
Israele sta conducendo un’analisi strategica approfondita riguardo al futuro caccia statunitense F-47, considerato un armamento fondamentale per assicurare la supremazia aerea nella regione mediorientale. La prospettiva che alcuni attori regionali possano acquisire il caccia stealth F-35 ha innescato un acceso dibattito all’interno delle istituzioni, con le autorità militari e di sicurezza impegnate in un’attenta valutazione delle implicazioni operative e geopolitiche connesse a tale scenario. Parallelamente, il Ministero della Difesa israeliano concentra una particolare attenzione sullo sviluppo del progetto F-47, un velivolo di sesta generazione destinato a ridefinire gli equilibri nel dominio aereo nei prossimi anni.
La questione dell’F-35 e le risposte strategiche israeliane
Negli ultimi anni, l’interesse manifestato da diversi Paesi del Medio Oriente per il caccia stealth F-35 ha sollevato preoccupazioni significative riguardo al mantenimento del vantaggio strategico israeliano nella regione. Secondo il Jerusalem Post, nazioni come Arabia Saudita, Qatar e Turchia hanno espresso un concreto interesse per l’acquisizione di questo velivolo multiruolo di quinta generazione, noto per le sue avanzate caratteristiche stealth e per i sofisticati sistemi di guerra elettronica integrati.
La complessità dello scenario è ulteriormente accentuata dal fatto che, nel 2020, gli Emirati Arabi Uniti avevano manifestato l’intenzione di acquisire l’F-35, sebbene tale accordo non si sia concretizzato, verosimilmente a causa di complesse dinamiche politiche e diplomatiche. Altri Paesi, quali Marocco, Egitto e Bahrain, hanno altresì espresso aspirazioni analoghe, contribuendo così a un aumento della competitività aerea nella regione.
In tale scenario, il monitoraggio israeliano delle trattative di vendita riveste un ruolo vitale . L’approvazione da parte del Congresso degli Stati Uniti relativa alla vendita di questi velivoli implica che una più ampia proliferazione dell’F-35 tra le forze armate regionali potrebbe minare la superiorità qualitativa delle Forze di Difesa Israeliane.
Tale aspetto è fondamentale, poiché la superiorità aerea è considerata da quest’ultime un elemento chiave per la sopravvivenza e la sicurezza nazionale di Israele e per la sua capacità di affrontare potenziali conflitti.
Cosa sappiamo del progetto F-47
Dall’analisi emerge che il progetto F-47, sviluppato da Boeing nell’ambito del programma NGAD (Next Generation Air Dominance) della U.S. Air Force, costituisce un significativo salto tecnologico nell’ambito dell’aviazione militare. Progettato per sostituire l’F-22 Raptor, questo velivolo incorpora tecnologie stealth di seconda generazione e sistemi avanzati di intelligenza artificiale, ottimizzando le capacità di targeting e navigazione autonoma. Ulteriormente, l’F-47 è concepito per operare integrandosi con una flotta di oltre mille droni autonomi, ampliando in modo consistente le capacità operative e di sorveglianza. Con un raggio di combattimento superiore a 1.800 chilometri e una velocità massima oltre Mach 2, il caccia promette performance significativamente superiori rispetto all’F-35. Pur presentando un costo unitario stimato tra 170 e 300 milioni di dollari, l’entrata in servizio è pianificata tra il 2027 e il 2029, imponendo a Israele una riflessione approfondita sugli aspetti strategici, economici e industriali correlati.
Strategia duale per il mantenimento del vantaggio e la crescita industriale
L’industria della difesa israeliana sta attraversando una fase di espansione, con esportazioni verso il mercato europeo che potrebbero incrementarsi di circa 8 miliardi di dollari nel 2024. Tuttavia, la crescente competitività internazionale e la predilezione dei mercati europei per sistemi militari statunitensi costituiscono sfide rilevanti. Per preservare l’autonomia tecnologica e consolidare la leadership nel settore, Israele sta esplorando collaborazioni internazionali finalizzate allo sviluppo congiunto di un velivolo di sesta generazione entro il 2028, valutando possibili alleanze con Paesi quali India e Giappone, nonché con consorzi europei.
In un quadro caratterizzato da una spesa militare in crescita nei Paesi del Golfo e dalla necessità di diversificare le strategie di acquisizione, si delinea una strategia duale: da un lato, l’aggiornamento e potenziamento della flotta F-35I tramite avanzamenti tecnologici mirati; dall’altro, lo sviluppo autonomo di un nuovo velivolo di sesta generazione. Tale approccio integrato, secondo gli analisti, garantirà a Israele un vantaggio operativo duraturo e favorirà la crescita e la competitività della propria industria nazionale nei prossimi decenni.