
Un attacco nel cuore della notte, bilancio di un morto e diversi feriti. Decine di coloni israeliani hanno lanciato l’assalto nel villaggio palestinese di Jit, in Cisgiordania, con bombe molotov, dando fuoco a case e auto parcheggiate. La vittima è un ragazzo di vent'anni, ma secondo il ministero della Salute palestinese ci sono altri feriti, di cui uno in condizioni gravi. Colonne di fumo e persone in fuga: questo lo scenario mostrato dai numerosi video comparsi in rete nel corso delle ultime ore, un attacco condannato confermato anche dal presidente israeliano Isaac Herzog, che ha parlato di “un progrom” condotto da "una minoranza estremista” non rappresentativa della "comunità dei coloni che segue la legge”.
“Quando sono uscito per vedere cosa stesse succedendo, mi hanno attaccato con il gas lacrimogeno”, è la testimonianza di un residente nel villaggio di Jit: “Hanno incendiato la mia auto e ne hanno distrutta un’altra, poi hanno proseguito verso la città”. L’esercito israeliano ha reso noto di essere intervenuto nel giro di pochi minuti e di aver sparato dei colpi in aria per disperdere i coloni autori dell’attacco. Secondo quanto reso noto, un uomo sarebbe stato arrestato.
La Cisgiordania ospita 2,7 milioni di palestinesi e circa 500mila coloni israeliani e la situazione è diventata esplosiva dopo i fatti del 7 ottobre: gli scontri e le violenze sono aumentate esponenzialmente. Jit è un villaggio di appena 2.500 abitanti, situato sulle colline rocciose. Secondo il ministro israeliano della Sicurezza Nazionale, Itamar Bn-Gvir, vicino ai coloni, l’attacco sarebbe avvenuto perché l’esercito avrebbe le mani legate nell’eliminare “i terroristi”.
La reazione di Hamas non si è fatta attendere. In una dichiarazione rilanciata dalla tv satellitare al-Jazeera, il gruppo terroristico palestinese ha chiesto alla sua gente in tutti i governatorati della Cisgiordania “di reagire con rabbia per scoraggiare i coloni e respingere i loro attacchi terroristici”. Per Hamas, inoltre, l’assalto rientrerebbe nei "piani di sterminio fascisti" dello Stato ebraico: "La politica di incursioni, omicidi e di scatenare le bande di coloni rafforzerà solo l'attaccamento del nostro popolo alla sua terra e ai suoi luoghi sacri".
Josep Borrell, l'Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, ha annunciato che proporrà sanzioni contro i "promotori" della violenza dei coloni da parte del governo israeliano.
Il governo israeliano ha l’obbligo di fermare queste azioni inaccettabili, la denuncia in una nota diramata su X: “Presenterò una proposta di sanzioni dell'UE contro i violenti sostenitori dei coloni, compresi alcuni membri del governo israeliano”. Ricordiamo che tali sanzioni richiederebbero il via libera dei 27 Stati membri, tra loro molto divisi sulla crisi in Medio Oriente.
Giudea e Samaria sono ebree.
Vero, in particolare nelle repressioni russe verso gli ebrei e non solo.
Si puo anche usare come "estensione" per violente azioni di persecuzione nei confronti di minoranze etniche o religiose.
In questo caso non so' se sia pertinente. Non penso.
No non gli altri, sei tu solo tu.
Per il risponderti Primo tutti i commentatori possono commentare altri commentatori.
Secondo, se rispondo ai tuoi commenti e' perche' lo posso fare, non ti piaciono, non rispondere,se rispondi Vuol dire che vuoi dialogare. Voui dialogare solo con quelli che la pensano come te'!? cambia quotidiano.
In,fatti.......leggi sopra, con calma.
Salud
I responsabili dovrebbero essere arrestati e giudicati, per il loro operato di matrice persecutoria contro i palestinesi.
Fanno piu' danno loro, a livello internazionale, nei confronti del propio paese che la causa palestinese di hamas.
I confini non esistono, il territorio è sempre stato definito col sangue. I confini che le nazioni occupanti europee, definirono a tavolino con righello e penna, dopo la guerra, sono stati tutti violati da tutti. Gli arabi, dalla penisola arabica si sono insediati in qualche miliardo di kmq,Giudea e Samaria devono ritornare sotto il controllo di israele.
Giudea e Samaria sono ebree.