Dove ha colpito Tel Aviv: la mappa dei siti iraniani sotto attacco

Secondo fonti locali e internazionali, gli attacchi hanno interessato diverse aree della capitale Teheran e altre regioni sensibili del Paese. Il cuore dell’attacco si è concentrato su Teheran, Esfahan e Tabriz

Dove ha colpito Tel Aviv: la mappa dei siti iraniani sotto attacco
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Durante la notte, una serie di attacchi aerei attribuiti a Israele ha preso di mira asset chiave del programma nucleare e balistico della Repubblica Islamica dell’Iran, nonché figure di spicco nel settore scientifico legato alla difesa. Le operazioni, ancora non confermate ufficialmente da Tel Aviv, sembrano aver colpito infrastrutture di alto valore strategico e tecnologico.

Secondo fonti locali e internazionali, gli attacchi hanno interessato diverse aree della capitale Teheran e altre regioni sensibili del Paese. Il cuore dell’attacco si è concentrato su infrastrutture sensibili distribuite tra Teheran, Esfahan e Tabriz, colpendo siti nucleari, impianti di ricerca, strutture residenziali legate a figure chiave del programma e, secondo fonti locali, anche scienziati coinvolti nello sviluppo di tecnologie dual use.

Siti Iran

Uno dei bersagli principali è stato il famigerato impianto sotterraneo di Natanz, nella provincia di Esfahan. Lì si trova uno dei centri nevralgici dell’arricchimento dell’uranio iraniano, protetto da otto metri di calcestruzzo e situato a oltre 40 metri sotto terra. L’Iran ne aveva ufficializzato l’esistenza solo dopo la denuncia dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo nel 2002. Secondo le autorità di Teheran, la struttura era progettata per resistere a eventuali bombardamenti aerei. Ma la scorsa notte, anche questa fortezza è sembrata vulnerabile.

Nel frattempo, la capitale è stata attraversata da una raffica di esplosioni e attività aeree. L’Organizzazione per le Industrie Aerospaziali, situata in piazza Nobonyad, è stata colpita duramente. Al suo interno si coordina la produzione missilistica del Paese, con gruppi industriali come Shahid Hemmat, Shahid Bagheri e Fajr che figurano regolarmente nei rapporti di intelligence occidentali.

Siti Teheran

Teheran ha vissuto ore di caos anche nei quartieri residenziali. Nel nord-est della città, Lavizan, sospettato da anni di ospitare un sito nucleare non dichiarato, è finito sotto attacco. Nella zona di Andarzgou e nel distretto di Amir Abad – dove sorge una centrale elettrica strategica – si sono registrati altri colpi. La Torre Jahan Koudak, un grattacielo di 34 piani nel cuore della capitale, è stata anch’essa bersaglio: un simbolo della modernità iraniana trasformato in possibile hub operativo, con vista sulle autostrade Haghani, Modarres e Africa. Colpito anche il complesso residenziale di Asatid-e Sarv, dove abitano tecnici e personale affiliato a vari enti di difesa.

Ma la novità più inquietante arriva da Tabriz, nel nord-ovest del Paese. L’agenzia di stampa Mehr ha scritto che “la città di Tabriz è attualmente sottoposta a pesanti attacchi israeliani”. Le informazioni sono state confermate da Iran International, che ha riferito di un’esplosione violenta nell’area dell’aeroporto. Fonti militari locali parlano della completa distruzione dello scalo da parte dell’aeronautica israeliana. Un colpo che segna l’estensione geografica dell’operazione e che testimonia l’intenzione di paralizzare le capacità logistiche del Paese.

Tra le aree colpite figurano anche la storica zona di Farahzad, nel nord di Teheran, con oltre 1.500 anni di storia, e via Patrice Lumumba, arteria urbana che ospita presunti funzionari del settore militare. Infine, la Pars Garna, società con sede in via Langari, sotto controllo della Defense Industries Organization, specializzata nella costruzione di tunnel e infrastrutture rinforzate come quelle del sito militare di Parchin, è stata colpita, probabilmente per il suo coinvolgimento nelle ricerche sull’arricchimento dell’uranio tramite laser.

Nel frattempo, nuovi attacchi sono stati segnalati nel sud-ovest dell’Iran. Secondo quanto riportato dall’emittente libanese Al Mayadeen, jet israeliani avrebbero colpito obiettivi nella città di Shiraz. Anche l’emittente di Stato iraniana Irib, citata dal quotidiano Etemad, ha confermato che “pochi minuti fa, il regime sionista ha condotto un’altra offensiva colpendo le periferie di Tabriz e Shiraz, nonché l’impianto nucleare di Natanz”.

L’impressione, ora, è che non si tratti di un’azione isolata. I bersagli, la precisione e la simultaneità degli attacchi parlano di una campagna militare che mira a disarticolare la catena industriale e scientifica che sostiene le ambizioni nucleari e missilistiche iraniane.

L’eco delle esplosioni riecheggia ben oltre i cieli di Teheran e Tabriz: il messaggio, chiaro e diretto, è destinato anche a Washington, Mosca e Pechino. In Medio Oriente, la guerra ombra tra Iran e Israele è uscita di nuovo dalla penombra.

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