Lo storico comunicato di Hamas sull'intesa con Israele

A Sharm El Sheik è stato messo un primo mattone per la costruzione di una pace che solo pochi giorni fa sembrava impossibile. Hamas: "Israele responsabile della piena attuazione dell'accordo"

Lo storico comunicato di Hamas sull'intesa con Israele
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A Sharm El Sheik, nella notte italiana, si è scritta una pagina di storia. Con la mediazione di Donald Trump, Hamas e Israele hanno raggiunto un'intesa per porre fine alla guerra, un primo passo nella direzione della pace e della risoluzione di un conflitto che ha causato fin troppi morti. Al termine dei negoziati, hanno rilasciato un comunicato per punti nel quale mettono nero su bianco gli obiettivi che sono stati raggiunti e la strada per arrivare alla tregua.

"Fine della guerra a Gaza e ritiro completo dell'esercito israeliano. Apertura di cinque valichi per gli aiuti umanitari. Rilascio dei prigionieri israeliani nella prima fase", sono i tre punti fondamentali di questo accordo. Gli ostaggi israeliani che devono ancora essere liberati sono 20, che Hamas garantisce siano tutti vivi e che verranno scambiati con 1950 prigionieri palestinesi, di cui 250 condannati all'ergastolo. Questo passaggio dovrà avvenire entro 72 ore dalla firma dell'accordo. Il ritiro parziale dell'Idf da Gaza, invece, è già iniziato: l'esercito afferma che "secondo le direttive di livello politico e in conformità con una valutazione della situazione, l'Idf ha avviato i preparativi operativi per l'attuazione dell'accordo".

Nel seguito del comunicato, Hamas elogia gli sforzi "dei mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, nonché il ruolo del presidente Trump nel porre fine alla guerra e garantire il ritiro dell'esercito israeliano. Ha invitato tutte le parti garanti, insieme agli Stati arabi, islamici e internazionali, a ritenere Israele responsabile della piena attuazione dell'accordo, senza ritardi o elusioni". Sul ruolo dei mediatori arabi, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha sottolineato il loro ruolo "nel far capire che la situazione per Hamas sarebbe stata peggiore" nel caso in cui avessero rifiutato di firmare l'accordo. "Alla disfatta totale Hamas ha preferito chiudere la guerra, sperando di poter avere qualche ruolo in futuro, cosa che comunque mi sembra difficile", ha spiegato Tajani.

In conclusione di comunicato, Hamas "ha elogiato la fermezza e l'eroica posizione del popolo palestinese a Gaza, Gerusalemme, Cisgiordania e altrove, sottolineando che i loro sacrifici non saranno vani e che i diritti nazionali saranno rispettati finché non saranno conseguite libertà, indipendenza e autodeterminazione". Nella notte a Gaza si è festeggiato per il raggiungimento di questo accordo, nell'attesa che nella giornata di oggi avvenga la firma e si dia seguito concreto alle trattative. "È un primo passo, la prima fase. Certo, ce ne sono molti altri, e sicuramente ci saranno altri ostacoli.

Ma ora dobbiamo rallegrarci di questo passo importante che porterà un po' più di fiducia per il futuro e porterà anche nuova speranza", sono le parole del patriarca di Gerusalemme dei Latini, cardinale Pierbattista Pizzaballa.

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