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Guerra del latte, ora Fini attacca il Carroccio: "Un esempio di malcostume e cattiva politica"

Non si arresta la battaglia del latte. Dopo Galan, è Fini ad attaccare la Lega: "La battaglia sulle quote latte affinché siano sospese le multe per alcuni produttori italiani, comminate dalla Ue per aver sforato i tetti produttivi, è un esempio di malcostume e cattiva politica"

Guerra del latte, ora Fini attacca il Carroccio: 
"Un esempio di malcostume e cattiva politica"

Roma - La battaglia sulle quote latte affinché siano sospese le multe per alcuni produttori italiani, comminate dalla Ue per aver sforato i tetti produttivi, è un esempio di malcostume e cattiva politica, secondo il presidente della Camera, Gianfranco Fini.

Fini va all'attacco "Cultura del mercato unico vuol dire anche rispetto rigoroso delle regole stabilite in sede comunitaria. Non c’è libertà senza legalità. La vicenda delle quote latte, di cui si parla in questi giorni, è l’esempio di un malcostume e di una cattiva politica che contrasta con i valori civili dell’Italia europea", si legge in un testo preparato da Fini per la presentazione di un libro, alla quale il presidente della Camera non ha però partecipato. Nella manovra all’esame del Parlamento è prevista la sospensione fino a dicembre del pagamento delle multe per i produttori italiani di latte sanzionati da Bruxelles.

La battaglia del latte La battaglia delle quote latte è cara alla Lega mentre il ministro Pdl dell’Agricoltura, Giancarlo Galan, ha minacciato le dimissioni qualora la norma non venga stralciata. "Una politica animata da senso di responsabilità non deve né tollerare né assecondare trasgressioni alle norme comunitarie. In caso contrario, si intaccherebbe il prestigio delle istituzioni e si comprometterebbe l’immagine del nostro Paese in Europa", si legge ancora nel discorso di Fini. "Chi nutre nostalgie protezioniste e vede il libero mercato come una fonte di ansia e di ingiustizia, ha in definitiva paura più che del mercato, dello stesso valore della libertà e può alimentare correnti demagogiche ed euroscettiche", ha rincarato la dose il presidente della Camera.

Il ministro per le Politiche comunitarie, il finiano Andrea Ronchi, ha detto che se passa la manovra così com’è uscita dalla commissione l’Italia incorrerà in una infrazione Ue.

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