da Roma
Liberalizzare per far ripartire il Paese. È la sollecitazione dellAntitrust a governo e Parlamento. Si chiedono interventi per aprire i mercati su infrastrutture, carburanti, energia, trasporti, servizi pubblici locali, farmaci, professioni, distribuzione commerciale e servizi finanziari. Il documento rappresenta un contributo di analisi tecnica messa a disposizione del legislatore dallAutorità. Nella segnalazione vengono indicati i settori dove «mancanza di concorrenza e lentezza del processo decisionale pubblico rappresentano un freno per la crescita del Paese».
Sul tema delle infrastrutture, lAutorità, presieduta da Antonio Catricalà, chiede un secco «no ai veti incrociati» e lattribuzione allo Stato della decisione finale. Sul capitolo elettricità, le insufficienze e le rigidità della rete di trasporto generano congestione locale. Bisogna insomma potenziare la rete di trasmissione. Anche per il gas servono interventi normativi e regolamentari, parallelamente a misure per laccesso e la crescita di nuovi soggetti imprenditoriali nello stoccaggio e nel controllo.
Nuove norme per le professioni: lAntitrust vuole labolizione del numero chiuso per notai e medici Asl. Regolamentazione anche nel commercio: la rete è sottodimensionata per le regole che ostacolano lapertura di mega store e nuovi esercizi. Vanno dunque eliminati questi vincoli.
Guerra alla burocrazia
«Il meccanismo non si limiterà alle norme fino al 1970 ma sarà esteso fino al giorno doggi»
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