
In Iran è il giorno dei funerali per i "martiri" della guerra dei 12 giorni. Si tratta delle esequie delle vittime degli attacchi.
Ma la giornata resta tesa, con droni sulla città e allarmi bomba. E intanto a livello diplomatico tiene banco la possibilità di nuovi colloqui tra la repubblica islamica e Stati Uniti, così come l'inizio di un nuovo round di trattative sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.Grossi: "L'Iran potrebbe tornare ad arricchire l'uranio tra qualche mese"
L'Iran ha le capacità tecniche per riprendere l'arricchimento dell'uranio entro "qualche mese". Lo ha affermato Rafael Grossi, direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea), in un'intervista all'emittente americana Cbs. Quasi una settimana dopo i bombardamenti statunitensi sui siti nucleari di Fordo, Natanz e Isfahan, tutti concordano, anche a Teheran, sul fatto che questi impianti abbiano subito danni significativi, ma permangono dubbi sull'effettiva efficacia di questi attacchi. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ad esempio, ha ipotizzato che il programma nucleare iraniano sia stato ritardato di "diversi decenni". "Ci sono stati danni significativi, ma non completi (...) Possono avere, sapete, entro pochi mesi, direi, centrifughe operative per la produzione di uranio arricchito", ha aggiunto Grossi in un'intervista che andrà in onda domani.
Idf: "Ucciso militante di alto rango di Hamas che aveva pianificato il 7 ottobre"
Le Idf e il servizio di sicurezza israeliano Shin Bet hanno dichiarato di aver "colpito ed eliminato ieri il terrorista Hakham Muhammad Issa Al-Issa nella zona di Sabra, nella città di Gaza". Secondo l'esercito israeliano, Issa "ha svolto un ruolo significativo nella pianificazione e nell'esecuzione del brutale massacro del 7 ottobre" ed era "uno degli ultimi terroristi di alto rango di Hamas rimasti nella Striscia di Gaza".
Media israeliani: Idf hanno tentato di eliminare agente di Hamas che pianificò il 7/10
Le Idf hanno tentato di eliminare un agente dell'ala militare di Hamas coinvolto nella pianificazione del massacro del 7 ottobre e nella creazione del sistema di addestramento di Hamas. Lo riporta Ynet News, aggiungendo che Hakam al-Issa è apparentemente rimasto ferito insieme a diversi familiari in un attacco aereo, ma le autorità di sicurezza stanno ancora verificando se sia stato eliminato. Secondo i media di Gaza l'uomo è stato ucciso.
Washington Post: ex segretario di Stato Mike Pompeo sfuggito ad un attentato iraniano nel 2022
L'ex segretario di Stato Mike Pompeo sarebbe sfuggito a un omicidio orchestrato dall'Iran nel 2022. Lo riferisce il quotidiano "The Washington Post", anticipando una rivelazione del libro "2024: How Trump Retook the White House and the Democrats Lost America", di Josh Dawsey, Tyler Pager e Isaac Arnsdorf, che uscirà il mese prossimo. Il piano, secondo quanto riferito, prevedeva l'omicidio di Pompeo in un albergo di Parigi. L'Iran avrebbe reclutato sicari in territorio statunitense. All'epoca Pompeo non era più segretario di Stato, carica ricoperta dal 2018 al 2021, durante la prima presidenza di Donald Trump. Quest'ultimo sarebbe venuto a conoscenza della vicenda a settembre, mentre era in corso la campagna elettorale presidenziale, informato da funzionari dell'intelligence.
Sicari iraniani hanno tentato di assassinare funzionari statunitensi almeno tre volte nei tre anni precedenti l'elezione di Trump, ma il tentativo riguardante Pompeo non era stato precedentemente reso noto. Tuttavia, lo stesso Pompeo nel suo libro "Never Give an Inch", pubblicato nel 2023, ha scritto che un membro del corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche dell'Iran aveva cercato di ingaggiare un sicario per ucciderlo, oltre a partecipare a un complotto per assassinare l'ex consigliere per la Sicurezza nazionale John Bolton. Tra l'altro, a gennaio, Trump ha revocato la protezione sia a Pompeo sia a Bolton e la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato recentemente alla stampa, nel contesto dello scontro Usa-Iran, che al momento non è in considerazione il ripristino della protezione.
Il libro di di Dawsey, Pager e Arnsdorf racconta che Pompeo riuscì a scampare "per un pelo" al tentativo di omicidio, ma non fornisce ulteriori dettagli. Il volume si basa su interviste a centinaia di persone, tra cui alti funzionari della campagna elettorale, della Casa Bianca e delle forze dell'ordine, nonchè su altri documenti. Secondo gli autori, le minacce alla sicurezza poste dall'Iran hanno inciso sulla campagna elettorale di Trump, che in un'occasione ha cambiato aereo per un viaggio in seguito a un'allerta dei servizi segreti.
Fonti Hamas: prossimi colloqui con la tregua saranno seri
Fonti di Hamas hanno riferito al quotidiano saudita Asharq Al-Awsat che i contatti e gli incontri che si stanno svolgendo in questi giorni contemporaneamente al Cairo e a Doha potrebbero essere "i più seri" da tempo soprattutto vista la "maggiore volontà" degli Stati Uniti di raggiungere un accordo. Secondo le fonti, i contatti attuali sono incentrati sulla ricerca di un consenso sull'accordo e sulla negoziazione di alcuni dettagli in un secondo momento, durante incontri indiretti che potrebbero tenersi al Cairo o a Doha. A dire delle fonti è "troppo presto per parlare di una svolta" e che il raggiungimento di un'intesa, "anche se solo provvisoria", potrebbe richiedere due o tre settimane di tempo.
Media libanesi: Witkoff andrà al Cairo per colloqui su tregua a Gaza e liberazione ostaggi
L'inviato statunitense in Medio Oriente, Steve Witkoff, dovrebbe recarsi al Cairo nei prossimi giorni per una visita che dovrebbe essere "decisiva" per il raggiungimento di un cessate il fuoco e un accordo sul rilascio degli ostaggi nella Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti al quotidiano libanese affiliato a Hezbollah, Al-Akhbar, secondo cui la visita avviene in un contesto di segnali positivi in vista di "notevoli progressi nei negoziati con un relativo cambiamento nel tono delle dichiarazioni rilasciate da Israele".
Times: Israele pianificava attacco all'Iran dal 2010 con infiltrati
Israele iniziò a preparare il suo attacco all'Iran già nel 2010, sulla base di informazioni di intelligence che davano conto di un'accelerazione del programma nucleare e di armamenti di Teheran. Lo riporta il Times, sulla base di documenti che lo Stato ebraico ha condiviso con Stati Uniti e Gran Bretagna. Secondo questa ricostruzione, gli 007 israeliani si sono infiltrati nel cuore dei programmi missilistici e nucleari iraniani per condurre anni di raccolta di informazioni e accertare che l'infrastruttura di produzione di armi di Teheran fosse molto più estesa di quanto si pensasse. Tra le altre cose, è stata accertata la produzione di centrifughe, strumenti utilizzati per arricchire l'uranio, in tre siti a Teheran e Isfahan. In particolare, il Mossad ha utilizzato spie sul campo per mappare la struttura dell'impianto di Natanz, identificando edifici in superficie e sotterranei che includevano tubature, alimentazione e solidificazione dell'uranio. Oltre a Natanz, gli israeliani si sono infiltrati nella struttura di Isfahan, nei siti di calcolo e nei laboratori di Nur e Mogdeh, nel sito militare di Shariati e nel grande hangar di Shahid Meisami, dove venivano prodotti gli esplosivi al plastico utilizzati per testare le armi nucleari, oltre ad altri materiali e prodotti chimici avanzati. I documenti visionati dal Times indicano anche l'infiltrazione nel quartier generale del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane, attaccato negli ultimi giorni della guerra, e in siti nucleari come quello di Sanjarian, che sviluppava - secondo Israele - componenti finalizzati alla creazione di armi nucleari. Inoltre l'Iran mirava a produrre decine di missili terra-terra a lungo raggio al mese, con un obiettivo dichiarato di avere una scorta di 8.000 missili. Gli esperti stimano che l'Iran abbia iniziato la guerra dei 12 giorni con circa 2.000-2.500 missili balistici.
Teheran bandisce il capo dell'Aiea dall'accesso ai siti nucleari
L'Iran non consentirà più a Rafael Grossi, direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, di visitare i suoi siti nucleari né l'installazione di telecamere di sorveglianza da parte dell'Aiea. Lo ha affermato Hamid Reza Haji Babaei, vicepresidente del parlamento iraniano. Lo riporta Mehr. La decisione - ha spiegato - è dovuta alla "scoperta di dati sensibili su strutture presenti in documenti ottenuti dal regime israeliano".
Folla ai funerali a Teheran: "A morte Israele, a morte l'America!"
Un fiume di persone, vestite di nero, che scandiscono slogan, sventolano bandiere iraniane e mostrano i ritratti delle vittime. Sono le immagini dei funerali in corso a Teheran, trasmesse dalla tv di Stato iraniana e rilanciate da alcuni network internazionali. "Morte a Israele", "morte all'America", sono alcuni degli slogan urlati lungo il corteo, stando a SkyNews e Cnn, secondo quest'ultima al funerale anche gli slogan "morte al Primo Ministro israeliano Benyamin Netanyahu" e "morte al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump" e manifestazioni di fedeltà alla Guida Suprema dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, scandendo: "Oh nobile Leader, siamo pronti!"
Usa non hanno usato bombe "bunker-buster" a Isfahan
Gli Stati Uniti non hanno sganciato la bomba 'bunker buster' sul sito nucleare di Isfahan perché si trovava così in profondità nel sottosuolo che probabilmente non sarebbe stata efficace. Lo riporta la Cnn citando i commenti fatti da un alto generale statunitense ai senatori giovedì. Durante gli attacchi agli impianti nucleari iraniani dello scorso fine settimana, gli Stati Uniti hanno invece utilizzato missili Tomahawk lanciati da un sottomarino per colpire il sito in cui, secondo i funzionari statunitensi, è immagazzinato il 60 percento delle riserve di uranio arricchito dell'Iran. Le bombe 'bunker buster' sono stati utilizzate nei siti di Fordo e Natanz.
Qatar vede "finestra di opportunità" per una tregua a Gaza
Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar afferma che i mediatori stanno collaborando con Israele e Hamas per sfruttare lo slancio del cessate il fuoco di questa settimana con l'Iran e lavorare per una tregua nella Striscia di Gaza. "Se non sfruttiamo questa finestra di opportunità e questo slancio, sarà un'opportunità persa, come già accaduto di recente. Non vogliamo che accada di nuovo", ha dichiarato Majed al-Ansari in un'intervista rilasciata all'Afp.
Il comandante delle forze Quds Qaani in corteo in Iran
Anche il comandante delle Forze Quds delle Guardie Rivoluzionarie, Esmail Qaani, è tra le migliaia di persone presenti al corteo che sfila a Teheran per i funerali dei comandanti militari morti durante la guerra di 12 giorni con Israele. Qaani era stato dato per morto nell'attacco israeliano all'Iran del 13 giugno scorso, tuttavia un video rilanciato sui social il 24 giugno apparentemente mostrava il generale vivo a Teheran, senza tuttavia conferme ufficiali. Qaani era stato dato per morto anche lo scorso ottobre, quando si ipotizzò che fosse rimasto ucciso in un raid dell'Idf su Beirut.
Le immagini dei funerali a Teheran
Esplosioni intorno a Teheran, attivate difese aeree
Esplosioni sono state segnalate intorno a Teheran, attivando le difese aeree. Lo riporta Iran International, spiegando che i colpi colpi di esplosioni o spari sono stati uditi in aree come come Karaj, Islamshahr, Bidganeh, Mallard e Parand.
Trump, 30 mld a Teheran per nucleare civile? Ridicolo, è una bufala
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump smentisce le notizie diffuse da alcuni media secondo cui l'amministrazione americana avrebbe discusso la possibilità di aiutare l'Iran ad accedere a 30 miliardi di dollari per costruire un programma nucleare per la produzione di energia civile. "Chi tra i Fake News Media è il farabutto che dice che 'il Presidente Trump vuole dare all'Iran 30 miliardi di dollari per costruire strutture nucleari non militari?'. Mai sentito parlare di questa idea ridicola. È solo un'altra bufala - scrive Trump sul social Truth -. Questa gente è malata".
Ministro esteri Iran: "Se Trump vuole l'intesa sia rispettoso, i toni su Khamenei sono inaccettabili
"Se il presidente Trump vuole davvero un accordo, dovrebbe mettere da parte il tono irrispettoso e inaccettabile nei confronti della Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, e smettere di ferire i suoi milioni di seguaci". Ha scritto così in un post su X nella notte il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, dopo che ieri Donald Trump su Truth ha sostenuto di aver "salvato" Khamenei "da una morte molto brutta e obbrobriosa". Nella notte tra il 21 e il 22 giugno raid Usa hanno colpito tre siti del controverso programma nucleare della Repubblica Islamica, nel mezzo dell'offensiva avviata il 13 giugno da Israele contro obiettivi militari in Iran. Teheran non ha mancato di rispondere fin quando non è arrivato il cessate il fuoco annunciato da Trump dopo 12 giorni di escalation militare. Nel post Araghchi insiste sulla "tenacia" degli "iraniani" e aggiunge: "Il grande e potente popolo iraniano, che ha dimostrato al mondo che il regime israeliano non aveva altra scelta che ricorrere a 'paparinò per evitare di essere annientato dai nostri missili, non gradisce minacce e insulti". "Se le illusioni portassero a errori peggiori, l'Iran non esiterebbe a svelare le sue capacità reali", afferma, aggiungendo che "buona volontà genera buona volontà e rispetto genera rispetto"
migliaia a Teheran per funerali 60 vittime attacchi israeliani
Migliaia di persone in lutto hanno percorso le strade del centro di Teheran per i funerali del capo della Guardia Rivoluzionaria e di altri alti comandanti e scienziati nucleari uccisi durante una guerra di 12 giorni con Israele. Le bare del capo della Guardia, Gen. Hossein Salami, del capo del programma di missili balistici della Guardia, Gen. Amir Ali Hajizadeh e di altri sono state trasportate su camion lungo Azadi Street, nella capitale. Si tratta dei primi funerali pubblici di alti comandanti dopo il cessate il fuoco e la televisione di Stato iraniana ha riferito che sono stati celebrati per 60 persone in totale, tra cui quattro donne e quattro bambini. Le autorità hanno chiuso gli uffici governativi per consentire ai dipendenti pubblici di partecipare alle cerimonie.