I problemi del porto bloccano la città. e questa volta, dopo 15 anni, si sono mossi i camalli. In centinaia hanno percorso ieri il lungomare, dal porto a palazzo San Giorgio, sede dellAutorità portuale, per protestare e lanciare un ultimatum che scadeva alla mezzanotte di ieri: se lAutorità Portuale non autorizzerà la collocazione degli oltre 300 mezzi della Culmv (semirimorchi, gru semoventi, muletti, elevatori) questi saranno sgomberati dai capannoni oggetto della contesa e parcheggiati lungo le strade interne del porto. Ciò provocherebbe la paralisi del traffico allinterno del maggiore scalo marittimo italiano. Ieri i lavoratori si sono mossi dal deposito dei mezzi di ponte Etiopia e, dopo lassemblea a piazzale San Benigno, con ralle e carrelloni si sono avviati in corteo verso piazza Caricamento. Fischi, clacson, fumogeni e insulti al presidente dellAutorità portuale Luigi Merlo hanno connotato il corteo dei lavoratori portuali della Compagnia Unica con il console Paride Batini in testa al corteo e in silenzio stampa. Tra i manifestanti, diversi sindacalisti del ramo trasporti di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti che hanno indetto lo sciopero del primo turno insieme al consiglio unitario dei delegati della Culmv. «Contestiamo i metodi con cui il presidente affronta le questioni del mondo del lavoro, non ha dialogo», ha detto Enrico Ascheri della segreteria Filt-Cgil. Loccupazione di viale Africa era la minaccia della Compagnia Unica come risposta al provvedimento di sgombero degli storici magazzini costruiti dagli stessi lavoratori negli anni 50.
I capigruppo comunale e provinciale di Rifondazione Comunista Antonio Bruno e Alessandro Benzi si sono detti vicini ai lavoratori e hanno chiesto al presidente Merlo «di non attuare forzature non facendo prevalere le ragioni dellimpresa».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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