Guerra in Ucraina

"Conseguenze irreparabili": Mosca alza il tiro contro le truppe Nato in Ucraina

Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov è tornato a commentare la notizia secondo cui la Francia stia preparando un contingente da inviare a Kiev, sottolineando come l'intervento diretto della Nato nel conflitto sarebbe il punto di non ritorno

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Nonostante Parigi abbia smentito ufficialmente la notizia secondo cui l’esercito francese starebbe preparando un contingente di 2mila soldati da inviare in Ucraina, da Mosca continuano ad arrivare avvertimenti e minacce sulle possibili conseguenze di un impegno diretto della Nato nel Paese invaso.

"Abbiamo ancora bisogno di informazioni precise. Finora, per quanto ho capito, non c'è nulla di preciso al riguardo”, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. “In ogni caso, abbiamo già detto più di una volta che l'invio di contingenti militari stranieri in Ucraina comporterebbe conseguenze molto negative, conseguenze addirittura irreparabili”. Già la prima volta che il presidente francese Emmanuel Macron aveva ventilato la possibilità di inviare truppe occidentali a Kiev, dalla Russia era arrivato un secco avvertimento: sarebbe l’inizio della guerra tra il Patto atlantico e la Federazione.

Anche gli ucraini hanno negato qualsiasi accordo con la Francia per un eventuale intervento militare diretto. Parlando il 19 marzo a “Quarta Repubblica”, il ministro degli Esteri Dmitro Kuleba ha dichiarato che il presidente Volodymyr Zelensky non ha mai chiesto all’Eliseo dei soldati, ma anche sottolineato come le parole di Macron sullo schieramento di contingenti Nato nel Paese invaso siano state mal interpretate dagli alleati. “Macron ha iniziato un ragionamento molto importante”, ha spiegato. “Ha fatto capire che quanto si sta facendo per fermare la Russia non basta”.

Gli altri Paesi del blocco a guida statunitense hanno respinto fermamente la possibilità di inviare i propri uomini in Ucraina, formando un fronte d’opposizione compatto a cui ha aderito lo stesso segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. L’unica eccezione è stata la Polonia che, tramite il presidente Andrzej Duda, ha sottolineato il fatto che “in futuro non può essere escluso” un intervento militare occidentale a sostegno di Kiev, “ma oggi non c'è consenso sullo schieramento ufficiale”. Nonostante le posizioni contrarie della stragrande maggioranza degli alleati, Macron è tornato a parlare di questa eventualità durante un’intervista a Le Parisien, durante la quale ha spiegato che la Francia, a differenza di altri Paesi come la Germania, ha le armi nucleari, un esercito professionale e la forza di poter intraprendere un’avventura militare del genere. “Il nostro dovere è prepararci a tutti gli scenari”, ha dichiarato.

Forse ad un certo punto, non lo voglio e non prenderò io l'iniziativa, sarà necessario effettuare operazioni sul terreno, qualunque esse siano, per contrastare le forze russe”.

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