La pista Zaluzhny dietro Nord Stream

L'ex capo ucraino e il sabotaggio del gasdotto

La pista Zaluzhny dietro Nord Stream
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«Vorremmo che la guerra in Ucraina finisse il più rapidamente possibile. E potrà finire quando la Russia raggiungerà gli obiettivi inizialmente prefissati». Le parole del portavoce del Cremlino Dmitri Peskov sono la conferma che la Russia non ha alcuna intenzione di trattare. La guerra continua e infuria la battaglia di Pokrovsk. Secondo Mosca la città chiave del Donetsk è vicinissima alla caduta ma Kiev smentisce e nega che le forze russe siano riuscite a intrappolare le unità ucraine. Il portavoce dello Stato Maggiore ucraino Andriy Kovalov ha invece parlato di pesanti perdite accusate delle forze di Mosca nel tentativo conquistare la città. Anche grazie ad armi e munizioni che sono state consegnate ai soldati in prima linea. Al di là delle rispettive propagande la battaglia continua in maniera violentissima. Nel resto del Paese, dopo i raid russi, la maggior parte delle strutture energetiche ucraine sono state ripristinate ma non si escludono altri black out.

Intanto gli investigatori tedeschi sono convinti che l'esplosione dei gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico sia stata portata a termine sotto la guida dell'allora comandante in capo delle forze armate ucraine Valeriy Zaluzhny. Il comandante dell'unità Serhii Kuznietsov, in sciopero della fame da una settimana, è stato arrestato in Italia ed entro dicembre i giudici italiani dovrebbero decidere se estradarlo Germania...

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