Attacco record della Russia contro l'Ucraina. Durante la notte tra sabato 28 e domenica 29 giugno, le forze di Mosca hanno lanciato 537 tra missili e droni contro il Paese invaso, colpendo diverse città.
Secondo quanto riportato dal Kyiv Independent, le sirene antiaeree sono state attivate anche nelle regioni occidentali, lontane dalla linea del fronte, mentre l'aeronautica ha segnalato già nella scorsa serata il decollo di bombardieri e velivoli senza pilota diretti verso obiettivi multipli.Mosca: con amministrazione Trump dialogo amichevole
L'attuale dialogo con l'amministrazione presidenziale statunitense "è amichevole" e Mosca "si aspetta progressi concreti". Lo ha affermato il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov. Lo riporta Interfax. "La conversazione sta procedendo bene. Non ha ancora portato a decisioni radicali o cambiamenti nell'intero quadro delle nostre relazioni bilaterali. Ma il lavoro in sé è utile e ha il carattere di una comunicazione amichevole, da partner", ha dichiarato Ushakov in un'intervista a Rossiya 1.
Zelensky ritira Kiev dalla convenzione sulle mine anti-uomo
Il presidente Volodymyr Zelenskyy ha firmato un decreto che rende effettiva la decisione del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell'Ucraina di ritirare l'Ucraina dalla Convenzione di Ottawa, un trattato internazionale che proibisce l'uso, lo stoccaggio e la produzione di mine antiuomo. Lo riportano i media ucraini. Secondo il colonnello dell'Sbu Roman Kostenko, "questo è un passo che la realtà della guerra richiede da tempo. La Russia non ha aderito a questa Convenzione e sta utilizzando mine su larga scala contro i nostri militari e civili. Non possiamo rimanere vincolati a un ambiente in cui il nemico non ha restrizioni". Ora servirà il via libera della Verkhovna Rada, il parlamento ucraino. Anche Polonia, Lettonia, Estonia e Finlandia avevano già preso la stessa decisione.
Cremlino: incontro Putin-Trump può avvenire in qualsiasi momento
Un possibile vertice tra il presidente russo Vladimir Putin e l'omologo statunitense Donald Trump è oggetto di discussione tra Mosca e Washington, ma al momento non si è ancora passati a una fase operativa. Lo ha dichiarato Yuri Ushakov, consigliere del Cremlino per la politica estera, precisando che "il tema è all'ordine del giorno, ma non si è ancora concretizzato. Tuttavia, credo che l'incontro possa avvenire in qualsiasi momento". Lo riporta Interfax. Secondo Ushakov, la decisione dipenderà dai leader: "Può succedere in qualsiasi momento, dipende molto dai presidenti". Ha poi spiegato che ci sono due opzioni: "Una riunione con una preparazione approfondita e la possibilità di firmare documenti significativi, oppure un incontro informale per discutere direttamente alcune questioni, che poi verrebbero affidate ai rispettivi team". Commentando i negoziati per migliorare le relazioni bilaterali, Ushakov ha affermato che Mosca attende segnali concreti da Washington: "È stato il Dipartimento di Stato a rinviare l'incontro già concordato. Ma resta l'intesa a lavorare su questo canale, stabilita nei primi contatti telefonici tra i nostri leader, e sono certo che il dialogo continuerà".
Telegraph: offensiva estiva russa in Ucraina è in stallo
L'offensiva estiva russa in Ucraina è in stallo e sta vacillando a poche settimane dal suo inizio, nonostante un numero record di attacchi su più fronti. A sostenerlo è il Telegraph sulla base dell'analisi di alcuni dati, affermando che se da una parte Mosca è sulla buona strada per battere il proprio record, stabilito il mese scorso, per le operazioni offensive di giugno, l'enorme volume di assalti non si è tradotto in progressi significativi sul campo di battaglia. L'offensiva, lanciata a maggio ma pianificata per l'inverno, si estende dalle regioni di confine settentrionali di Sumy e Kharkiv fino alle linee del fronte di Donetsk e Dnipropetrovsk, dove le forze russe stanno tentando di fare breccia per la prima volta, spiega il Telegraph. Il mese scorso, le forze russe sono avanzate al ritmo più veloce registrato da novembre scorso, guadagnando in media 14 km quadrati al giorno, il doppio rispetto ad aprile, secondo DeepState, progetto open source ucraino che monitora i cambiamenti territoriali. Si sono registrati costanti progressi nella regione di Donetsk, soprattutto tra Pokrovsk e Kostiantynivka, due degli obiettivi chiave di Mosca. Ma a diverse settimane dall'inizio della campagna, lo slancio sta diminuendo, sottolinea il quotidiano britannico. "I russi non hanno la capacità di dare il via a qualcosa di nuovo e distintivo in questo momento. L'offensiva estiva sarà solo la continuazione di ciò che hanno fatto in primavera", ha dichiarato al Telegraph Angelica Evans, analista russa presso l'Institute for the Study of War (Isw). A Sumy, le forze russe sembrano essersi completamente bloccate, afferma ancora il Telegraph: dopo essere rientrate nella regione a gennaio e aver intensificato la loro offensiva questa primavera, le truppe di Mosca non sono riuscite a ottenere ulteriori conquiste. Al contrario, l'Ucraina ha riconquistato parte del territorio.
Russia: nella notte colpito obiettivi dell'industria militare di Kiev
Il Ministero della Difesa russo ha annunciato di aver effettuato nella notte un massiccio attacco contro infrastrutture strategiche in Ucraina, colpendo obiettivi dell'industria bellica e impianti di raffinazione del petrolio. "Stanotte è stato condotto un massiccio attacco con armi di precisione a lungo raggio lanciate da aria, mare e terra, incluso il complesso missilistico ipersonico aero-balistico Kinzhal, oltre a droni, contro obiettivi del complesso militare-industriale e raffinerie ucraine", ha riferito il dicastero, assicurando che "tutti gli obiettivi designati sono stati colpiti". Lo riporta Ria Novosti. Il ministero ha motivato l'operazione come una risposta ai bombardamenti ucraini contro infrastrutture civili russe, aggiungendo che Mosca colpisce regolarmente "luoghi di dispiegamento di personale, mezzi e mercenari ucraini, così come strutture dell'industria della difesa, del comando militare e delle comunicazioni". Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ribadito che "le forze armate non colpiscono edifici residenziali né strutture sociali".
Relazioni Usa-Russia, Mosca: continua lavoro per eliminare elementi irritanti nel rapporto
Russia e Stati Uniti continueranno a lavorare per eliminare gli "elementi irritanti" nelle loro relazioni. Lo ha affermato il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov nel corso di un'intervista al canale Rossiya 1. Lo riporta la Tass. "L'accordo per una stretta collaborazione su questo fronte resta valido; è stato raggiunto durante i primi contatti telefonici tra i nostri due leader, e continuerà senza dubbio", ha proseguito.
Capo dei servizi russi: "Ho avuto colloquio con direttore della Cia"
Il direttore del Servizio di Intelligence Estero russo, Sergei Naryshkin, ha riferito di aver parlato al telefono con il direttore della Cia, John Ratcliffe; le parti hanno concordato sulla possibilità di chiamarsi in qualsiasi momento per discutere questioni di interesse. Lo scrive la Tass. "Ho avuto una conversazione telefonica con il mio collega americano e ci siamo riservati reciprocamente la possibilità di chiamarci in qualsiasi momento per discutere questioni di interesse", ha dichiarato Naryshkin.
Cremlino: impossibile costringerci ai negoziati con le sanzioni
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha escluso che nuove sanzioni possano spingere la Russia a sedersi al tavolo dei negoziati sull'Ucraina. In un'intervista alla tv pubblica, ripresa da Interfax, Peskov ha dichiarato: "Spingere la Russia ai negoziati si può solo con logica e argomentazioni. Costringerla con la pressione o con la forza è impossibile". Commentando l'ipotesi di nuove restrizioni occidentali, in particolare sul petrolio russo, Peskov ha aggiunto: "Più serio sarà il pacchetto di sanzioni - che, lo ribadisco, consideriamo illegali - più seria sarà la risposta da parte di Mosca. È come il rinculo di un fucile. In fin dei conti, si tratta di un'arma a doppio taglio".
Zelensky: "Putin vuole continuare la guerra, serve pressione"
"Putin ha deciso molto tempo fa che avrebbe continuato a fare la guerra, nonostante gli appelli mondiali alla pace. Questa guerra deve finire: è necessaria una pressione sull'aggressore, così come la protezione. Protezione dai missili balistici e di altro tipo, dai droni e dal terrorismo. L'Ucraina deve rafforzare la sua difesa aerea, lo strumento che meglio protegge le vite umane. Questi sono sistemi americani, che siamo pronti ad acquistare. Contiamo sulla leadership, sulla volontà politica e sul sostegno degli Stati Uniti, dell'Europa e di tutti i nostri partner". Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sottolineando che "per quasi tutta la notte, l'allarme antiaereo è risuonato in tutta l'Ucraina: 477 droni volavano nei nostri cieli, la maggior parte dei quali Shahed russo-iraniani, insieme a 60 missili di vario tipo. I russi stavano prendendo di mira tutto ciò che sostiene la vita. Anche un edificio residenziale a Smila è stato colpito e un bambino è rimasto ferito". "Tragicamente, mentre respingeva l'attacco, il nostro pilota di F-16, Maksym Ustymenko, è morto. Oggi ha distrutto 7 bersagli aerei. Le mie condoglianze alla sua famiglia e ai suoi commilitoni. Ho dato disposizioni affinché vengano indagate tutte le circostanze della sua morte", ha poi dichiarato Zelensky secondo cui "Mosca non si fermerà finché avrà la capacità di lanciare attacchi massicci. Solo questa settimana, sono stati lanciati più di 114 missili, oltre 1.270 droni e quasi 1.100 bombe plananti".
Lavrov: "Macron e Merz impazziti, retorica da tempi di conquiste europee"
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov si è scagliato contro il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz, accusandoli di voler riportare l'Europa a un passato imperialista. Le dichiarazioni sono arrivate durante una conferenza stampa a margine della visita ufficiale in Kirghizistan, dove Lavrov ha incontrato il presidente Sadyr Zhaparov e il suo omologo Jeenbek Kulubaev. Lo riporta Ria Novosti. Commentando un recente editoriale congiunto firmato da Macron e Merz, in cui si definisce la Russia "la principale minaccia" e si afferma la necessità per l'Europa di "armarsi", Lavrov ha affermato: "Credo che queste citazioni bastino, per chiunque segua un minimo gli eventi in Europa, a capire che questi personaggi hanno definitivamente perso il senno e stanno cercando apertamente di tornare ai tempi in cui Francia e Germania volevano conquistare l'intera Europa, in primo luogo l'Impero russo e l'Unione Sovietica".
Lavrov: "Occidente usa Kiev come ariete contro la Russia"
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha accusato l'Occidente di voler infliggere una "sconfitta strategica" alla Russia utilizzando il regime ucraino come "ariete", ma ha assicurato che "non ci riuscirà". Lo ha dichiarato durante un incontro a Mosca con il suo omologo kirghiso Jeenbek Kulubaev, riportato dalla Tass. "Stiamo assistendo a un confronto senza precedenti contro il nostro Paese da parte dell'Occidente collettivo, che ha deciso ancora una volta di muoverci guerra e infliggerci una sconfitta strategica, utilizzando di fatto il regime nazista di Kiev come ariete", ha detto Lavrov, aggiungendo che "l'Occidente non c'è mai riuscito e non ci riuscirà neanche stavolta".
Ucraina: un F-16 abbattuto da Mosca, morto il pilota addestrato in Occidente
Per supportare la difesa aerea, l'esercito di Kiev ha fatto decollare gli F-16 forniti dall'Occidente. Uno dei caccia, secondo quanto riferito, è stato colpito e abbattuto. Il pilota, un tenente colonnello 29enne, sarebbe riuscito ad abbattere sette bersagli prima che il suo velivolo venisse colpito. Avrebbe tentato di allontanare l'aereo dalle zone abitate, ma non è riuscito a lanciarsi in tempo. "Purtroppo abbiamo subito un'altra dolorosa perdita", si legge in una nota. La perdita di un pilota addestrato nei Paesi Nato e di un caccia rappresenta un colpo significativo per le forze armate di Kiev.
Polonia fa decollare i caccia nella notte per i raid russi contro l'Ucraina
Nel corso dell'attacco, sono stati fatti decollare anche caccia polacchi e "alleati" del blocco atlantico, dato che sono finite nel mirino di Mosca regioni al confine con i territori dell'Alleanza. "In relazione all'attacco della Russia, che sta colpendo obiettivi sul territorio ucraino, aerei polacchi e alleati hanno iniziato a operare nel nostro spazio aereo", ha riferito il Comando operativo delle forze armate di Varsavia. "Coppie di caccia in servizio sono state fatte decollare e i sistemi di difesa aerea e di ricognizione radar terrestri hanno raggiunto il massimo stato di prontezza".
Attacchi russi in tutta l'Ucraina, usati missili, droni e bombardieri
Esplosioni sono state segnalate a Zaporizhzhia, Leopoli, Ivano-Frankivsk, nella regione di Cherkasy e anche a Kiev. Stando alle informazioni diffuse da Kiev, nel bombardamento sarebbero stati lanciati "477 droni, 4 missili Kh-47M2 Kinzhal, 7 missili balistici Iskander-M/KN-23, 41 missili da crociera Kh-101/Iskander-K, 5 missili Kalibr, 3 missili S-300". Le truppe di Putin avrebbero anche fatto uso di MiG-31k e bombardieri strategici Tu-95MS.