Potenti esplosioni registrate nei pressi di una base militare russa nell'area di Gvardeyskoye. Un drone abbattuto dalle difese del Cremlino a Sebastopoli. La chiusura del traffico sul ponte di Kerch, in passato più volte colpito e danneggiato da raid chirurgici. È stata fin qui una mattinata movimentata per la Russia, alle prese con svariati problemi in Crimea. Da giorni, Mosca deve ormai fare i conti con continui attacchi nemici, sempre più intensi e non limitati soltanto ai territori più vicini ai confini con l'Ucraina. Anche la capitale, come dimostrano i recenti attacchi avvenuti, è diventata un bersaglio dei droni rivali.
Esplosioni in Crimea
Rbc-Ukraine ha parlato di "esplosioni in Crimea". In particolare, potenti deflagrazioni sono state riferite a Gvardeyskoye, nel distretto di Simferopoli, dove sorge una base aerea dell'aeronautica russa. Le autorità della penisola, annessa da Mosca unilateralmente nel 2014, hanno quindi bloccato il traffico sul ponte di Crimea.
In un secondo momento, il governatore di Sebastopoli, Mikhail Razvozhaev, ha fornito ulteriori elementi, spiegando che un drone è stato abbattuto nella zona di Kara-Koba. "Nella zona di Kara-Koba, secondo i dati preliminari, è stato abbattuto un Uav. Ne è seguita un'esplosione a terra. Erba e cespugli hanno preso fuoco. Le squadre dei vigili del fuoco sono sul posto", ha scritto Razvozhaev su Telegram, secondo quanto riportato dalla Tass.
La chiusura del ponte di Crimea
Nel frattempo, probabilmente temendo ulteriori blitz nemici, le autorità russe avevano deciso di chiudere temporaneamente il traffico automobilistico sul ponte di Crimea. "Si consiglia a coloro che si trovano sul ponte e nella zona di ispezione di mantenere la calma e di seguire le istruzioni degli agenti di sicurezza dei trasporti", si poteva leggere sul canale Telegram della Tass, che pubblica gli ultimi aggiornamenti sulla situazione sul ponte. Secondo le stesse fonti, il traffico poco dopo è stato riaperto. Al momento non sono noti i motivi ufficiali che hanno portato alla chiusura del ponte.
Certo è che Mosca ha iniziato a installare barriere galleggianti per proteggere il ponte dagli attacchi dei droni ucraini. Secondo quanto riferito dal canale Telegram Mash, la barriera sarà dispiegata nel Mar d'Azov lungo l'intera lunghezza del ponte, il più grande d'Europa, lungo 18 chilometri. La Russia sarebbe fiduciosa in merito al fatto che questa protezione impedirà ulteriori attacchi con droni sottomarini e acquatici, come quelli che hanno colpito il ponte per la seconda volta a metà luglio.
Infrastrutture strategiche nel mirino
Mosca sospetta che la Nato abbia fornito a Kiev la tecnologia per fabbricare droni, altri Uav sono invece moto d'acqua convertite in dispositivi kamikaze senza pilota. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sostiene che il ponte di Crimea "è un'infrastruttura ostile", costruita al di fuori del diritto internazionale, ma è diventata un nodo logistico cruciale per il trasporto di munizioni per l'esercito russo: "Ecco perchè è il nostro obiettivo, e qualsiasi obiettivo che porti la guerra e non la pace deve essere neutralizzato".
Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha annunciato ulteriori misure di sicurezza per proteggere le infrastrutture dagli attacchi aerei e marittimi ucraini.
"Vista la situazione creatasi, è stata presa la decisione di adottare ulteriori misure per migliorare la difesa contro gli attacchi via mare e via aria", ha spiegato Shoigu durante un incontro con il personale delle Forze Armate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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