Nuovi attacchi degli Houthi: quattro navi nel mirino. Gli Usa: "Colpita petroliera cinese"

I ribelli yemeniti hanno negato che il vascello Huang Pu, contro il quale sono stati lanciati cinque missili, fosse di proprietà di Pechino. Lanciati anche sei droni contro due cacciatorpediniere statunitensi

Nuovi attacchi degli Houthi: quattro navi nel mirino. Gli Usa: "Colpita petroliera cinese"
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Nuova raffica di attacchi degli Houthi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. I ribelli yemeniti hanno affermato di aver colpito quattro navi nelle ultime 72 ore, la portarinfuse greca Pretty Lady, la Maersk Saratoga battente bandiera statunitense ma di proprietà dei Paesi Bassi, la Apl Detroit di Singapore e la Huang Pu. Quest’ultima è stata definita dal Comando centrale Usa (Centcom) “di proprietà cinese”, ma i terroristi filo-iraniani hanno immediatamente negato.

In un discorso televisivo, il portavoce militare del gruppo Yahya Saree l’ha indicata come “nave britannica”. Un attacco ad un vascello di proprietà della Repubblica popolare sarebbe stato infatti in contraddizione con quanto dichiarato in precedenza dai ribelli, che hanno garantito il passaggio sicuro a tutte le imbarcazioni battenti la bandiera di Mosca e Pechino. Secondo il Centcom, gli Houthi hanno lanciato cinque missili da crociera contro la petroliera battente bandiera panamense, che “ha emesso una richiesta di soccorso ma non ha richiesto assistenza, avendo subito subito danni minimi e un incendio a bordo che è stato spento entro 30 minuti”.

I terroristi sostenuti dagli ayatollah hanno dichiarato di aver attaccato anche due cacciatorpediniere statunitensi utilizzando velivoli senza pilota. Il Comando centrale americano ha riferito che i vascelli da guerra ne hanno abbattuti cinque, mentre un sesto è tornato nelle aree dello Yemen controllate dal gruppo. Stando a quanto affermato dal capo del movimento, Abdul Malik al-Houthi, dal novembre scorso i ribelli hanno lanciato 479 missili e droni per un totale di più di 50 attacchi.

Nonostante i bombardamenti anglo-americani e la presenza di sempre più navi da guerra appartenenti ai Paesi occidentali, gli Houthi non sembrano intenzionati a porre fine alle loro azioni terroristiche contro le linee del commercio marittimo, che hanno come obiettivo il sostegno alla causa palestinese. I continui assalti ai vascelli civili e militari ha permesso loro di ritagliarsi un ruolo di spicco nel cosiddetto “asse della resistenza” islamico, di cui fanno parte anche Hamas e Hezbollah, a discapito dello stesso Iran, visto da tutti i suoi proxy come troppo cauto e imbelle di fronte a quella che i movimenti islamisti definiscono come un’aggressione israeliana contro Gaza.

Gli attacchi degli Houthi hanno costretto molte compagnie commerciali a far transitare le loro navi dal Capo di Buona Speranza, il che ha comportato un aumento considerevole dei costi di navigazione e dei beni di consumo.

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