenditore «grande accusatore». Mentre il segretario Pd Pier Luigi Bersani insiste: «Bisogna mettere l’azienda in condizioni di reagire con un’operazione che ristrutturi i vertici». Sulla stessa linea Idv, Verdi e Cgil. Ma se il neopremier dovesse decidere in questo senso, si aprirebbe una partita più ampia per il controllo delle aziende di Stato che potrebbe trasformarsi in un terremoto per il composito schieramento che lo sostiene.
E cresce l’attesa per il consiglio d’amministrazione di Finmeccanica, la prossima settimana, probabile arena per la resa dei conti tra Guarguaglini e l’amministratore delegato Giuseppe Orsi. Per sapere quando avverrà, però, bisogna attendere la nomina del sottosegretario con delega alle partecipazioni pubbliche: solo allora potrà essere fissata la data del Cda straordinario, annunciato fin da quando sono stati rese note le pesanti accuse a carico di Guarguaglini (false fatturazioni) e di sua moglie, nonché ad della controllata Selex Sistemi integrati, Marina Grossi: corruzione e false fatturazioni.

Già lunedì Orsi aveva chiesto le dimissioni della Grossi, ma il Cda straordinario l’ha riconfermata alla guida della società. Ora per Selex circolano voci non confermate di un nuovo consiglio nei prossimi giorni. Unico segnale positivo per Finmeccanica, il timido rialzo in Borsa: +0,27%, dopo una settimana di passione.

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