Mine, lanciarazzi e imboscate: i 2000 uomini di Hamas preparano la risposta a Israele

Israele avanza su Gaza City mentre Hamas risponde con imboscate e guerriglia nei tunnel. Ecco che cosa sta succedendo

Mine, lanciarazzi e imboscate: i 2000 uomini di Hamas preparano la risposta a Israele
00:00 00:00

Sono ore cruciali per il futuro della Striscia di Gaza. Le forze di difesa israeliane (Idf) sono entrate a Gaza City con l'obiettivo dichiarato di neutralizzare il "il covo di Hamas" nella città più grande e popolosa della Striscia. Pare che i militari di Tel Aviv ne controllino almeno il 40%. "Se Hamas non rilascia gli ostaggi la Striscia sarà distrutta", ha avvertito il ministro della difesa israeliano, Israel Katz. Il piano - ha aggiunto - è quello di prendere Gaza City in quanto "principale simbolo di governo di Hamas" e se la città dovesse cadere "cadranno anche loro". In un simile contesto l'organizzazione filo palestinese è pronta a combattere fino all'ultimo uomo mettendo in atto una nuova strategia.

La strategia di Hamas

Come fa notare Il Corriere della Sera, Hamas è in attesa che termini il primo assalto israeliano per poi rispondere a suon di imboscate. L'appello sarebbe arrivato dai vertici dell'organizzazione, adesso guidata da quattro dirigenti: il numero uno Ezzedine al Haddad; Raed Saad, responsabile degli armamenti e dell'area operativa; Mohammed Odeh, intelligence; Mohand Rajab, comandante dei reparti a Gaza City. Sotto di loro ci sarebbero numerose unità autonome, cellule incaricate di attendere il nemico per poi colpirlo.

Le imboscate sono organizzate utilizzando mine, granate magnetiche, ma anche lanciarazzi a doppia carica prodotti localmente, ordigni rudimentali e sfruttando la ragnatela dei tunnel sotterranei. Le Idf faranno di tutto per evitare di restare immobili. Quando, infatti, i militari israeliani si fermano a presidiare postazioni fisse hanno sempre dovuto fare i conti con le cellule rivali. Che spuntano dal nulla, colpiscono e molto spesso riescono pure a infliggere ingenti danni. Le autorità di Tel Aviv ritengono che le Brigate Ezzedine al Qassam abbiano perso la maggior parte dei battaglioni e che tutto, o quasi, ruoti attorno a nuclei ridotti.

L'avanzata delle Idf

L'esercito israeliano valuta che per portare a buon esito l'operazione serviranno "diversi mesi", ma "non ci sono limiti di tempo". Il portavoce delle Idf, Effie Defrin, ha dichiarato che le forze armate faranno "del loro meglio" per proteggere gli ostaggi ma Hamas "sfrutta la popolazione civile come scudo umano". Pesanti bombardamenti hanno colpito Gaza City e le truppe hanno iniziato ad avanzare dalla periferia dopo settimane di attacchi aerei e di preparazione al nuovo assalto.

Un funzionario militare israeliano, intercettato dall'Associated Press, ha affermato che la "fase principale" dell'operazione nella città di Gaza è iniziata e che le truppe hanno iniziato a muoversi. La fonte ha quindi spiegato che l'esercito israeliano ritiene che a Gaza City siano rimasti dai 2.000 ai 3.000 militanti di Hamas, oltre ai tunnel utilizzati dal gruppo.

Le capacità militari dell'organizzazione filo palestinese sono state notevolmente ridotte.

Ora – è la conferma del funzionario dell'Idf - condurebbe principalmente attacchi di guerriglia, con piccoli gruppi di combattenti che piazzano esplosivi o attaccano avamposti militari prima di disperdersi. Una minaccia che Israele intende comunque spazzare via.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica