Guerra

"Era un drone iraniano..." I sospetti Usa dietro l'attacco alla nave cargo israeliana

Secondo la Difesa Usa, l'imbarcazione è stata colpita da uno Shahed-136 di Teheran nell'Oceano Indiano. Non vi sarebbero feriti tra l'equipaggio

"Era un drone iraniano..." I sospetti Usa dietro l'attacco alla nave cargo israeliana nell'Oceano Indiano

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Regge la tregua nella Striscia di Gaza, ma obiettivi legati a Israele continuano ad essere colpiti in acque internazionali. Fonti della Difesa americana hanno riferito dell’attacco ad una nave cargo di proprietà di un miliardario dello Stato ebraico, mentre navigava nelle acque dell’Oceano Indiano. Gli statunitensi hanno dichiarato di avere il sospetto che il vascello sia stato colpito da un drone Shahed-136 iraniano. Pare che il velivolo senza pilota sia esploso danneggiando la nave, ma senza ferire alcun membro dell’equipaggio. La notizia è stata diffusa anche da Al-Mayadeen, un canale satellitare panarabo politicamente schierato con gli Hezbollah libanesi, che ha citato fonti anonime riprese anche dai media iraniani.

L’imbarcazione, la Symì, batte bandiera maltese, opera per conto della Cma Cgm, un’importante azienda di spedizioni francese con base a Marsiglia, ma è di proprietà della Easter pacific shipping di Singapore, compagnia controllata dall’israeliano Idan Ofer. Entrambe le società non hanno ancora rilasciato dichiarazioni in merito all’accaduto, così come l’esercito israeliano e la missione iraniana alle Nazioni Unite.

Continuiamo a monitorare la situazione da vicino”, ha commentato un funzionario della Difesa di Washington all’Associated Press, che però non ha voluto spiegare perché la Casa Bianca sia convinta che dietro all’attacco vi sia la Repubblica islamica, contro cui Israele sta combattendo da anni una guerra silenziosa in tutto il Medio Oriente. Non sarebbe la prima volta, dunque, che imbarcazioni legate a Tel Aviv vengono bersagliate da droni di Teheran.

Secondo i dati di MarineTraffic, la Symì ha spento il tracker dell’Automatic identification system (Ais) da martedì, quando ha lasciato il porto Jebel Ali di Dubai. Il segnalatore dovrebbe essere sempre acceso per questioni di sicurezza, ma gli equipaggi lo disattivano quando hanno il timore di essere presi di mira. Il vascello della Eastern pacific shipping si era “oscurato” anche mentre attraversava l’area del mar Rosso vicina allo Yemen, le cui coste occidentali sono controllate dagli Houthi.

Proprio i ribelli filo-iraniani si sono resi protagonisti di un’azione ai danni di un’altra imbarcazione di proprietà di un miliardario israeliano. Domenica 19 novembre, un commando dei guerriglieri yemeniti ha assaltato la nave cargo Galaxy Leader, prendendone il controllo.

Il vascello è stato condotto nel porto di Hodeida e l’equipaggio, composto da cittadini filippini, ucraini, rumeni, bulgari e messicani, è stata presa in ostaggio.

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