
Molti lo pensano da giorni, ancora prima che venisse sganciata la bomba. Una lunga analisi del New York Times aveva già descritto lo scenario, e l'unica differenza tra l'azione di guerra che è stata condotta dagli americani in Iran e la trama di Top Gun Maverick risiede, per certi versi, sembra essere il tipo di aerei da combattimento scelti per portare a termine la missione. Nome in codice reale "Midnight Hammer", o "martello di mezzanotte" se non vogliamo scrivere nella nostra lingua.
Eppure, dopo un ripasso domenicale della pellicola hollywoodiana, prodotta e proiettata nel 2022, e un'attenta analisi dei dati riguardanti l'operazione vera, che sono stati diffusi dal Pentagono, ovviamente solo quelli "declassificati", le differenze sono molteplici. Solo l'obiettivo e il target della missione coincidono nel collimatore. Anche se ad essere precisi, parliamo di puntatore laser delle armi di precisione appunto.
Ben 75 come numero approssimativamente stimato. Suddivise in 14 bombe del tipo bunker buster Gbu-57 Massive Ordnance Penetrator, sganciate da 7 bombardieri invisibili B-2 Spirit, e almeno 30 missili da crociera Tomahawk lanciati da un sottomarino lanciamissili, probabilmente classe Ohio, che si trovava nel Mare Arabico, a circa 650 chilometri dall'Iran.
Dodici delle bombe da 14 tonnellate, con una capacità di penetrazione stimata fino a 60 metri di profondità nel cemento di un bunker, sono state indirizzate sul sito sotterraneo di Fordow, protetto da una montagna, proprio come nel film. Altre due sul sito nucleare di Isfahan, obiettivo dei missili da crociera insieme al sito nucleare di Natanz. Ma torniamo alle coincidenze e alle differenze con la trama del film di avventura con uno scenario "fantapolitico" che è tornato sulla bocca di tutti.
La finzione che cercava uno scenario assolutamente reale
Nella pellicola diretta di Joseph Kosinski, dedicata alla memoria di Tony Scott, l'obiettivo dell'operazione è la distruzione preventiva di un impianto sotterraneo per l'arricchimento dell'uranio appartenente a un non meglio specificato "stato canaglia". L'impianto viene localizzato in una profonda depressione alla fine di un canyon, ed è difeso da una straordinaria quantità di batterie antiaeree armate con missili Sam. Nelle immediate vicinanza del sito sotterraneo, viene localizzata anche una base militare, dove sono schierati caccia da superiorità aerea di 5ª generazione, che ricordano molto fedelmente i Sukhoi Su-57 Felon russi, elicotteri d'attacco molto simili ai Mi-24/25 Super Hind, e un certo numero di vecchi caccia F-14 Tomcat. Proprio come i "Persian tomcat" dell'Iran che sono stati distrutti da un raid israeliano presso la base di Mehrabad la scorsa settimana.
La formazione d'attacco guidata da Maverick, imbarcata su una portaerei scortata da un cacciatorpediniere Arleigh A. Burk che prima nella missione lancia proprio una salva di missili Tomahawk, per colpire la base aerea in prossimità dell'obiettivo principale e creare un diversivo, è formata da due coppie di aerei da combattimento composte da un caccia F/A-18E, e caccia F/A-18F equipaggiato con un designatore laser per mettere a segno due bombe a guida laser del tipo Gbu-24. Verosimilmente delle Blu-116 Advanced Unitary Penetrator. Bombe classificate sempre come "bunker buster", che però pesano un decimo del particolare tipo di bomba sganciata sui siti nucleari iraniani.
La vera missione dei top gun americani
Come sappiamo, i protagonisti dell'operazione di guerra reale che è stata lanciata dall'Aeronautica americana contro i tre siti essenziali per il programma nucleare iraniano, in particolare Fordow e Natanz, dove veniva arricchito e immagazzinato l'uranio, sono stati dei bombardieri strategici con capacità stealth B-2 Spirit.
Dei velivoli molto diversi dai caccia imbarcati dalla Marina statunitense, che hanno volato direttamente dall'America continentale e sono stati riforniti più volte mentre erano in rotta verso i loro obiettivi. Incontrando, solo in prossimità dello spazio aereo ostile ma ormai decisamente "permissivo" dopo essere stato alleggerito dagli israeliani dell'80% delle capacità di difesa complessive - parliamo di missili antiaerei e di caccia intercettori, compresi i vecchi Tomcat - una scorta composta da jet di 4ª e 5ª generazione. Possiamo ipotizzare una combinazione di F-15X Eagle II e F-35 Lighting II.
In breve, si è senza dubbio trattato di un'operazione straordinaria per la sua complessità e portata, ma certo meno fulminea e audace di quella affrontata da Maverick nella finzione. Basti considerare che gli equipaggi dei bombardieri stealth, composti da due operatori, hanno dovuto affrontare una missione di 40 ore, decollando e facendo ritorno alla base Whiteman, in Missouri.
La principale corrispondenza tra la finzione e la realtà, probabilmente non una semplice coincidenza ma uno dei tanti messaggi subliminali affidati alla propaganda, si trova nell'obiettivo principale dell'operazione "reale": l'impianto di Fordo, o Fordow, molto simile a quello immaginato nel film.
Il nuovo obiettivo delle bunker buster di Bush
Secondo i funzionari dell'intelligence statunitense, Fordow ha sempre rappresentato la "principale minaccia" nel successo del programma nucleare iraniano, affermando che "per anni che scienziati e specialisti nucleari iraniani" hanno "lavorato per ridurre i tempi necessari per fabbricare una bomba nucleare", proteggendo le "attrezzature chiave" e il risultato dei loro sforzi, dunque le scorte di uranio altamente arricchito, in questo sito segreto.
Una grande base scavata nelle profondità di una montagna sufficiente a proteggere, essa sola, la rete di bunker da qualsiasi attacco israeliano. Anche se il sito non fosse stato completamente distrutto dalle bombe Mop, le pesanti Massive Ordnance Penetrator, si stima che anche solo l'interruzione di energia elettrica a seguito di uno strike di precisione potrebbe "danneggiare o distruggere la centrifuga che ruotano a velocità supersoniche". La stessa cosa che potrebbe essere avvenuta nel centro per l'arricchimento dell'uranio di Natanz, già nel mirino degli attacchi israeliani.
A margine di tutto questo, è interessate apprendere come gli Stati Uniti abbiano iniziato a progettare un'arma come la Mop nel 2004, durante l'amministrazione di George W. Bush, specificamente per far "crollare le montagne che proteggono alcuni degli impianti nucleari più profondi in Iran e Corea del Nord".
La vera protagonista del "Martello di mezzanotte" che ha colpito il sito segreto iraniano è stata testata solo durante il primo mandato di Trump, per essere poi aggiunta all'arsenale dello Zio Sam e trovare, la notte del 21 giugno 2025, un impiego strategico dagli effetti che attendono conferma.