«Di diabete non si guarisce con un bisturi...». Ne è certo Raffaele Scalpone, presidente dellAid, associazione italiana per la tutela degli interessi dei diabetici, che riunisce insieme medici e pazienti nella lotta contro una delle malattie più gravi e invalidanti del nostro millennio. A suscitare la reazione dello specialista le ultime notizie arrivate proprio da Genova dove il chirurgo Nicola Scopinaro noto in tutto il mondo per aver inventato lintervento di diversione bilio-pancreatica per la cura dellobesità, ha lanciato una nuova sfida: applicare la chirurgia anche alla terapia del diabete.
Ma la promessa di guarigione secondo i diabetologi ha creato troppe aspettative. «Sono settimane che siamo tempestati di telefonate da parte dei nostri pazienti che ci chiedono di essere operati subito - spiega il dottor Scalpone -, io personalmente, dopo luscita di alcuni articoli giornalistici che presentavano lintervento come la cura per il diabete che consentirebbe di evitare per sempre le terapie e un certo stile di vita, ho ricevuto fino a duecento chiamate in un solo giorno... È chiaro che adesso serve chiarezza, per non ingenerare false aspettative».
Cerchiamo di fare chiarezza. Certamente lintervento ideato da Scopinaro, che prevede, grazie alla tecnica chirurgica, di portare i cibi a contatto con la secrezione bilio-pancreatica, che tratta grassi e farinacei, più tardi di una digestione normale è stato una rivoluzione mondiale nella terapia dellobesità. In pratica si riduce in maniera enorme lassorbimento di grassi e zuccheri, e chi prima era obeso non solo dimagrisce mangiando ciò che vuole, ma elimina il rischio di ammalarsi di diabete. Inoltre il chirurgo genovese ha presentato uno studio pilota che rivela come sei pazienti operati, a soli quattro mesi di distanza, siano guariti del tutto o abbiano già ridotto il diabete a uno stato «sotto controllo». «Ma guariranno del tutto anche loro - dice Scopinaro che nella prossima primavera guiderà uno studio multicentrico che coinvolgerà diversi ospedali italiani - Io posso vantare il fatto di avere guarito sette diabetici con la chirurgia già ventanni fa. E ho già pubblicato i miei risultati».
«Chi il diabete già ce lha non può guarire - ripete Scalpone - e inoltre non si può pensare di trattare tutti i due milioni e mezzo di diabetici italiani con questo approccio medico».
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