Guerra in Ucraina

"22mila a rischio inondazione". Distrutta la diga di Kakhovka

Nella notte è stata colpita la diga di Nova Kakhovka nella provincia di Kherson. Almeno 22mila persone a rischio inondazione. Kiev e Mosca si accusano a vicenda sulla responsabilità dell'attacco

Colpita diga di Kakhovka: le accuse incrociate di Kiev e Mosca. 22mila a rischio
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La centrale idroelettrica della diga di Nova Kakhovka, nella provincia di Kherson, in un’area ucraina finita sotto il controllo russo, è stata seriamente danneggiata da una serie di esplosioni. A causa dei danni subiti, parte dell’infrastruttura è collassata scatenando un’alluvione nelle zone circostanti e costringendo migliaia di persone a lasciare le proprie abitazioni. Sono almeno 22mila le persone a rischio inondazione. Kiev e Mosca si accusano a vicenda. Per gli ucraini la distruzione della diga è stata provocata dai russi mentre per il Cremlino i mandanti del disastro sarebbero i soldati di Volodymyr Zelensky.

Il crollo della diga

In base alle informazioni ottenute, spesso incomplete e tra loro contrastanti, è difficile ricostruire esattamente quanto accaduto, visto che russi e ucraini puntano il dito gli uni contro gli altri. I video che stanno circolando sui social network mostrano tuttavia la maggior parte del muro della diga spazzato via e un'enorme ondata d'acqua diretta a valle.

Il Comando operativo sud dell'esercito ucraino ha fatto sapere che l'operazione è stata condotta dalle forze russe. Al contrario, secondo le autorità della zona sotto controllo russo, la centrale è stata danneggiata da bombardamenti ucraini. In ogni caso, per Kiev la portata della distruzione, la velocità e il volume dell'acqua e le probabili aree di allagamento sono attualmente in corso di verifica. Il capo del dipartimento di polizia di Kherson, Alexander Prokudin, ha spiegato che circa 16mila persone si trovano in una "zona critica" sulla riva destra del fiume Dnipro e che è in corso un'evacuazione.

Il capo dell’amministrazione locale filo russa, Vladimir Leontyev, ha in un primo momento cercato di ridimensionare la vicenda, affermando che alcuni meccanismi della diga sono stati danneggiati per un bombardamento ucraino e che c'è stato un innalzamento di 2,5 metri del livello dell'acqua nel bacino, ma che la diga stessa "non è stata distrutta" e "non ci sarà una catastrofe". Leontyev ha quindi fatto retromarcia parlando di un grave attacco contro l’infrastruttura.

Le conseguenze dei bombardamenti

Il disastro è avvenuto nel secondo giorno delle operazioni offensive ucraine, le stesse che probabilmente segneranno le prime fasi di una controffensiva più massiccia da parte di Kiev. Questo episodio potrebbe influenzare qualsiasi piano ucraino per un assalto anfibio attraverso il Dnepr, e dunque rovinare, almeno in parte, i piani dell’Ucraina, ma danneggia anche la Federazione Russa.

La diga, alta 30 metri e lunga 3,2 chilometri, era stata costruita nel 1956 sul fiume Dnipro come parte della centrale idroelettrica di Kakhovka. Prima di essere danneggiata forniva acqua alla penisola di Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, e alla centrale nucleare di Zaporizhzhia - anch'essa sotto il controllo russo - che riceve acqua di raffreddamento dal serbatoio. Ricordiamo, come ha sottolineato il Kyiv Post, che il flusso lungo il canale della Crimea è stato ripristinato soltanto nel marzo 2022, dopo 8 anni di blocco, in seguito alla conquista russa della stessa diga.

Per quanto riguarda la centrale di Zaporizhzhia, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha detto che non c'è "alcun pericolo nucleare immediato". "Gli esperti dell'Aiea" presenti sul sito "stanno monitorando da vicino la situazione", ha aggiunto l'organismo Onu in un tweet.

Le accuse di Kiev

L’Ucraina ha subito puntato il dito contro il Cremlino. In un tweet Zelensky ha scritto che questa distruzione "conferma solo al mondo intero che devono essere espulsi da uno angolo del territorio ucraino: non bisogna lasciare loro un singolo metro, perché usano ogni metro per il terrorismo". Il presidente ucraino ha quindi rassicurato la popolazione sul fatto che "tutti i servizi stanno lavorando" e affermato di aver "riunito il consiglio nazionale di sicurezza e difesa".

"La Russia ha distrutto la diga di Kakhovka infliggendo probabilmente il più grande disastro tecnologico d'Europa degli ultimi decenni e mettendo a rischio migliaia di civili. Questo è un atroce crimine di guerra. L'unico modo per fermare la Russia, il più grande terrorista del 21mo secolo, è scacciarla dall'Ucraina", ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.

Il consigliere del presidente Zelensky, Andriy Yermak, ha invece accusato Mosca di ecocidio, affermando che le autorità regionali e nazionali stanno lavorando per assicurare la popolazioni locali dal rischio delle inondazioni. "Questo è ecocidio, la sicurezza delle persone oggi è una priorità, ma dobbiamo assicurare che il nemico sia punito a livello internazionale. I russi saranno responsabili per la privazione di acqua potabili per gli abitanti della regione a sud della Crimea, la possibili distruzione di alcuni villaggi e della biosfera", ha scritto l’alto funzionario ucraino.

Il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak, ha invece affermato che la diga di Novaya Kakhovpka è stata danneggiata da un'esplosione provocata nella sala macchine dalla 205ma Brigata motorizzata dell'esercito russo con lo scopo di creare inondazioni che blocchino la controffensiva di Kiev. Podolyak ha sottoloineato che lo scopo di quest'azione è "creare ostacoli insormontabili" all'avanzata delle truppe ucraine. Secondo l'alto funzionario ucraino si tratta di "un altro crimine premeditato" di Mosca e la Russia "deve essere immediatamente riconosciuta come un Paese terrorista, con tutte le dure conseguenze legali".

Le accuse di Mosca

Il sindaco nominato dai russi a Nova Kakhova, come detto, ha spiegato che la diga, nella notte, è stata colpita da un "grave attacco terroristico". "Verso le due vi sono stati diversi colpi contro la diga che hanno distrutto le valvole, come risultato l'acqua del bacini di Kakhova ha iniziato a tracimare in modo incontrollabile", ha detto Leontiev alla Tass, aggiungendo che al momento non c'è bisogno di evacuare la cittadina controllata dai russi, mentre gli ucraini hanno iniziato le evacuazioni nelle zone vicino alla diga controllate da Kiev.

Secondo quanto riportato da Reuters, i funzionari filorussi di Kherson hanno dichiarato che l'Ucraina ha colpito la diga più volte intorno alle 23:00, distruggendo le valvole idrauliche della centrale idroelettrica, anche se la diga non sarebbe stata completamente distrutta. "Chiediamo a tutti i residenti degli insediamenti costieri di essere pronti per l'evacuazione. I servizi di emergenza e speciali della regione sono in piena disponibilità e forniranno tutta l'assistenza necessaria", ha riferito l’amministrazione locale.

Le agenzie di stampa Tass e Ria Novosti hanno intanto scritto che per colpire la diga è stato usato un lanciarazzi multiplo del tipo Olkha in dotazione delle forze armate ucraine. Questo lanciarazzi usa munizioni guidate ed è stato sviluppato nel 2010 in Ucraina a partire dal sistema sovietico Smerch.

È entrato in servizio a partire dal 2018, e nel 2022 è stato impiegato durante l'invasione russa dell'Ucraina.

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