Guerra in Ucraina

"2mila soldati francesi a Kiev". "Disinformazione": scontro sulla rivelazione degli 007 russi

Secondo i servizi segreti esteri di Mosca, i generali francesi temono che un dispiegamento massiccio di forze non passerà inosservato e esporrà i militari di Parigi agli attacchi russi. La smentita di Parigi: "Disinformazione di massa"

"2mila soldati da inviare a Kiev": spunta la rivelazione sulle truppe francesi

Ascolta ora: ""2mila soldati da inviare a Kiev”: spunta la rivelazione sulle truppe francesi"

"2mila soldati da inviare a Kiev”: spunta la rivelazione sulle truppe francesi

00:00 / 00:00
100 %

La Francia starebbe preparando un contingente da inviare in Ucraina. Ne è convinto il servizio segreto estero russo (Svr) che, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Tass, avrebbe ricevuto informazioni riguardo alle intenzioni dell’Eliseo e alle preoccupazioni che esse avrebbero suscitato tra gli alti ufficiali dell’Armée. Il ministro della Difesa di Parigi ha smentito la notizia, sottlineando come essa sia una prova dell "ricorso sistematico alla disinformazione di massa ampiamente utilizzato dalla Russia".

L'attuale leadership della Francia non si cura della morte dei francesi comuni e delle preoccupazioni dei generali. Secondo le informazioni ricevute dal servizio segreto straniero russo, si sta già preparando un contingente da inviare in Ucraina”, ha dichiarato il direttore dell’Svr Sergei Naryshkin. “Nella fase iniziale, ammonterà a circa 2mila persone”. L’uomo ha sottolineato anche il timore dell’esercito francese riguardo al fatto che un dispiegamento così consistente di forze non passerà inosservato e che un tale numero di soldati non potrà stazionare discretamente nel Paese invaso. “Così diventerà un obiettivo legittimo e prioritario per gli attacchi delle forze armate russe”, ha spiegato Naryshkin. “E questo significa che lo attende il destino di tutti i francesi che sono venuti sul territorio del mondo russo con una spada”. Il riferimento è alla disastrosa invasione dell’Impero zarista da parte di Napoleone nel 1812, terminata con la distruzione di gran parte delle truppe francesi e punto d’inizio della parabola discendente del sovrano corso.

Il presidente Emmanuel Macron ha parlato per la prima volta di inviare contingenti Nato sul suolo ucraino a fine febbraio, sottolineando come fosse necessario dare una “scossa” agli alleati occidentali per convincerli a “fare di più” a sostegno di Kiev. Il 16 marzo, l’inquilino dell’Eliseo ha ribadito la idea, spiegando che la Francia ha le armi nucleari e un esercito professionale in grado di prendere l’iniziativa. "Non dobbiamo lasciarci intimidire, non siamo di fronte a una grande potenza”, aveva dichiarato in un’intervista a Le Parisien. “Forse ad un certo punto sarà necessario effettuare operazioni sul terreno, qualunque esse siano, per contrastare le forze russe”.

I Paesi Nato, però, si sono schierati compatti in opposizione a questa eventualità. Germania, Italia, Repubblica Ceca, Svezia e Slovacchia hanno più volte ribadito la loro contrarietà e anche il segretario generale Jens Stoltenberg ha affermato che “non ci sono piani per truppe da combattimento della Nato sul terreno in Ucraina”.

Solo la Polonia si è dimostrata aperta a questa possibilità, ma rimandandola ad un futuro imprecisato.

Commenti