Guerra di perizie su 7 colpi esplosi

A distanza di quasi sei anni, il tribunale si pronuncerà giovedì 12 sul tabaccaio di piazzale Baracca, che il 17 maggio del 2003, reagendo a una rapina, uccise Alfredo Merlino, 30 anni, e ferì gravemente Andrea Solaro, allora ventunenne. Accadde tutto poco dopo le 19. I due rapinatori entrarono nel locale all’angolo tra piazzale Baracca e viale di Porta Vercellina, un negozio già più volte preso di mira. Solaro minacciò con un revolver la moglie del tabaccaio. L'altro colpì Petrali con un pugno, arraffando 1.300 euro dalla cassa. A quel punto il tabaccaio prese la sua Beretta calibro 9, denunciata regolarmente, e sparò contro i rapinatori che, alla vista dell’arma, si diedero alla fuga. Merlino, dopo qualche decina di metri di strada, venne colpito al cuore da uno dei sette proiettili sparati da Petrali. Morì vicino a un albero di via San Vittore. Solaro venne ferito da un colpo che gli trapassò il petto. Arrestato, venne poi condannato a quattro anni e mezzo di carcere. Nel processo, la parti si sono divise sulle perizie balistiche. Per l’accusa, Petrali sparò in strada, dopo essersi messo all’inseguimento dei due rapinatori.

Per i legali del tabaccaio, invece, i colpi vennero esplosi dall’interno del locale di piazzale Baracca. I due rapinatori, però, furono entrambi colpiti alle spalle, quindi mentre fuggivano. Un dato, questo, che potrebbe pesare al momento della sentenza.

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