La guerra che da ormai un anno sta scuotendo il Medio Oriente potrebbe ulteriormente allargarsi coinvolgendo nuovi Paesi, nuovi governi, nuovi territori. Israele continua a martellare la Striscia di Gaza per neutralizzare Hamas e a colpire gli alti funzionari di Hezbollah in Libano. Il punto è che il gruppo libanese e altre milizie filo iraniane sono attive in gran parte della regione, e dunque c'è il rischio che le Forze di difesa israeliane (Idf) possano allargare il loro raggio d'azione. E colpire con sempre maggiore insistenza, per esempio, la Siria. Dove, nelle ultime ore, è stato segnalato un attacco di Tel Aviv nella città costiera di Latakia che ha danneggiato una postazione militare nemica.
La guerra in Medio Oriente può allargarsi?
Non è un caso che il presidente siriano, Bashar al-Assad, abbia iniziato a porre restrizioni a Hezbollah e alle altre milizie filo iraniane operative nel suo Paese. Il motivo è semplice: Assad teme che il territorio della Siria possa essere utilizzato per sferrare attacchi verso Israele da questi gruppi e, al contempo, che le Idf possano iniziare a colpire l'area. L'indiscrezione è stata riportata dagli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo i quali la decisione delle autorità di Damasco sarebbe stata presa "in accordo con i russi" nel timore che la Siria venga trascinata nella guerra contro Israele.
Assad è preoccupato dai nuovi attacchi israeliani sulla Siria, l'ultimo dei quali, come detto, è stato sferrato questa mattina contro la città di Latakia causando il ferimento di due civili e danni materiali, come ha riferito il ministero della Difesa siriano. Gli attivisti spiegano che il governo di Damasco ha emesso ordini militari per limitare Hezbollah e altre milizie filo iraniane nei villaggi vicino a Damasco e Homs, incluso il deserto di Homs, che potrebbero essere utilizzati per lanciare droni contro Israele. Fonti citate dalla ong a condizione di anonimato hanno affermato che gli uomini del regime di Damasco stavano ispezionando auto con targhe libanesi e controllando le persone in arrivo dal Libano, per timore che il territorio siriano potesse essere utilizzato per attaccare Israele.
I timori della Siria e le mosse di Israele
L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha spiegato che "migliaia di miliziani filo iraniani, compresi quelli di Hezbollah, si trovano in Siria e che Israele potrebbe approfittare della loro presenza per colpire e trascinare la Siria in una guerra nella quale nessuno ha alcun interesse". Le fonti hanno anche affermato che la quarta divisione dell'esercito siriano, sotto il comando del fratello di Bashar al-Assad, Maher, ha impartito ordini severi di non attaccare le alture del Golan e di "innescare" il conflitto con Israele.
Inoltre i posti di blocco stanno mantenendo le forze del governo siriano a circa 15 chilometri di distanza dal confine con Israele. Le forze russe, poi, sono posizionate in 17 punti lungo il confine per ridurre l'attrito. Infine i siti delle milizie filo iraniane vengono pattugliati da forze congiunte siriane e russe in diverse località della Siria, in modo da "tenerli d'occhio" dicono gli attivisti.
Ricordiamo che Israele prende regolarmente di mira siti militari in Siria legati all'Iran e a Hezbollah.
Questi attacchi sono diventati più frequenti dopo che gli scambi a fuoco lungo il confine fra Libano e Israele sono iniziati a ottobre del 2023, con Hezbollah che ha attaccato postazioni israeliane a sostegno dei palestinesi e del suo alleato Hamas. Gli scambi si sono intensificati nelle ultime tre settimane e il primo ottobre Israele ha iniziato un'invasione di terra del Libano meridionale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.