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"Pronti alla guerra nucleare". Lo Zar esce allo scoperto: ecco il suo piano

Il presidente russo si è detto "tecnicamente" pronto alla guerra nucleare, sebbene questa scelta non sia mai stata necessaria fino ad ora nello scenario ucraino

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Mancano poche ore ormai all'apertura delle urne in Russia e Vladimir Putin è tornato a parlare dello spauracchio nucleare, spesso agitato nei confronti dell'Occidente, ma in un modo differente rispetto a quanto fatto e detto fino a oggi.

La Russia pronta alla guerra nucleare secondo Putin

"Da un punto di vista tecnico-militare, la Russia è pronta per una guerra nucleare se c'è una minaccia allo Stato, alla sovranità o all'indipendenza russa": Queste le parole del presidente russo, in un'intervista alla televisione di Stato russa Rossiya 1 e all'agenzia Ria Novosti. Il capo del Cremlino ha dichiarato di sperare che gli Stati Uniti evitino qualsiasi escalation che potrebbe innescare una guerra nucleare. Alla domanda se abbia mai preso in considerazione l'uso di armi nucleari sul campo di battaglia in Ucraina, Putin ha risposto che "non ce n'è stato bisogno". "Le armi esistono per essere usate", ha poi osservato: "Abbiamo i nostri principi", ha dichiarato Putin sostenendo che usare questo tipo di armi non rientra nei desideri del Cremlino. "Perché dobbiamo usare armi di distruzione di massa? Non c'è mai stata questa necessità".

La porta aperta sui negoziati

Molto interessanti anche le dichiarazioni sul presidente degli Usa Joe Biden, ora descritto come "un politico veterano che comprende a pieno i possibili pericoli di escalation". Oltre a ciò Putin ha ribadito la sua visione delle cose sul campo, in questo momento, dichiarando come a suo dire il mondo non si stia dirigendo verso una guerra nucleare. Quanto alle previsioni sul conflitto, il presidente russo ha espresso fiducia nel fatto che Mosca raggiungerà i suoi obiettivi in Ucraina, pur tenendo la porta aperta sui colloqui, rispetto ai quali chiederà solide garanzie all'Occidente.

La condanna degli attacchi con droni

Ed è a questo proposito che si è soffermato, condannando duramente il picco di attacchi di droni ucraini in Russia, come parte di uno sforzo ben più generale di far deragliare il voto russo di questo fine settimana. Le autorità russe ha, infatti, riferito di un altro importatnte attacco di droni in profondità all'interno dei confini russi quest'oggi all'alba. Uno dei droni ha colpito una raffineria nella regione di Ryazan; un altro drone è stato abbatuto mentre stava per raggiungere una raffineria nei pressi di San Pietroburgo: altri trenta velivoli sono, invece, stati abbatutti nella regione sud-occidentale di Voronezh. "E' semplice -ha osservato Putin, rispondendo a una domanda in proposito-Tutto questo sta accadendo sullo sfondo dei fallimenti sulla prima linea.

Non hanno raggiunto nessuno degli obiettivi che si erano prefissati l'anno scorso".

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