Guerra in Israele

"Colpiamo chi fa affari con Israele": gli Houthi sequestrano una nave nel Mar Rosso

Miliziani del movimento sciita legato all'Iran hanno dirottato il percorso di un mercantile la cui proprietà è legata anche a un uomo d'affari israeliano: si tratta di un pericoloso precedente

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Quelle che si temeva, alla fine è avvenuto. Gli Houthi, formazione yemenita sciita che controlla la capitale del Paese arabo, sono passati all'attacco. E questa volta non solo con il lancio di missili verso Israele, ma con il sequestro di un mercantile che stava transitando nel Mar Rosso. Da tempo c'è il forte sospetto che gli Houthi, legati a doppio filo all'Iran, potessero agire nello specchio d'acqua che unisce l'Oceano Indiano al Mar Rosso e da cui transitano le navi mercantili dirette verso il canale di Suez.

La nave sequestrata dagli Houthi

Il mercantile in questione si chiama Galaxy Leader e a bordo, secondo Al Arabiya, ci sarebbero almeno 22 persone. Contrariamente a quanto dichiarato nelle prime ore dopo il sequestro da alcuni media arabi, la nave non sarebbe battente bandiera israeliana. Al contrario, la società che gestisce il mercantile è giapponese mentre la società proprietaria ha sede nel Regno Unito.

Tuttavia, il mezzo sarebbe in qualche modo legato a un uomo d'affari israeliano. Sarebbe questa l'unica correlazione tra la nave sequestrata e lo Stato ebraico. Correlazione che ha quindi spinto i miliziani Houthi ad agire. La rivendicazione dell'attacco è arrivata direttamente da un portavoce dei combattenti yemeniti, Yahya Sarea. "Stiamo agendo - ha dichiarato in un'intervista mandata in onda su Al Jazeera - per sostenere il nostro popolo oppresso a Gaza".

Nella stessa intervista, il portavoce ha anche ammonito le altre società che fanno affari con aziende israeliane a non mandare proprie navi nella zona. Una minaccia che conferma l'intenzione degli Houthi di giocare l'arma più importante a loro disposizione, quella cioè di destabilizzare l'area destinata al passaggio dei mercantili verso il Mediterraneo. I 22 membri dell'equipaggio della Galaxy Leader intanto sarebbero già in uno dei porti dello Yemen, sotto custodia degli Houthi.

Le dichiarazioni di Netanyahu

Sul fatto è intervenuto il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Nelle sue dichiarazioni, il capo dell'esecutivo ha condannato l'attacco e, al tempo stesso, ha presentato l'evento quasi come estraneo a Israele. "Si tratta - ha detto - di un capriccio dell'Iran". Netanyahu ha paragonato l'azione degli Houthi a un attacco terroristico. "Condanniamo fermamente l'attacco iraniano contro una nave internazionale - si legge nelle dichiarazioni - La nave è di proprietà di una società britannica e gestita da una società giapponese. A bordo della nave ci sono 25 membri dell'equipaggio di diverse nazionalità, tra cui: ucraini, bulgari, filippini e messicani. Sulla nave non c'erano israeliani".

"Questo è un altro atto di terrorismo iraniano - ha concluso Netanyahu - che dimostra il balzo in avanti nell'aggressione iraniana contro i cittadini del mondo libero e crea implicazioni internazionali per quanto riguarda la sicurezza delle rotte marittime globali".

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