Hamas: "Aiuti sono precondizione per i negoziati". E Netanyahu valuta soluzione militare per liberare gli ostaggi

I terroristi palestinesi: "Aiuti agli ostaggi se Israele ferma gli attacchi aerei". L'appello di 600 ex funzionari della difesa di Tel Aviv a Trump: "Convinca il premier al cessate il fuoco"

Diretta Hamas: "Aiuti sono precondizione per i negoziati". E Netanyahu valuta soluzione militare per liberare gli ostaggi
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Media israeliani: "Attivisti tagliano gli pneumatici dei camion di aiuti per Gaza"

Attivisti israeliani, tra cui gli amici dell'ostaggio Rom Braslavski (comparso in un video diffuso dalla Jihad islamica nel fine settimana), hanno bloccato l'ingresso degli aiuti nella Striscia di Gaza e tagliato gli pneumatici di camion provenienti dalla Giordania. Lo riportano i media israeliani. "Rom avrebbe dovuto essere di nuovo con me in macchina dopo la festa; sta morendo di fame in cattività mentre gli aiuti alimentari vengono trasferiti. Viene fornita piena assistenza a chi ne ha bisogno. Non permetteremo che ciò accada, stiamo lottando contro questo", ha detto uno degli attivisti, che, come Braslavski aveva il ruolo di addetto alla sicurezza al festival musicale Nova il 7 ottobre 2023.

L'Iran istituisce un nuovo Consiglio supremo di Difesa nazionale

L'Iran ha istituito un nuovo Consiglio di difesa dopo gli attacchi di giugno da parte di Israele e degli Stati Uniti, secondo quanto riportato dai media locali. Il Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale dell'Iran, il più alto organo di sicurezza del Paese, ha deciso di istituire il Consiglio Supremo di Difesa Nazionale, che sarà guidato dal presidente Masoud Pezeshkian, secondo quanto riportato. Il Consiglio si occuperà dei piani difensivi e del miglioramento delle capacità delle forze armate iraniane. Tra i membri figureranno il presidente del Parlamento, il capo della magistratura e i capi delle forze armate e dei ministeri competenti. Si prevede che i ministeri della Difesa, dell'Intelligence e degli Esteri faranno parte del consiglio, anche se la notizia non fornisce ulteriori dettagli al riguardo.

La decisione segue la guerra aerea di 12 giorni condotta da Israele e Stati Uniti che ha causato la morte di quasi 1.100 persone, tra cui capi militari e comandanti. Un cessate il fuoco è in vigore da poco dopo gli attacchi aerei che hanno preso di mira le principali strutture nucleari iraniane. L'Iran aveva un'istituzione simile durante la guerra degli anni '80 contro l'Iraq, che causò quasi un milione di vittime da entrambe le parti.

Hamas: 250 camion di aiuti al giorno come precondizione per tornare a negoziare

Almeno 250 camion di aiuti umanitari al giorno nella Striscia di Gaza come precondizione per tornare al tavolo delle trattative: è questa la richiesta di Hamas - riferita al Jerusalem Post da una fonte - per riprendere i negoziati con Israele e che è stata trasmessa ai mediatori nei giorni scorsi. La nuova politica del gruppo islamista rifiuta qualsiasi dialogo con Tel Aviv, a meno che non si verifichi un miglioramento significativo della situazione umanitaria. "C'è una crescente consapevolezza che Hamas non è interessata a un accordo", ha commentato un funzionario israeliano. "Siamo in trattative con gli americani. Di conseguenza, il primo ministro sta spingendo per il rilascio degli ostaggi, perseguendo al contempo una soluzione militare, unitamente alla fornitura di aiuti umanitari alle aree al di fuori delle zone di combattimento e, per quanto possibile, alle regioni che non sono sotto il controllo di Hamas".

L'appello di 600 funzionari della sicurezza israeliana a Trump: "Convinca Netanyahu a porre fine alla guerra"

Oltre 600 funzionari della sicurezza israeliani in pensione, tra cui ex capi del Mossad e dello Shin Bet, hanno scritto al presidente degli Stati Uniti Donald Trump per chiedergli di fare pressione sul premier Benjamin Netanyahu affinché ponga fine alla guerra nella Striscia di Gaza. "Secondo il nostro giudizio professionale, Hamas non rappresenta più una minaccia strategica per Israele e la nostra esperienza ci dice che Israele ha tutto ciò che serve per gestire le sue residue capacità terroristiche, a distanza o in altro modo", hanno scritto gli ex funzionari in una lettera condivisa con i media. "Questa guerra non è più una guerra giusta e sta portando lo Stato di Israele a perdere la sua identità", ha avvertito Ami Ayalon, ex direttore dello Shin Bet, in un video diffuso dal movimento Csi, Comandanti per la sicurezza di Israele, in occasione della pubblicazione della lettera. Tra i firmatari ci sono tre ex capi del Mossad (Tamir Pardo, Efraim Halevy, Danny Yatom), cinque ex dirigenti dello Shin Bet (Nadav Argaman, Yoram Cohen, Ami Ayalon, Yaakov Peri, Carmi Gilon) e tre ex capi di stato maggiore (Ehud Barak, Moshe Bogie Yàalon, Dan Halutz).

"A nome del Csi, il più grande gruppo israeliano di ex generali dell'esercito, del Mossad, dello Shin Bet, della polizia e di corpi diplomatici equivalenti, vi esortiamo a porre fine alla guerra a Gaza. L'avete fatto in Libano. È ora di farlo anche a Gaza", è l'appello rivolto a Trump. "L'Idf ha da tempo raggiunto i due obiettivi che potevano essere raggiunti con la forza: smantellare l'esercito e il governo di Hamas", ritengono i membri del movimento. "Il terzo, e il più importante, può essere raggiunto solo attraverso un accordo: riportare a casa tutti gli ostaggi", sottolineano. "Rintracciare i restanti alti funzionari di Hamas può essere fatto più tardi", ma "gli ostaggi non possono aspettare", insistono. Rivolgendosi a Trump, i firmatari dicono che "la vostra credibilità presso la stragrande maggioranza degli israeliani rafforza la vostra capacità di guidare il primo ministro Netanyahu e il suo governo nella giusta direzione". E concludono affermando che "porre fine alla guerra, riportare indietro gli ostaggi, porre fine alle sofferenze e formare una coalizione regionale-internazionale che aiuti l'Autorità Nazionale Palestinese (una volta riformata) a offrire ai cittadini di Gaza e a tutti i palestinesi un'alternativa ad Hamas e alla sua ideologia perversa"

Hamas: aiuti agli ostaggi se Israele ferma gli attacchi aerei e apre corridoi umanitari permanenti

I terroristi palestinesi hanno affermato di essere pronti a coordinarsi con la Croce Rossa per consegnare aiuti umanitari agli ostaggi detenuti a Gaza, a patto che Tel Aviv apra corridoi permanenti e interrompa gli attacchi aerei durante la distribuzione degli aiuti.

 

Abc: "Netanyahu valuta soluzione militare per liberare gli ostaggi"

Secondo quanto riportato da Abc, che ha citato un funzionario di Tel Aviv, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sta valutando una soluzione militare per liberare gli ostaggi israeliani rimasti nella Striscia di Gaza. Non riuscendo a trovare una soluzione diplomatica, il premier mira a espandere le operazioni nell'exclave palestinese a fronte di una situazione di stallo nei negoziati con Hamas. "Pertanto, il primo ministro Netanyahu sta spingendo per espandere le operazioni militari per liberare gli ostaggi attraverso una soluzione militare", ha affermato il responsabile israeliano. Attualmente ci sono circa 20 ostaggi ancora vivi detenuti da Hamas, sempre secondo l'emittente.

Tajani: "A Gaza è in atto una carneficina"

A Gaza "c'è una carneficina" mentre genocidio "significa la scelta determinata di eliminare tutti i palestinesi. È certamente inaccettabile e inumano ciò che sta accadendo, ma non credo che il disegno sia quello di eliminare i palestinesi, semmai di farli uscire dalla Palestina. Cosa che noi non condividiamo assolutamente". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a 'Radio anch'iò su Radio 1 Rai. "Noi come Italia ci riconosciamo nel progetto della ricostruzione", ha aggiunto.

Mertedì all'Onu una riunione del Consiglio di sicurezza sugli ostaggi

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà una sessione speciale, martedì 5 agosto, per discutere dei 50 ostaggi ancora detenuti da Hamas a Gaza, su richiesta del ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar, secondo quanto dichiarato dal suo ufficio citato da Times of Israel. I membri del Consiglio voteranno una risoluzione che chiede un cessate il fuoco e un accesso umanitario illimitato a Gaza. Sa'ar ha richiesto con forza la convocazione dell'incontro dopo la diffusione delle immagini di due ostaggi visibilmente emaciati. La riunione, tuttavia, non appare ancora nell'agenda online del Consiglio di sicurezza.

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