L'esecuzione e la pista della vendetta ucraina: così è stato ucciso il comandante russo

Stanislav Rzhitskiy è stato ucciso a Krasnodar: il suo omicidio potrebbe essere ricollegato al bombardamento di Vinnytsia del luglio 2022, compiuto con missili lanciati dal sottomarino da lui comamndato. Ma il padre nega ogni coinvolgimento del figlio con quei fatti

L'esecuzione e la pista della vendetta ucraina: così è stato ucciso il comandante russo
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Si chiamava Stanislav Rzhitskiy e aveva 42 anni l'ex comandante di un sottomarino russo ucciso ieri a Krasnodar, città del sud della Russia. Il sottomarino in cui ha prestato servizio negli anni scorsi porta lo stesso nome della città. Il Krasnodar è infatti uno dei sommergibili della flotta del Mar Nero e, secondo le autorità ucraine, è il mezzo coinvolto nel bombardamento operato con missili Kalibr contro la città di Vinnytsia. L'omicidio, così come suggerito da diversi canali Telegram e come riportato dal sito Meduza, potrebbe essere collegato proprio a questo episodio, accaduto nel luglio del 2022.

Cosa si sa dell'omicidio

La notizia è apparsa sui media russi e ucraini soltanto questa mattina, ma in realtà l'uccisio di Stanislav Rzhitskiy risale a lunedì 10 luglio. L'unica cosa certa al momento è che il militare russo stava svolgendo jogging all'interno del Parco della Cultura e del Riposo. Si tratta di un'area centrale di Krasnodar, sulla sponda destra del fiume Kuban. Intorno alle sei del mattino, quando sia per l'orario che per una pioggia fitta in pochi si trovavano nel parco, Rzhitskiy è stato raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco.

Le pallottole non gli hanno lasciato scampo: l'ex comandante del Krasnodar è morto all'istante e sono stati vani i tentativi di soccorso. L'attenzione nelle ultime ore è andata proprio sulla sua presenza all'interno del parco cittadino. Così come riportato dal canale Telegram Baze, quella di fare jogging per Rzhitskiy rappresentava una vera e propria abitudine. Ed è possibile intuirlo in quanto lo stesso militare più volte ha lasciato traccia delle sue mattinate al parco nel proprio account Strava, l'app cioè utilizzata per monitorare la propria attività fisica.

Negli screenshot pubblicati su Baze, si notano tre foto relative all'account Strava attribuito a Rzhitskiy. In tutte le foto, il percorso segnalato è quasi identico. Se le indiscrezioni saranno confermate, è possibile quindi pensare che chi ha agito è andato al Parco della Cultura di Krasnodar sapendo di trovare l'ex comandante.

Kiev nega ogni responsabilità

Sui motivi dell'omcidio, la prima ipotesi circolata riguarda una vendetta ucraina. Uomini del servizio segreto di Kiev oppure singoli appartenenti a un gruppo filo ucraino potrebbero aver agito per vendicare il bombardamento di Vinnytsia. Quel raid ha destato, nel luglio del 2022, molto scalpore in Ucraina: almeno 27 civili infatti sono morti dopo che i missili hanno centrato alcune abitazioni. Il bombardamento, secondo Kiev, è stato effettuato con dei missili Kalibr sparati dal sottomarino Krasnodar.

Da qui l'ipotesi della vendetta. Tuttavia, dalla capitale ucraina hanno negato ogni responsabilità. Kyrylo Budanov, capo del servizio segreto militare di Kiev, ha respinto ogni accusa. "Sappiamo che le radici di quanto avvenuto ieri - si legge in una sua dichiarazione rilasciata ai media locali - devono essere cercate all'interno della Russia stessa, dove cresce la protesta contro la guerra in Ucraina".

In diversi canali Telegram pro Kiev è stato però sottolineato che lo stesso canale Facebook dei servizi di sicurezza ucraini ha riportato molti dettagli dell'accaduto. In particolare, nelle scorse ore sulla bacheca del canale in questione sono apparse informazioni precise sul soggetto colpito e sul luogo dell'agguato.

Vendetta ucraina oppure omicidio maturato in ambienti russi?

La pista che porta a Kiev non è però l'unica. Oltre a essere stato comandante del Krasnodar, Rzhitskiy da diversi mesi era vice capo per le operazioni di mobilitazione nella regione di cui Krasnodar è capoluogo. Dunque, potrebbe anche essersi trattato del gesto di coscritti che non volevano arruolarsi per andare a combattere in Ucraina.

Ad alimentare il giallo anche le dichiarazioni del padre e di un amico della vittima, secondo cui Rzhitskiy ha lavorato dal 2021 in poi negli uffici di Sebastopoli e non è mai salito su un sottomarino dall'inizio della guerra. Secondo questa ricotruzione, l'ufficiale di marina quindi non può essere responsabile del bombardamento di Vinnytsia.

"Mio figlio - ha dichiarato il genitore sul canale Telegram Baza - aveva chiesto di essere messo in congedo nel dicembre del 2021 e da allora, in attesa che venisse accettata la sua domanda, aveva lavorato nel quartier generale della

flotta del Mar Nero a Sebastopoli, ma non era più stato in mare. La sua domanda era stata accettata nell'agosto del 2022, il mese dopo che un bombardamento sulla città ucraina di Vinnitsa aveva provocato 27 morti".

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