Guerra in Ucraina

"Disonora gli ebrei". L'affondo di Putin contro Zelensky

Vladimir Putin ha attaccato Volodymyr Zelensky dichiarando che il presidente ucraino non è ebreo ma "la vergogna del popolo ebraico"

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Vladimir Putin ha sferrato un nuovo attacco verbale all'indirizzo di Volodymyr Zelensky. Il capo del Cremlino, intervistato al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, ha affermato che il presidente ucraino non è un ebreo ma la "vergogna del popolo ebraico".

L'attacco contro Zelensky

Approfittando della 26esima edizione del St.Petersburg International Eeconomic Forum, un evento annuale d'affari russo che si tiene a San Pietroburgo dal 1997, Putin ha risposto ad alcune domande generali che gli sono state rivolte dai giornalisti presenti. Ebbene, il leader della Federazione Russa ha approfittato per sparare a zero contro Zelensky, nell'ennesimo insulto rivolto al suo omologo ucraino dallo scoppio della guerra. "Sta coprendo i neonazisti con le sue azioni", ha affermato Putin.

Scendendo nei dettagli, al presidente russo è stato chiesto come può dire che tra gli obiettivi della Russia c'è la "denazificazione" dell'Ucraina, quando lo stesso Zelensky è un ebreo ed è stato eletto democraticamente. "Ho molti amici ebrei che mi dicono che Zelensky non è un ebreo ma un disonore per il popolo ebraico", ha risposto Putin, affermando che in Ucraina "oggi i neonazisti sono stati elevati al rango di eroi".

L'affondo di Putin

Il presidente russo ha quindi ricordato lo sterminio degli ebrei nella Seconda guerra mondiale. "L'Olocausto - ha detto - è stato lo sterminio di 6 milioni di ebrei, e un milione e mezzo sono stati sterminati in Ucraina, prima di tutto per mano dei Banderiti". Vale a dire dei seguaci del nazionalista Stepan Bandera, alleatisi con Hitler contro l'Unione Sovietica.

Dopo aver fatto vedere una serie di video agghiaccianti sui massacri in Ucraina, Putin ha affermato che proprio Bandera e i suoi seguaci oggi sono "gli eroi dell'Ucraina" e coloro che "le autorità ucraine oggi proteggono".

"Abbiamo l'obbligo di combattere contro questo - ha proseguito Putin -. La Russia è stata la parte che ha sofferto di più nella lotta contro il nazismo. Non dimenticheremo mai questo". "Abbiamo tutto il diritto - ha concluso il presidente russo - di ritenere che uno dei nostri obiettivi chiave in Ucraina è la denazificazione".

Le parole del presidente russo

Per quanto riguarda il conflitto, Putin ha dichiarato che le forze armate ucraine "non hanno alcuna possibilità nella controffensiva" contro i soldati inviati da Mosca, aggiungendo che "il nemico non ha successo in alcuna zona".

"In questo momento, mentre stiamo parlando, si sta facendo un altro tentativo di controffensiva" e "in diversi settori il nemico sta cercando di attaccare con le forze di più unità nella direzione di Zaporizhzhia", ha proseguito Putin. "In questo momento è in corso una battaglia. Penso che le forze armate ucraine non abbiano possibilità, non ci saranno possibilità qui. Proprio come in altre direzioni. Su questo non ci sono dubbi", ha sottolineato, ancora, il presidente russo.

La Russia, ha poi evidenziato Putin, "non è isolata" ma non vuole relazioni con economie "politicizzate". Commentando l'impatto delle sanzioni, Putin ha ricordato che "la gente diceva che saremmo stati isolati, ma al contrario, abbiamo stabilito relazioni molto migliori in termini di partner commerciali".

Infine, il capo del Cremlino ha rivolto un messaggio all'Occidente: il business russo "chiede di non far tornare in Russia le aziende occidentali che sono uscite dal Paese".

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