Guerra in Ucraina

Ucraina, l'altolà della Cina sulle zone occupate: "Mai detto di lasciarle a Mosca"

Secondo un alto funzionario europeo, l'inviato speciale della Cina in Europa, Li Hui, non ha detto che alla Russia andrebbe lasciato il possesso dei territori occupati dell'Ucraina

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Il rappresentate speciale della Cina in Europa per la risoluzione della crisi ucraina, Li Hui, non ha mai parlato di consegnare o lasciare alla Russia i territori ucraini conquistati da Mosca. Sembrava che, nelle ultime ore, Pechino avesse proposto sul tavolo europeo un cessate il fuoco immediato e la concessione al Cremlino delle parti dell'Ucraina fin qui occupate, ovvero presumibilmente le regioni annesse di Lugansk, Donetsk, Zaporizhia e Kherson, oltre alla Crimea. Ebbene, la ricostruzione diffusa da alcuni media statunitensi è stata seccamente smentita da un alto funzionario europeo.

La posizione della Cina

Una fonte informata sui dettagli degli incontri avvenuti tra il signor Li e i rappresentanti europei, ha assicurato all'Ansa che l'inviato di Xi Jinping "in nessun momento" ha detto che alla Russia andrebbe lasciato il possesso dei territori occupati dell'Ucraina. "Non lo ha detto e non lo ha nemmeno lasciato intendere", ha aggiunto la fonte anonima, di fatto smentendo la versione fornita dal Wall Street Journal.

L'indiscrezione sul fatto che Pechino fosse disposta a lasciare alla Russia il controllo delle regioni ucraine conquistate da Mosca era stata lanciata dal suddetto quotidiano statunitense, che in un suo articolo aveva citato non meglio specificati funzionari europei. Secondo il Wsj, il diplomatico cinese avrebbe portato a Bruxelles un messaggio chiarissimo: gli alleati degli Stati Uniti in Europa dovrebbero affermare la loro autonomia e sollecitare un cessate il fuoco immediato, lasciando la Russia in possesso delle parti dell'Ucraina che ora occupa.

Il signor Li, che ha visitato Kiev, Varsavia, Berlino, Parigi e Bruxelles, sempre stando al Wsj avrebbe inoltre esortato i governi europei a considerare la Cina come un'alternativa economica a Washington, aggiungendo che i membri dell'Ue dovrebbero agire rapidamente per porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina prima che questo possa diffondersi.

La missione dell'uomo di Xi

In attesa che emergano ulteriori ricontri per fare chiarezza sulla missione di Li Hui in Europa, l'uomo di Xi ha concluso il suo tour facendo tappa a Mosca, dove ha incontrato il capo della diplomazia russa, Sergej Lavrov. "La Cina rafforzerà il dialogo con tutte le parti, compresa la Russia, e compirà sforzi concreti per una soluzione politica della crisi ucraina", avrebbe dichiarato l'emissario del Dragone, citato oggi in una nota della diplomazia cinese.

Sulla crisi ucraina, la Cina segue sempre gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite, sostiene una posizione obiettiva ed equa e promuove attivamente i colloqui di pace, avrebbe dichiarato Li, aggiungendo che Pechino rafforzerà gli scambi e i dialoghi con tutte le parti, compresa la Russia, per compiere sforzi concreti sulla soluzione politica della crisi.

Dal canto suo, Lavrov ha spiegato all'inviato speciale cinese che ci sono "seri ostacoli" alla ripresa dei colloqui di pace, incolpando l'Ucraina e i paesi occidentali.

"Il ministro degli Esteri russo ha ribadito l'impegno di Mosca per una risoluzione politico-diplomatica del conflitto, rilevando i seri ostacoli alla ripresa dei colloqui di pace creati dalla parte ucraina e dai suoi mentori occidentali", si legge in una nota del ministero degli Esteri russo.

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