
La Norvegia è stata definita "uno degli alleati più stretti" dell'Ucraina. Lo ha affermato fieramente il ministro degli Esteri di Kiev che ha accolto il primo ministro norvegese Jonas Gahr Støre, il quale ha dichiarato, al cospetto del presidente Volodymyr Zelensky, che il sostegno militare della Norvegia all'Ucraina continuerà almeno fino al prossimo anno. Stando alle rivelazioni di Intelligence Online, tuttavia, Oslo non si limiterebbe ad aiutare Kiev finanziando due sistemi antimissile Patriot di fabbricazione statunitense e un radar per la difesa aerea in uno sforzo congiunto con la Germania. Avrebbe fatto molto di più.
Secondo le informazioni rivelate dalla fonte di Intelligence Online, la Norvegia starebbe svolgendo un ruolo di primo piano nei raid condotti dall'intelligence militare ucraina nel Mar Nero. Obiettivo: la Crimea, le istallazioni radar e le basi navali russe che hanno già saggiato l'efficacia dei droni navali del Commando 13.
Unità speciali del Gur, il direttorato principale dell'Intelligence che unisce le capacità dell'intelligence a quelle delle forze speciali, si starebbero infiltrando furtivamente "a bordo di moto d'acqua in Crimea e nelle piattaforme offshore controllate da Mosca" , nel quadro di una serie di operazioni marittime segrete. Ciò che colpisce è come queste operazioni portino con se "il marchio discreto dei commando norvegesi".
"Dietro le quinte, la Norvegia sta plasmando la guerra marittima che l'intelligence militare ucraina (Gur) sta conducendo contro la flotta russa del Mar Nero" hanno rivelato alcune fonti che devono rimanere necessariamente anonime, contribuendo in maniera sensibile nuove alle tattiche di guerra navale che l'Ucraina porta avanti con successo da almeno due anni a questa parte.
Una guerra silenziosa combattuta anche sulle moto d'acqua
Non solo barchini esplosivi e droni Usv armati come i Magura V5 e V7, ma moto d'acqua modificate, dotate di scafi compositi per assorbire le onde radar, motori Yamaha "adattati in Norvegia da PBO Boats" per ridurre la loro traccia termica e sistemi di navigazione inerziale sviluppati da Kongsberg Defence & Aerospace per resistere alle interferenze dei sistemi di guerra elettronica schierati su tutta la costa.
Così il braccio armato dell'intelligence militare ucraina che compone il Timur group può avvicinarsi il più possibile alla Crimea, per rilasciare gli incursori sommozzatori selezionati per portare a temine le missioni di sabotaggio più delicate. Quelle che hanno come obiettivo le antenne e gli apparati radar che fanno da occhi e orecchie della difesa russa, impiegati per "monitorare costantemente tutti gli accessi, per guidare i loro droni, i missili Kalibr e i caccia Su-30SM" sul territorio ucraino.
A bordo delle moto d'acqua, dotate anche di sistemi anticollisione e radar di navigazione miniaturizzati, gli operatori portano esplosivi C4, droni Black Hornet e fucili di precisione Barrett M82, anch'essi modificati per neutralizzare i sensori o perforare i radome. Le azioni, spettacolari non v'è dubbia, vengono "calcolate al minuto": l'avvicinamento, il tiro dei cecchini, il rilascio dei droni o le cariche di esplosivo al plastico piazzata in fretta, poi la fuga nell'oscurità, prima che le forze russe possano reagire.
Incursioni furtive nel Mar Nero e know-how norvegese
Il 24 agosto 2023, ben 16 tra moto d'acqua e battelli pneumatici Zodiac Milpro sono comparse nelle acque vicino a Capo Tarkhankut, estremità occidentale della Crimea protesa nel mar Nero. In sella era un commando composto da uomini delle sezioni "Stugna" e "Bratstvo" equipaggiati con droni Black Hornet e particolari munizioni prodotte dalla svedese Saab che in combinazione sono servizi a "neutralizzare stazione radar". Una volta recuperati dischi rigidi con dati Sigint, il commando ha issato una bandiera ucraina per marcare il territorio. Come a dire "Siamo stati noi".
Era la prima volta che il Gur utilizzava droni con visuale in prima persona (Fpv) condotti da una piattaforma galleggiante che si era spinta oltre le linee per sferrare uno dei tanti attacchi di precisione contro le istallazioni russe, oltre a neutralizzare le postazioni di mitragliatrici pesanti poste a loro difesa. "La combinazione di avvicinamenti con moto d'acqua e attacchi Fpv ha travolto le difese nemiche e creato un effetto sorpresa senza precedenti", spiegano su Intelligence Online.
I distaccamenti del Timur Group sono dotati di droni Katran, piattaforme navali armate e realmente autonome che possono rimanere in mare per svariati giorni con il prezioso carico utile - composto di siluri, mitragliatrici Browning M2 e sistemi antiaerei portatili - e che una volta "attivate" possono fornire fuoco di copertura identificando e tracciando bersagli attraverso i loro sistemi di puntamento laser dotati di intelligenza artificiale. La portata di queste piattaforme consente ai gruppi armati del Gur di proiettare la propria potenza fino alle acque vicino a Sebastopoli.
In tutto questo, la Norvegia è "discretamente coinvolta", rivela la testata specializzata in notizie relative al mondo dell'intelligence. Dal 2022 infatti i "commando di marina norvegesi del Forsvarets spesialkommando e del Marinejegerkommandoen addestrano operatori ucraini alla guerra navale clandestina".
Addestramento, sistemi e satelliti
Gli operatori dell'intelligence militare ucraina hanno "completato moduli di addestramento presso basi norvegesi", tra cui vengono menzionate le basi navali di Ramsund e Haakonsvern. L'addestramento comprendeva "navigazione tattica notturna utilizzando i sistemi Gps criptati, l'infiltrazione costiera utilizzando moto d'acqua Sea-Doo modificate e imbarcazioni Zodiac Milpro, il sabotaggio subacqueo con cariche a patella provenienti dagli arsenali britannici, l'uso avanzato dei droni Black Hornet e dei droni con visuale in prima persona montati su telai adattati da Kiev"; e poi, ancora "procedure di estrazione sotto pressione coordinate con i droni navali SpetsTechno Export Magura V5 gestiti dall'unità Gruppo 13".
Oltre all'addestramento, l'apparato di Oslo ha "silenziosamente rafforzato le capacità tecniche delle unità navali" dei commando ucraini, integrando apparecchiature di navigazione inerziale e sistemi di crittografia progettati dalla Kongsberg Defence & Aerospace. Mentre il Servizio di Intelligence Norvegese, il Nis, avrebbe trasmesso "dati sensibili" ottenuti dalle costellazioni di satelliti gestite sempre dal Kongsberg Satellite Services. Satelliti che sono "in grado di catturare costantemente i segnali dai satelliti di osservazione terrestre in orbita polare" e che insieme ai microsatelliti della costellazione N3X possono "rivelare la posizione delle navi russe che cercano di nascondere il loro segnale".
Questi dati, combinati, hanno offerto ai commando ucraini una
"visione quasi istantanea delle lacune nella sorveglianza russa". Insomma, un supporto "discreto" ma decisivo che ci fa capire come mai Kiev considera la Norvegia uno degli alleati più stretti dell'Ucraina.