Rotte segrete e fonderie d’acciaio: così Putin aggira le sanzioni e forgia cannoni

Una macchina da 110 tonnellate per forgiare canne di cannone è partita dalla Spagna verso la Russia. È l’ultimo esempio di come Mosca aggiri le sanzioni per alimentare la sua industria bellica

Rotte segrete e fonderie d’acciaio: così Putin aggira le sanzioni e forgia cannoni
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Una società spagnola, la Forward Technical Trade SL di Albacete, sarebbe legata alla consegna di una macchina per la forgiatura da 110 tonnellate utilizzata per la fabbricazione di canne di cannone alla Russia, sollevando preoccupazioni sulle potenziali violazioni delle sanzioni internazionali.

La società russa è la Azk Group, e il macchinario, del valore di 1,3 milioni di dollari, è di fabbricazione austriaca, prodotto dalla Gesellschaft für Fertigung (Gfm). Documenti legali hanno rivelato che la transazione è stata facilitata tramite la Scorpion's Holding Group Limited di Hong Kong, con la spedizione che ha passato la dogana russa a Nizhny Novgorod.

Queste attrezzature industriali pesanti sono fondamentali per la capacità della Russia di produrre le canne dei cannoni, che richiedono una forgiatura altamente precisa per garantire le prestazioni balistiche e la precisione delle armi di grande calibro. Il think tank britannico Royal United Services Institute (Rusi) ha precedentemente notato che le macchine di Gfm sono adatte alla forgiatura radiale delle canne dei cannoni e sono state utilizzate in Russia sin dai tempi dell'Unione Sovietica, ovvero circa dagli anni '70. Dal 1975, la Russia ha fatto affidamento su macchine per forgiature rotanti SXP-5 importate, utilizzate nei siti industriali siberiani di Perm, acquisendo 26 di questi sistemi durante l'era sovietica. La produzione interna di macchine di forgiatura radiale simili si è bloccata, senza prove di uno sviluppo indigeno di successo nonostante gli impegni passati.

La consegna del macchinario dalla Spagna arriva in un momento critico per l'industria della difesa russa, che deve affrontare crescenti sfide dovute all'intenso consumo di munizioni di artiglieria in Ucraina: l'elevata usura delle canne dei cannoni e obici, causata dal fuoco prolungato ad alto rateo, ha costretto i produttori russi ad accelerare la produzione e la sostituzione delle canne per mantenere operativi i loro sistemi di artiglieria.

La società austriaca si è difesa affermando che non ha mai avuto rapporti commerciali o contatti con la spagnola Forward Technical Trade o con Scorpion's Holding Group Limited, e sappiamo che, secondo il registro statale unificato delle persone giuridiche, i ricavi della russa Azk con sede a Izhevsk sono aumentati più volte dall'inizio della guerra, fino a raggiungere diverse centinaia di milioni di rubli, segnale che il carico di lavoro per la forgiatura della canne è notevolmente aumentato.

L'industria russa dell'artiglieria, come accennato, dipende al 100% dalle attrezzature straniere, in quanto la Russia non è in grado di produrre da sola macchine per la forgiatura radiale. Nel 2011, Nikolai Bukhvalov, amministratore delegato degli stabilimenti Motovilikha di Perm, affermò che avrebbe potuto costruire una propria macchina per la forgiatura radiale entro il 2017 per 1,5 miliardi di rubli, ma da allora non si è più sentito parlare di successi in questo settore.

Secondo analisti indipendenti, almeno dal 2023 l'esercito russo soffre di una cronica carenza di canne e stanno attivamente cannibalizzando quelle proveniente dai depositi di artiglieria dell'era sovietica, utilizzando anche artiglieria con calibri “esotici” forniti dalla Corea del Nord (ad esempio, l'obice semovente con calibro da 107 millimetri) e creando vari sistemi improvvisati utilizzando

sistemi di artiglieria aerei o navali. Senza le forgiatrici radiali, l'artiglieria russa si ritroverebbe presto senza nuove canne e, poiché le riserve sovietiche non sono infinite, si creerebbero notevoli problemi al fronte.

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