Zelensky e Trump in pressing su Putin: "A Istanbul chiudiamo la guerra"

Nonostante i preparativi per i colloqui di pace a Istanbul, i combattimenti proseguono. UE e Zelensky chiedono una tregua, Trump preme per l’intesa e valuta di partecipare all’incontro

Zelensky e Trump in pressing su Putin: "A Istanbul chiudiamo la guerra"
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Nonostante il passo avanti di Mosca e Kiev su possibili colloqui di pace a Istanbul il prossimo 15 maggio, la retorica tra i due Paesi in guerra continua ad essere infuocata e proseguono le operazioni militari lungo tutta la linea del fronte. L’Ucraina ha accusato la Russia di ignorare completamente l’offerta per una tregua completa e duratura di 30 giorni a partire da oggi.

"Continua ad attaccare postazioni ucraine lungo tutta la linea del fronte", ha scritto il ministro degli Esteri di Kiev Andriy Sybiga. Il cessate il fuoco di un mese è stato nuovamente richiesto a gran voce dall’Unione europea. "La nostra posizione è chiara: sosteniamo la proposta di un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni a partire da oggi. Anche il presidente Zelensky ha accettato la proposta senza precondizioni, ribadendo inoltre la ripetuta "disponibilità dell'Ucraina ad accettare un cessate il fuoco", ha affermato la portavoce per gli Affari esteri della Commissione europea Anitta Hipper. Le ha fatto eco il capo della diplomazia francese Jean-Noel Barrot, che ha anche chiesto "enormi sanzioni" contro Mosca nel caso in cui il Cremlino dovesse continuare ad attaccare il Paese invaso prima dell’inizio dei colloqui di pace.

Sulla questione è intervenuta anche la premier Giorgia Meloni. "Ora attendiamo una chiara risposta russa alla richiesta di un cessate il fuoco immediato e incondizionato, che l'Ucraina ha accettato, con una risposta immediata", ha dichiarato il presidente del Consiglio al termine del vertice intergovernativo Italia-Grecia. "Con il primo ministro greco Kyriakos Mtsotaks abbiamo condiviso l'impegno che l'Italia e la Grecia da sempre non fanno mancare per la pace, questo vale ovviamente prima di tutto per l'Ucraina al fianco della quale entrambi siamo stati fin dall'inizio e saremo".

Parole dure anche dalla Germania. Secondo il vicecancelliere Lars Klingbeil, il viaggio di Friedrich Merz a Kiev e la sua telefonata al presidente Usa Donald Trump sono stati "un forte segnale europeo". "Questa è la pressione che grava ora su Vladimir Putin, questa è l'aspettativa chiara e la palla ora è nel suo campo. Siamo preparati nel caso in cui non lo facesse, ma, ripeto, ci aspettiamo che i negoziati abbiano luogo. Siamo pronti per questo e questo è stato un segnale importante per l'Europa", ha dichiarato.

La ferma reazione della Russia non si è fatt attendere. Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha respinto “ogni ultimatum” su un cessate il fuoco in Ucraina e ha ribadito come i "negoziati diretti" siano necessari "per trovare un modo per arrivare ad una tregua. Un approccio semplicistico a questo fine è inappropriato". Peskov ha anche affermato che la proposta di negoziati avanzata dal presidente russo "ha il sostengo dei leader di molti Paesi", tra cui quelli dei Brics.

Nel frattempo, sul fronte bellico, Mosca ha rivendicato la conquista di alcuni villaggi nel Donetsk e ha riferito della morte di quattro civili in attacchi ucraini nella regione di Kherson. Le autorità di Kiev, invece, hanno dichiarato che gli invasori hanno lanciato 108 droni durante la notte. Una persona sarebbe rimasta ferita a Odessa.

Nonostante tutto, il presidente Donald Trump ha espresso ottimismo. "L'incontro di giovedì in Turchia è molto importante", ha dichiarato prima di partire per l'Arabia Saudita, tappa del suo tour in Medio Oriente. "Penso che potranno uscirne cose buone". Il leader di Washington ha anche ventilato la possibilità di recarsi a Istanbul: "Non so dove sarò giovedì. Ho talmente tante riunioni, ma ho pensato di prendere l'aereo per andarci. C'è una possibilità, credo, se penso che possa succedere qualcosa".

In serata, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto una conversazione telefonica con il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan per discutere i "dettagli chiave" dei negoziati che "potrebbero contribuire a porre fine alla guerra". Lo ha scritto lo stesso leader di Kiev su Telegram. "Riteniamo altrettanto necessaria una tregua", ha aggiunto.

Attorno alle 21.30 italiane, il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha avuto una telefonata con il suo omologo russo Serghei Lavrov. Lo riporta l'agenzia turca Anadolu.

Fidan e Lavrov hanno discusso degli ultimi sforzi per raggiungere la pace tra Russia e Ucraina, secondo fonti della diplomazia di Ankara citate dall'agenzia. La telefonata arriva alla vigilia di un incontro tra le parti russa e ucraina a Istanbul questo giovedì per i primi colloqui di pace tra i due Paesi in oltre tre anni.

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