Guerra in Ucraina

Combattimenti casa per casa: cosa succede nell'inferno di Bakhmut

Il confronto tra russi e ucraini sta assumendo i contorni di una vera e propria battaglia urbana, con Kiev che spera adesso di ridimensionare le ambizioni russe nel resto del Donbass

Combattimenti casa per casa: cosa succede nell'inferno di Bakhmut

La battaglia per la presa di Bakhmut sta proseguedo in queste ore nei settori occidentali e centrali della città. Quelli cioè situati lungo la sponda sinistra del fiume Bachmutka, lì dove l'esercito di Kiev sta riuscendo a far confluire nuove forze e nuovi rifornimenti. Ed è proprio quest'ultimo aspetto ad aver determinato il prolungamento dei combattimenti.

Le avanzate russe, e in particolare dei contractors della Wagner, sembravano nelle scorse settimane il preludio alla definitiva conquista di Bakhmut da parte di Mosca. Le forze fedeli al Cremlino puntavano a far ritirare gli ucraini dal centro della città grazie alla loro manovra a tenaglia, la quale aveva costretto i militari di Kiev ad usufruire di un'unica via di rifornimento peraltro esposta al fuoco nemico. I piani non sono andati nella direzione auspicata dai russi. I vertici dell'esercito ucraino, constatata la possibilità di inviare rifornimenti ai propri soldati presenti al di qua del Bachmutka, hanno deciso di proseguire con le azioni di difesa. E ora sembra avvicinarsi il momento decisivo.

Il centro di Bakhmut nel mirino

La strategia russa, così come visto in anni più recenti nella guerra in Siria, punta solitamente ad accerchiare su tre lati la città da espugnare per lasciare una via di fuga ai nemici ed evitare la battaglia urbana. In Ucraina un piano del genere non è stato adottato a Mariupol, da subito completamente assediata e assaltata poi all'interno dai combattenti ceceni. Ma a Bakhmut invece i contractors della Wagner hanno messo a punto questo tipo di strategia.

Dal primo agosto, da quando cioè i russi hanno iniziato l'assalto alla città, sono stati tre i principali fronti di avanzata: da est, da nord e da sud. A inizio marzo, le forze di Mosca hanno completato la conquista dei quartieri orientali, quelli situati al di là del Bachmutka. A nord invece, l'avanzata ha subito un importante impulso dalla conquista della vicina Soledar avvenuta a gennaio. Da sud infine, i russi si sono avvicinati all'unica grande arteria usata da Kiev per portare rifornimenti.

Il fatto che gli ucraini non abbiano utilizzato questa strada per evacuare del tutto Bakhmut, ha rappresentato la più brutta notizia per i contractors della Wagner. Perché nonostante le perdite subite per accerchiare la città su tre fronti, adesso sono costretti a combattere nei quartieri occidentali e centrali. In un dedalo di vie e vicoli difficili da espugnare e dove, di contro, gli ucraini hanno la possibilità di usare i cecchini e rallentare ulteriormente l'avanzata avversaria.

I combattimenti in questi quartieri sono già iniziati. A confermarlo sono stati sia i russi che gli ucraini. Per l'esercito di Kiev ha parlato nelle scorse ore il comandante delle forze di terra, Oleksandr Syrskyi. "La situazione intorno a Bakhmut rimane difficile - ha dichiarato - Le unità d'assalto di Wagner stanno avanzando da più direzioni, cercando di sfondare le difese delle nostre truppe e avanzare verso le zone centrali della città".

Tuttavia, l'ordine da parte di Kiev appare piuttosto chiaro ed è quello di continuare nella difesa di Bakhmut. "Tutti i tentativi del nemico di catturare la città vengono respinti da artiglieria, carri armati e altra potenza di fuoco - ha proseguito Syrskyi - La difesa della fortezza continua!".

Una situazione confermata anche dal capo della Wagner, Yevgeniy Prigozhin. "Tanto più ci avviciniamo al centro - ha dichiarato nelle scorse ore sul proprio canale Telegram - tanto più duri sono gli scontri". La battaglia sta quindi entrando nella fase decisiva. E non si escludono, anche in considerazione del fango tra le trincee, ulteriori fasi di stallo.

Pesanti perdite da entrambe le parti

Una battaglia del genere non può che provocare un numero molto elevato di morti e feriti. Una considerazione che vale sia per gli ucraini che per i russi. Kiev non ne fa mistero e l'obiettivo sembra proprio quello di sfiancare le forze russe a Bakhmut, evitando ulteriori avanzate verso ovest. Occorre infatti ribadire come la città non costituisca il vero perno dell'offensiva russa nella regione. Per Mosca i veri obiettivi sono rappresentati da Kramatorsk e Slovjansk, gli ultimi due grossi centro dell'oblast di Donetsk in mano ucraina.

Perdere soldati, mezzi e soprattutto interi mesi attorno Bakhmut potrebbe limitare e di molto la possibilità di proseguire l'avanzata. Non è un caso che lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram ha sottolineato gravi perdite russe nella battaglia. "In meno di una settimana, a partire dal 6 marzo - ha dichiarato - siamo riusciti a uccidere più di 1.100 soldati nemici nel solo settore di Bakhmut, perdita irreversibile per la Russia".

Numeri difficili da verificare, ma che danno l'idea della volontà ucraina di continuare a resistere in questo settore. Lo scenario futuro potrebbe essere simile a quello visto a Irpin a inizio guerra. Nella cittadina a nord di Kiev infatti, i russi erano riusciti ad avanzare ma non a sfondare.

Con gli ucraini capaci in quell'occasione di sviluppare importanti competenze nelle battaglie urbane.

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