
Il governo israeliano ha avviato una massiccia offensiva diplomatica e comunicativa volta a ribaltare la percezione internazionale secondo cui lo Stato ebraico starebbe deliberatamente affamando la popolazione civile della Striscia di Gaza.
Secondo quanto riportano i media locali, il ministero degli Affari della Diaspora ha autorizzato un gruppo selezionato di dieci influencer americani e israeliani a entrare temporaneamente nella Striscia per documentare le condizioni umanitarie e diffondere contenuti che mettano in risalto l’operato dei centri di distribuzione gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF).
The Diaspora Affairs Ministry sponsored influencers to film and share content from GHF aid distribution sites. "You guys can hate me for going to see the truth, it won't change the facts. Israel is NOT the reason many Palestinians are starving," one posted https://t.co/1oDelxJRO7
— Haaretz.com (@haaretzcom) August 22, 2025
Parallelamente, il ministero degli Esteri, guidato da Gideon Sa’ar, sta promuovendo un’iniziativa senza precedenti: entro la fine di dicembre Israele prevede di accogliere circa 400 delegazioni, composte in totale da oltre 5.000 persone. Tra i partecipanti figurano funzionari pubblici ed eletti, giornalisti, influencer, accademici, esponenti del mondo giuridico, religioso, culturale e sportivo. L’obiettivo è quello di moltiplicare i cosiddetti “opinion shapers” che, una volta tornati nei loro Paesi, possano diffondere messaggi attraverso social media, interviste e interventi pubblici.
Il gruppo di influencer include Xaviaer DuRousseau (500.000 follower su Instagram), che si descrive come un attivista sionista. Dopo la sua visita a Gaza, ha scritto in un post su X: "In questa base di aiuti c'è abbastanza cibo per sfamare ogni persona a Gaza per almeno una settimana, ma l'ONU, Hamas, ecc. si rifiutano di distribuirlo in modo efficiente. Invece, rimane qui a marcire e a essere rubato. Come può essere colpa di Israele?".
Go to Gaza and see?… BET
— Xaviaer DuRousseau (@XAVIAERD) August 22, 2025
WALK WITH ME pic.twitter.com/V1D6wa4436
Fra loro anche l'avvocato di Miami Brooke Goldstein, che ha scritto: "Quello che ho visto ha dimostrato che ciò che i media riportano sulla situazione è assolutamente falso. La missione del GHF è quella di sfamare la popolazione di Gaza in modo che Hamas non possa rubare il cibo, e sta funzionando. Ho visto oltre 13.000 persone sfamare, tra cui 3.300 donne e bambini". Il gruppo include anche l'adolescente israeliano druso Marwan Jaber, l'ebreo-americano residente in Israele Jeremy Abramson e i creator Shiraz Shukrun e David Mayofis. In vista del tour, gli organizzatori "hanno sottolineato il ruolo delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni internazionali, che si rifiutano di distribuire le numerose tonnellate di cibo in attesa".
Le autorità israeliane sottolineano che questa strategia nasce da studi che hanno dimostrato l’efficacia delle delegazioni come strumenti di “diplomazia esperienziale”, capaci di generare un impatto mediatico maggiore rispetto alle sole
dichiarazioni ufficiali. Un caso emblematico citato è quello della visita di Caitlyn Jenner durante l’operazione Rising Lion, i cui contenuti pubblicati online hanno raggiunto milioni di visualizzazioni.