Cinquantasette secondi di orrore puro. Un minuto scarso di filmato che documenta nel generale e scandaloso disinteresse dei media e della politica del nostro Paese l'assassinio a sangue freddo di due civili ucraini disarmati che sventolavano una bandiera bianca, e per buona misura del loro cane. Immagini crude difficili da sopportare, ma che è purtroppo utile guardare per capire cosa stia subendo per mano del «fratello maggiore» russo un intero popolo europeo.
Il video, girato dall'alto, mostra due persone che camminano lungo una strada isolata, con un cane di piccola taglia al guinzaglio e una bandiera bianca. Pochi secondi e giunge un drone che uccide sul colpo l'uomo con il cane: il bastardino agonizza per qualche secondo a terra, poi muore anche lui. L'altro uomo, un anziano qualche decina di metri più indietro, fa in tempo a farsi il segno della croce, prima di fare la stessa terribile fine.
In tempi nei quali si pretende che il termine genocidio riguardi solo la spietata reazione israeliana al tentato innesco del genocidio degli ebrei «dal fiume al mare» da parte di Hamas il 7 ottobre del '23, quasi ci si deve scusare se si ricorda che il vero intento di Vladimir Putin con la sua guerra d'aggressione è la cancellazione non solo dello Stato, ma del popolo ucraino in quanto tale. Il suo genocidio, appunto.
Se queste immagini atroci ci giungessero da Gaza, ogni telegiornale le avrebbe rilanciate, ogni commentatore che si rispetti le avrebbe deprecate, ogni conduttore di talk show si sarebbe giustamente sentito in dovere di occuparsene con il dovuto massimo rilievo. Invece arrivano, grazie al lavoro prezioso del quotidiano Kyiv Independent, da Kruhliakivka, Ucraina: e quindi perdonate il linguaggio chi se ne frega: è il pensiero unico, bellezza. Niente manifestazioni dolenti e/o rabbiose, niente famiglie italiane commosse in piazza con i bambini in spalla «per la pace», niente flottiglie. Niente di niente: chi se ne frega dell'Ucraina.
In Ucraina si può continuare a morire come cani, assassinati da un drone russo mentre si cammina in aperta campagna sventolando una bandiera bianca, lontano da qualsiasi obiettivo militare. E i cani possono continuare a morire ammazzati insieme con i loro padroni.
A commettere questi crimini di guerra sono gli stessi che bombardano intenzionalmente le case, che lanciano missili contro gli ospedali pediatrici, che distruggono i convogli della Croce Rossa, e poi ci fanno una falsa morale perché aiutiamo gli ucraini a difendersi da loro: queste immagini servano almeno, a tutti noi, per ricordare che questo aiuto è un dovere morale.