L’Europa continua a prepararsi per la guerra. Mercoledì 31 gennaio, Olanda, Germania e Polonia hanno firmato un accordo per la promozione di un corridoio militare europeo, in stretta collaborazione con la Nato e l’Unione dei 27. L’obiettivo di questa iniziativa è facilitare il movimento di truppe ed equipaggiamento pesante nell’eventualità di una crisi di sicurezza.
“Serve un accordo di Schengen militare per trasferire personale e materiale con maggior efficienza e velocità. Ciò renderà l'Europa più forte. Abbaiamo fatto un passo importante”, ha dichiarato il ministero della Difesa olandese Kajsa Ollongren. Grazie alla sua posizione centrale nel Vecchio Continente, la Germania sarà il punto logistico principale e aumenterà le sue capacità di supporto, assistenza sanitaria e capacità di gestione del traffico e protezione degli alleati in transito nel suo territorio.
In caso di guerra tra il blocco Nato-Ue e la Russia, la mobilità militare avrà un ruolo fondamentale nel garantire la prontezza di reazione degli eserciti dell’Alleanza atlantica a guida statunitense. Per questo motivo, l'altro rappresentante europeo per la Politica estera e la Difesa Josep Borrell ha esortato i Paesi a impegnarsi su questo tema dopo anni di disattenzione. Secondo il politico spagnolo, il passaggio di truppe dovrebbe avvenire in un massimo di cinque giorni e una questione chiave è l’individuazione di altri corridoi come quello sottoscritto da Berlino, Amsterdam e Varsavia, in modo da investire nei miglioramenti necessari e nella costruzione di centri logistici.
Proseguono dunque gli sforzi delle nazioni europee per potenziare le proprie capacità belliche. Diversi Stati, tra cui Polonia, Germania e Austria, hanno lanciato l’allarme sulla possibilità di un attacco diretto di Mosca al corridoio di Suwalki, la striscia di terra che collega l’exclave russa di Kaliningrad alla Bielorussia, nel giro dei prossimi dieci anni. Secondo alti ufficiali e analisti, Vladimir Putin farà ricorso a diverse armi di guerra ibrida tra cui disinformazione, disordini causati da minoranze russe nei Paesi dell’Est e flussi migratori, prima di lanciare l’assalto con le forze regolari.
Diversi funzionari europei hanno affermato che l’Unione deve essere in grado di difendersi da sola, senza contare sul supporto degli Stati Uniti che, in caso di una vittoria di Donald Trump alle elezioni di novembre, potrebbe essere messo in dubbio. Per questo, ministri e generali di alcuni Paesi hanno proposto la creazione di una riserva militare e il potenziamento delle reti di trasporto interne e dell’industria della difesa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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