La ricostruzione di Gaza sembra ancora lontana. Israele ha deciso di mantenere chiuso il valico di Rafah e di ridurre il flusso di aiuti in risposta alla mancata restituzione dei corpi degli ostaggi da parte di Hamas.
Nel frattempo, l’Onu parla di “un’altra Nakba”: l’80% degli edifici è distrutto e le macerie basterebbero a costruire 13 piramidi di Giza. Il Cairo annuncia la creazione di un governo di 15 tecnocrati palestinesi per la gestione del dopoguerra, sotto la supervisione del Consiglio di pace presieduto da Donald Trump.Idf: Hamas ha consegnato quattro corpi alla Croce Rossa
Secondo le informazioni fornite dalla Croce Rossa, quattro bare di ostaggi deceduti sono state consegnate da Hamas e sono in viaggio verso le forze dell'Idf e dello Shin Bet nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l'Idf, aggiungendo che "Hamas è tenuta a rispettare l'accordo e ad adottare le misure necessarie per la restituzione di tutti gli ostaggi".
Manifestazione a Tel Aviv per il ritorno degli ostaggi morti
Le famiglie dei rapiti morti e non ancora restituiti a Israele da Hamas e migliaia di altre persone stanno manifestando in Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv per chiedere il ritorno delle salme per la sepoltura.
Idf: Croce Rossa verso un punto per la consegna delle salme
I portavoce dell'Idf e dello Shin Bet hanno annunciato che "secondo le informazioni ricevute, la Croce Rossa si sta dirigendo verso un punto di incontro nella Striscia di Gaza settentrionale, dove verranno consegnate diverse bare di ostaggi caduti. "L'Idf desidera agire con delicatezza e attendere l'identificazione ufficiale, che verrà prima consegnata alle famiglie degli ostaggi caduti".
Trump: "Se Hamas non rinuncia alle armi, ci penseremo noi"
"Se Hamas non rinuncia alle armi, ci penseremo noi". Lo ha detto Donald Trump. "Lo faremo velocemente e forse con violenza"
Trump: "Scopriremo se Hamas rispetta l'accordo"
"Lo scopriremo". Così Donald Trump ha risposto a un giornalista che gli ha chiesto se Hamas stia rispettando la propria parte dell'accordo di cessate il fuoco.
Netanyahu: "Determinati a riportare a casa i corpi di tutti gli ostaggi"
Visitando gli ostaggi liberati all'ospedale Beilinson di Petah Tikvah, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha promesso di riportare a casa i corpi degli ostaggi uccisi, come ha fatto con quelli vivi. "Con la stessa determinazione, con lo stesso senso di responsabilità e serietà, stiamo lavorando per riportarli indietro", ha dichiarato Netanyahu in un video citato da Times of Israel. "Non risparmieremo alcuno sforzo e nessun mezzo per riportarli indietro". Israele "riceverà presto notizie del ritorno di altri ostaggi caduti, spero nelle prossime ore. Ma siamo determinati a riportare indietro tutti", ha aggiunto.
Palazzo Chigi: domani prima riunione su Gaza, presiede Tajani
La riunione (su Gaza ndr), sarà presieduta dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani è fissata per domani, 15 ottobre alle ore 14.00, nella Sala Verde di Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio sarà impegnata, nel frattempo, nel Processo di Aqaba, che si terrà sempre domani a Roma. All'incontro prenderanno parte i ministeri interessati (Esteri, Difesa, Università, Agricoltura, Affari regionali, Disabilità), il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e la Protezione Civile. È quanto fanno sapere fonti di palazzo Chigi
Media: Netanyahu assente a Sharm per le proteste della Turchia e la presenza di Abbas
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non ha voluto prendere parte al vertice di ieri di Sharm El-Sheikh, dopo aver inizialmente accettato l'invito, per due motivi: la protesta della Turchia e la presenza di Abbas. Lo ha riferito a Times of Israel una fonte a conoscenza dei dettagli. "La protesta della Turchia ha sicuramente avuto un impatto sulla mancata partecipazione di Netanyahu al vertice", ha affermato la fonte. “Inoltre, il fatto che il presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas sia stato invitato, la possibilità di avvicinarsi a lui è qualcosa da cui Netanyahu voleva tenersi alla larga", ha aggiunto.
Palazzo Chigi: Meloni assicura che l'Italia farà la sua parte a Gaza"
"L'Italia, come ha assicurato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è pronta a fare la propria parte nel processo di ricostruzione a Gaza. In seguito alla firma dell'accordo di pace per il Medio Oriente, avvenuta ieri in Egitto, il Presidente Meloni ha chiesto oggi, nel corso del Consiglio dei Ministri, che tutti i ministeri e le istituzioni coinvolte, a vario titolo, nel progetto di ricostruzione si riuniscano per fare il punto sui prossimi passi, con un'attenzione particolare all'aspetto degli aiuti umanitari". E' quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi.
Trump: "Le salme degli ostaggi devono tornare ora"
Donald Trump chiede il ritorno delle salme degli ostaggi di Hamas. "Il lavoro non è terminato", ha scritto il presidente in un post su Truth. "La fase due inizi adesso per favore", ha aggiunto.
Media: stasera Hamas consegnerà i resti di altri ostaggi
Il canale qatariota Al-Arabi ha riferito che Hamas potrebbe consegnare i resti di altri ostaggi a Israele questa sera. Alti funzionari israeliani hanno confermato che "stasera è prevista un'altra ondata di ritorno dei martiri". Lo riporta Ynet.
Al Jazeera: 44 morti e 29 feriti a Gaza nelle ultime 24 ore
Il ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas, ha riferito che 44 corpi sono stati trasportati in ospedale nelle ultime 24 ore, oltre a 29 feriti. Lo riferisce al Jazeera. Il ministro ha affermato che i corpi di 38 delle vittime sono stati recuperati dalle macerie, dove altri restano intrappolati. Secondo il bilancio fornito da Hamas, il totale delle vittime dal 7 ottobre 2023 è salito a 67.913 morti e 170.134 feriti. Sono 9 invece i palestinesi uccisi dall'Idf dall'alba mentre cercavano di tornare nelle loro case a Gaza City e a Khan Yunis, sempre secondo al Jazeera.
Israele: il valico di Rafah resterà chiuso oggi e domani
I funzionari israeliani hanno dichiarato che il valico di Rafah a Gaza rimarrà chiuso domani e che il flusso di aiuti verso l'enclave sarà ridotto. Lo riporta Sky News. I funzionari hanno affermato che le misure sono state prese contro Hamas per non aver consegnato i corpi di tutti gli ostaggi morti.
Egitto, scelti i 15 tecnocrati palestinesi per governare Gaza
Il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty ha dichiarato all'Associated Press, prima del vertice di ieri, che 15 tecnocrati palestinesi sono stati selezionati per amministrare la Gaza del dopoguerra. Abdelatty ha aggiunto che i loro nomi sono già stati esaminati da Israele, senza però rivelarli. "Dobbiamo schierarli per prendersi cura della vita quotidiana della gente di Gaza e il Consiglio di pace dovrebbe sostenere e supervisionare il flusso di finanziamenti e denaro che arriveranno per la ricostruzione di Gaza", ha detto, riferendosi al consiglio che governerebbe Gaza e sarebbe presieduto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Abdelatty ha affermato che il comitato composto da 15 membri è già stato approvato da tutte le fazioni palestinesi, tra cui Hamas .
Onu, macerie a Gaza tante da costruire 13 piramidi Giza
L'agenzia delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp) afferma che la quantità di macerie a Gaza sarebbe sufficiente a riempire tutto il Central Park di New York con uno strato alto 12 metri o a costruire 13 piramidi giganti a Giza, in Egitto. Jaco Cillers, rappresentante speciale dell'amministratore dell'UNDP per un programma di aiuto ai palestinesi, afferma che secondo le ultime stime congiunte delle Nazioni Unite, dell'Unione Europea e della Banca Mondiale, per ricostruire Gaza saranno necessari 70 miliardi di dollari. Tale cifra è stata calcolata a settembre ed è superiore ai 53 miliardi stimati a febbraio. “I danni e le macerie stimati in tutta Gaza ammontano a circa 55 milioni di tonnellate”, ha affermato, “un altro modo per descriverlo, oltre all'esempio di Central Park che ho citato, è che equivale anche a 13 piramidi di Giza”. “Questa è l'entità e la portata della sfida”, ha aggiunto Cillers durante una conferenza stampa delle Nazioni Unite a Ginevra, in videoconferenza da Gerusalemme. Ha detto anche che nei prossimi tre anni saranno necessari 20 miliardi di dollari, mentre il resto sarà necessario in un periodo più lungo, forse decenni. Cillers ha sottolineato i “buoni segnali” provenienti da potenziali donatori, come quelli del mondo arabo, dell'Europa e degli Stati Uniti, senza specificare ulteriori dettagli.
Israele valuta reazioni a mancata riconsegna corpi, anche stop aiuti
Israele sta considerando diverse misure nel caso in cui Hamas non dovesse restituire i corpi di tutti gli ostaggi, con il gruppo militante che a oggi ne ha riconsegnati solo 4. Stando a quanto riporta Ynet, Israele sta portando avanti una diplomazia silenziosa nel tentativo di convincere Hamas a rispettare la sua parte dell'accordo e a restituire tutti i corpi. Nei negoziati di Sharm el-Sheikh, Hamas aveva affermato di conoscere la posizione di circa la metà degli ostaggi, e si stimava che ne avrebbe restituiti un numero fino a 15. Israele sta collaborando con Qatar, Egitto, Stati Uniti e Turchia, e starebbe valutando cosa fare. Secondo Canale 12, tra le altre cose, Israele sta valutando di non aprire il valico di Rafah e il blocco totale dell'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. "Raccomanderemo di interrompere il trasferimento di aiuti a Gaza e di non aprire il valico di Rafah", ha riferito una fonte della sicurezza in merito a quella che è stata definita una violazione dell'accordo da parte di Hamas.
Qatar: "Cominciate difficili discussioni sulla fase 2 a Gaza"
"Sono iniziate le difficili discussioni su come sarà (la fase 2) la messa in sicurezza di Gaza, la sua amministrazione e la garanzia che non ci sarà più una guerra". Lo afferma il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, in un'intervista a a Fox News, ripresa dal Guardian. Doha, insieme al Cairo e a Washington, è stata un mediatore chiave tra Israele e Hamas durante i negoziati che hanno portato al cessate il fuoco. Al-Ansari ammette che "abbiamo rimandato molte discussioni sulla fase uno per assicurarci che si concretizzasse".
Onu: "A Gaza un'altra Nakba, la ripresa richiederà generazioni"
Israele deve consentire l'immediata consegna di tende e roulotte nella Striscia di Gaza. A dirlo è Balakrishnan Rajagopal, relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto a un alloggio adeguato, poiché i palestinesi sfollati che tornano a Gaza non trovano altro che macerie. "È come un'altra Nakba", ha detto, riferendosi alla "catastrofe" (in arabo), cioè l'allontanamento dei residenti dalla Palestina avvenuta durante la creazione di Israele nel 1948. "Quello che è successo negli ultimi due anni sarà qualcosa di simile". "L'impatto psicologico e il trauma sono profondi", ha dichiarato ad Al Jazeera. Le Nazioni Unite stimano che il 92% di tutti gli edifici residenziali di Gaza sia stato danneggiato o distrutto, e che centinaia di migliaia di palestinesi sfollati siano stati costretti a vivere in tende o rifugi di fortuna. Rajagopal ha osservato che tende e roulotte avrebbero dovuto essere consegnate a Gaza durante un cessate il fuoco di inizio anno, ma che "quasi nessuna" di esse sia stata autorizzata a entrare a causa del rigido blocco imposto da Israele. "Anche i soccorsi e gli aiuti immediati alla popolazione di Gaza non sono possibili a meno che Israele non smetta di controllare tutti i punti di accesso", ha dichiarato. Rajagopal ha utilizzato il termine "domicidio" per descrivere la rovina in massa delle abitazioni nella Striscia. "La distruzione delle case, lo sgombero della popolazione dalla zona e la sua inabitabilità sono tra i principali modi in cui è stato commesso questo genocidio", ha affermato, aggiungendo che il processo di recupero richiederà generazioni.
Starmer candida Gb ad un ruolo nel disarmo di Hamas
Il Regno Unito si candida a un ruolo nello "smantellamento" graduale e nel "disarmo di Hamas" dopo l'annuncio dell'accordo di cessazione delle ostilità nella Striscia di Gaza palestinese (devastata da due anni di rappresaglia militare israeliana) promosso dal presidente americano Donald Trump con l'aiuto cruciale della mediazione di Egitto, Qatar e Turchia. Lo sottolineano i media britannici, riprendendo oggi una dichiarazione fatta dal premier Keir Starmer a margine del 'vertice di pacè dominato ieri da Trump a Sharm El-Sheik. Starmer ha rivendicato l'esperienza maturata dal suo Paese nel processo di disarmo della guerriglia nordirlandese dell'Ira dopo la pace del Venerdì Santo del 1998. Ha inoltre evocato una possibile partecipazione britannica al "monitoraggio del cessate il fuoco", pur avendo ripetutamente escluso l'invio di alcun contingente militare di Londra direttamente nella Striscia. La presenza da comparsa del primo ministro a Sharm - accanto a quella del suo predecessore Tony Blair, che aspira a far parte di un cosiddetto 'Consiglio di Pacè chiamato a sorvegliare in futuro l'amministrazione transitoria di Gaza sotto la presidenza dello stesso Trump - non ha mancato di suscitare peraltro irrisione su alcuni media del Regno, come il filo-conservatore Daily Mail e non solo: pronti a evidenziare l'accoglienza cordiale, ma platealmente condiscendente, riservata dal presidente Usa all'alleato sir Keir durante la cerimonia.
Onu e Croce Rossa: "Portare aiuti sfida immensa, aprire valichi"
Le agenzie umanitarie delle Nazioni Unite affermano che le sfide per portare aiuti e rifornimenti a Gaza e avviare la ricostruzione sono immense, con ordigni inesplosi che ostacolano l'operazione. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha confermato che, durante il recupero degli ostaggi a Gaza, tra il personale c'erano anche esperti in contaminazione da armi per garantire la sicurezza del percorso e del punto di consegna. La Croce Rossa sottolinea che le operazioni continuano e si aspetta che i corpi di altri ostaggi deceduti vengano consegnati nelle prossime ore. Inoltre, ha chiesto un immediato aumento degli aiuti a Gaza, facendo appello insieme all'Onu alla riapertura di tutti i valichi di frontiera per fare fronte alle "enormi" necessità. Le agenzie umanitarie descrivono la distruzione a Gaza come "devastante", con i sistemi idrico, elettrico e sanitario al collasso. Lo riporta Bbc.
Hamas ,uccisione di vari palestinesi viola cessate il fuoco
L'uccisione di diversi palestinesi stamattina a Gaza da parte dell'Idf è "una violazione dell'accordo di cessate il fuoco": lo afferma il portavoce di Hamas Hazem Qassem, ripreso da Haaretz. Secondo Qassem, il gruppo invita le parti dell'accordo a monitorare la condotta di Israele e a "non permettergli di sottrarsi agli impegni assunti con i mediatori".
Croce Rossa: ci vorrà tempo per recuperare tutti i corpi
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha dichiarato che ci vorrà del tempo per consegnare i resti degli ostaggi uccisi durante la guerra, definendola una "sfida enorme" data la difficoltà di trovare corpi tra le macerie di Gaza. Lo riportano i media internazionali. "È una sfida ancora più grande del rilascio delle persone vive. È una sfida enorme", ha affermato il portavoce del Cicr, Christian Cardon, aggiungendo che potrebbero volerci giorni o settimane e che esiste la possibilità che non vengano mai ritrovate.
Ue: "Preoccupano morti per scontri a Gaza, no ruolo Hamas"
"Per quanto riguarda ciò che vediamo a Gaza City a oggi, l'Unione Europea è preoccupata per le notizie di numerose morti a Gaza a causa degli scontri tra Hamas e membri delle gang. Incoraggiamo tutte le parti ad agire con moderazione e a non impegnarsi in attività che potrebbero minacciare il cessate il fuoco. Ribadiamo come UE che non deve esserci alcun ruolo futuro per Hamas nella governance di Gaza". Lo dice il portavoce per gli Affari esteri della Commissione europea, Anouar El Anouni, nel briefing quotidiano con la stampa. "In altre parole, Hamas deve essere in linea con il piano del Presidente Trump ora. Vorrei ricordare ancora una volta la nostra posizione delineata nella dichiarazione dell'Alta rappresentante a nome dell'Unione Europea, in risposta al piano globale che, come UE, chiediamo a tutte le parti di attuare pienamente l'accordo senza indugio, consentendo l'istituzione di un cessate il fuoco duraturo, il rilascio di tutti gli ostaggi e la distribuzione di assistenza umanitaria su larga scala all'interno e all'interno di Gaza", aggiunge.
Onu: "Al via primi sgomberi a Gaza,in rovina l'80% edifici"
Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), che sta attualmente valutando le esigenze di ricostruzione a Gaza, afferma che oltre l'80% di tutti gli edifici nella Striscia sono distrutti o danneggiati, mentre nel capoluogo Gaza City la percentuale arriva al 92%. Un portavoce dell'Undp a Ginevra descrive la distruzione come "devastante", riporta il Guardian. L'organizzazione stima che sia necessario sgomberare almeno 55 milioni di tonnellate di macerie. L'Undp afferma di aver avviato alcune operazioni di sgombero, ma la presenza di ordigni inesplosi sta ostacolando i lavori, aggiungendo che vengono ritrovati corpi.