Unifil: "Tank israeliano ha sparato contro una nostra postazione" | La diretta

Le Idf continuano ad attaccare le postazioni di Hezbollah e Hamas. L'Iran preme per una coalizione di Stati musulmani contro Tel Aviv

Unifil: "Tank israeliano ha sparato contro una nostra postazione" | La diretta

Non si fermano i combattimenti in Medio Oriente. Le forze israeliane continuano nelle loro operazioni offensive nella Striscia di Gaza e nel Sud del Libano. Secondo quanto riferito dalla Idf, questa mattina sarebbe stato eliminato il "comandante della Forza Droni di Hamas" Mahmoud al-Mabhouh, "un terrorista che ha diretto attacchi con droni verso il territorio israeliano e le truppe dell'Idf". Per quanto riguarda il fronte nel Paese dei cedri, le unità aeree dello Stato ebraico hanno bombardato le postazioni di Hezbollah a Beirut, mentre unità di terra hanno distrutto un tunnel e un bunker dell'unità d’élite Radwan del Partito di Dio.

20.00 - Unifil: "Tank israeliano ha sparato contro una nostra postazione nel Sud"

"Questa mattina i caschi blu della postazione nei pressi di Kafer Kela hanno osservato un tank dell'Idf Merkava che sparava alla loro torretta di controllo. Due telecamere sono state distrutte e la torretta è stata danneggiata". Questo è ciò che si legge in una dichiarazione dell'Unifil in cui si afferma che "ancora una volta abbiamo visto aprire il fuoco in modo diretto ed apparentemente deliberato contro una postazione dell'Unifil".

"Ricordiamo all'Idf e a tutti gli attori i loro obblighi di assicurare la sicurezza del personale e delle proprietà dell'Onu e rispettare l'inviolabilità di tutti i siti dell'Onu in ogni momento", conclude la nota della missione Onu.

18.25 - Raid israeliani su Nabatiyeh: 16 morti e 52 feriti

Il bilancio finale dei raid israeliani che nelle scorse ore hanno colpito la sede del comune di Nabatiyeh e altri uffici della città nel sud del Libano è di 16 morti e 52 feriti. Lo ha confermato il ministero della Sanità libanese. Tra le vittime figura anche il sindaco della città, Ahmad Kahil.

18.03 - Crosetto: "Troppo rischioso incontro di Meloni con il contingente in Libano"

Secondo il ministro della Difesa Guido Crosetto, non sarebbe possibile per il presidente Meloni andare a far visita al contingente italiano in Libano. "Le condizioni di sicurezza non lo consentiranno. Sarebbe troppo pericoloso per il presidente del Consiglio, perché non sono possibili spostamenti in elicottero, ma soltanto su strada. E su strada ormai una parte del Libano è sotto il controllo di nessuno, per cui sarebbe troppo rischioso. Non è andato nemmeno il capo di Stato maggiore della Difesa che avrebbe voluto andare", ha spiegato il ministro, intervistato da Bruno Vespa a CInque Minuti.

17.23 - Hezbollah: violenti scontri al confine con Idf

Hezbollah parla di "violenti scontri ravvicinati" con le forze israeliane alla periferia di una località vicina alla confine tra Israele e Libano. In un comunicato, il gruppo aggiunge che si tratta di combattimenti "con diversi tipi di armi automatiche" e precisa che sono "tutt'ora in corso".

17.20 - Ministro degli Esteri iraniano: "Sanzioni occidentali atto ostile"

Il capo della diplomazia di Teheran Abbas Araghchi, durante la sua visita in Giordania, ha affermato che "le nuove sanzioni occidentali contro l'Iran sono considerate un atto ostile e non miglioreranno la situazione attuale".

17.06 - Riunione dei 16 Paesi Ue che partecipano a Unifil: "Pressione su Israele e cambio regole d'ingaggio"

Dalla riunione in videoconferenza tra i ministri della Difesa dei 16 paesi dell'Unione europea che partecipano alla missione Unifil, tenutasi stamattina, è emersa come punto fondamentale "la volontà condivisa di esercitare la massima pressione politica e diplomatica su Israele, affinché non si verifichino ulteriori incidenti". Lo fa sapere la Difesa, aggiungendo che "allo stesso tempo, è stato chiarito che Hezbollah non può utilizzare il personale di Unifil come scudo nel contesto del conflitto". I 16 Paesi hanno inoltre "concordato sulla necessità di rafforzare le Forze Armate libanesi, attraverso un adeguato supporto addestrativo e finanziamenti internazionali, affinché possano diventare una forza credibile e contribuire alla stabilità della regione con il sostegno di Unifil".

"È stata sottolineata l'importanza di garantire il pieno rispetto per il mandato e la protezione del personale di Unifil, esortando la comunità internazionale a mantenere un impegno costante e risoluto", riferisce la Difesa, sottolineando che "i partecipanti hanno ribadito che la mancata o parziale implementazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu non può in alcun modo giustificare gli attacchi contro le forze di Unifil" e che "è stata espressa con forza la necessità di rivedere le regole d'ingaggio, in modo da permettere a Unifil di operare in maniera più efficace e sicura". Alla conferenza hanno partecipato i ministri della Difesa, o loro delegati, di: Francia, Italia, Spagna, Austria, Croazia, Finlandia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Paesi Bassi, Polonia, Germania, Estonia, Ungheria, Malta e Cipro.

16.45 - Gallant: "Negoziati solo sotto tiro"

Qualsiasi negoziato per porre fine ai combattimenti in Libano deve essere condotta "sotto tiro". Lo ha detto il ministro della Difesa Yoav Gallant nel corso di una valutazione della situazione sul fronte settentrionale. Incontrando i comandanti della 146a Divisione di riserva, Gallant ha detto che la cattura di terroristi operativi di Hezbollah nel Libano meridionale dimostra "il successo delle Idf e la situazione difficile" della milizia sciita. "Stiamo scoprendo cose attraverso gli interrogatori che non avremmo appreso in nessun altro modo, e ci saranno utili presto", ha detto Gallant, ribadendo che l'operazione di terra in corso consentirà ai residenti evacuati del nord di Israele di tornare alle loro case.

15.56 - Axios: Blinken presenterà piano per dopoguerra a Gaza dopo le elezioni Usa

Stando a quanto riportato da Axios, il segretario di Stato americano Antony Blinken sta valutando un piano per il dopoguerra a Gaza, basato su proposte sviluppate da Israele e dagli Emirati Arabi Uniti, che verrebbe presentato dopo le elezioni presidenziali americane di novembre. Il sito di news ha spiegato di aver parlato della questione con una decina di funzionari statunitensi, israeliani, palestinesi ed emiratini. Secondo fonti statunitensi, diversi membri del dipartimento di Stato, tra cui lo stesso Blinken, pensano che un accordo sugli ostaggi ed il cessate il fuoco non sia possibile prima della fine dell'Amministrazione Biden. Quello israelo-emiratino è dunque un possibile "Piano B", che potrebbe tracciare una possibile via d'uscita dalla guerra.

Sempre secondo Axios, la proposta israelo-emiratina prevederebbe l'invio temporaneo a Gaza di una missione internazionale che consegnerebbe aiuti umanitari, farebbe rispettare l'ordine e getterebbe le basi per una futura governance. Ma la partecipazione dei militari sarebbe condizionato a un invito formale dall'Autorità nazionale palestinese (Anp), dopo che questa sarà stata riformata in modo significativo e guidata da un nuovo primo ministro. Tra le parti vi sono diversi punti di frizione, in particolare sul ruolo dell'Anp.

15.46 - Scholz: "Ci sono e ci saranno forniture di armi a Israele"

"Solidarietà significa anche mettere Israele in condizione di difendere il proprio Paese. Per questo abbiamo fornito armi in passato. Il Paese potrà contare su questo anche in futuro", ha affermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, intervenendo oggi in parlamento a Berlino.

15.21 - Francia vieta la partecipazione delle ditte israeliane alla fiera militare

La Francia ha deciso di vietare alle aziende israeliane di partecipare alla fiera Euronaval, che si terrà dal 4 al 7 novembre alla periferia di Parigi. Lo riporta Politico citando una fonte coperta dall'anonimato, precisando che le delegazioni israeliane potranno partecipare all'evento, ma le ditte non potranno esporre le loro attrezzature militari negli stand. Il divieto francese giunge dopo una serie di contrasti diplomatici fra il presidente Emmanuel Macron e il primo ministro Benjamin Netanyahu, mentre l'esercito israeliano intensifica gli attacchi a Gaza e in Libano.

15.10 - Libano: 6 morti e 43 feriti nel bombardamento israeliano su Nabatiyeh

Sono almeno sei i morti e 43 i feriti nei raid israeliani che hanno colpito la sede del comune di Nabatiyeh e altri uffici comunali di questa città nel sud del Libano. II bilancio ufficiale è stato confermato dal ministero della Salute libanese e riportato dall'agenzia Nna. Secondo la stessa, l'area è stata colpita da più di dieci raid. Tra le vittime, stando ad Afp, c'è il sindaco Ahmad Kahil, in riunione con altri funzionari per discutere della distribuzione di aiuti ai civili colpiti dalla guerra, e il direttore dell'unità operativa delle forze di difesa civili libanesi.

15.08 - Giordania all'Iran: "Non permetteremo a nessuno di violare il nostro spazio aereo

Il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, ha assicurato al suo omologo iraniano, Abbas Araghchi, che il regno hashemita non permetterà a nessuno di violare il suo spazio aereo, mentre nella regione sale la tensione per l'annunciata risposta israeliana alla Repubblica islamica per l'attacco missilistico del primo ottobre. La Giordania "non sarà un campo di battaglia per nessuno e non permetterà a nessuna parte di violare la sua sovranità e il suo spazio aereo né di minacciare la sicurezza dei suoi cittadini", ha affermato Safadi nel corso dell'incontro con il capo della diplomazia iraniana

15.00 - Israele: sirene attive nel Nord del Paese

Secondo quanto affermato dalle Idf, l'aeronautica militare israeliana ha abbattuto un bersaglio aereo sospetto che aveva attraversato lo spazio aereo del Paese. L'esercito aggiunge che le sirene nelle comunità del nord sono state attivate per timore della caduta di schegge durante l'intercettazione.

14.41 - Gran Bretagna e Francia chiedono riunione del Consiglio di sicurezza Onu su Gaza

La Gran Bretagna e la Francia hanno chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. "Stiamo costantemente confrontandoci con i nostri partner su questo aspetto . C'è un bisogno urgente, e lo è ormai da molto tempo, che arrivino più aiuti a Gaza", ha detto il premier di Londra Keir Starmer.

13.53 - Idf: distrutta "fossa di Hezbollah" nel Sud del Libano

Secondo quanto riportato da Israel Hayom, i militari del battaglione 7012 della Brigata Alexandroni hanno fatto saltare in aria Mukhabab, che veniva utilizzato come "fossa" da parte di Hezbollah. Durante i combattimenti, durati diversi giorni, i soldati israeliani hanno scoperto depositi di munizioni, dispositivi di osservazione avanzati, terroristi, pozzi e altro all'interno di quasi ogni casa.

13.42 - Premier libanese: "A Nabatiyeh colpito raduno del comune"

Il primo ministro libanese Najib Mikati ha condannato i raid israeliani su Nabatiyeh, affermando che hanno "deliberatamente" preso di mira una "riunione del comune che stava discutendo dei servizi e della situazione dei soccorsi della città". Le forze armate israeliane hanno sostenuto di aver preso di mira "i nascondigli di armi di Hezbollah e i centri di comando che il gruppo ha integrato vicino alle strutture civili usandole come scudi umani".

13.11 - Numero due di Hezbollah: "Libano è parte di progetto espansionistico di Israele"

Secondo il numero due degli Hezbollah, il Libano fa parte del progetto espansionistico israeliano. "Israele rappresenta un pericolo reale per la regione e per il mondo. Si tratta di un'occupazione diffusa che non si ferma alla Palestina, ma che vuole appropriarsi anche delle regioni arabe", ha affermato Naim Qassem nel suo terzo discorso dalla morte di Hassan Nasrallah. "Israele è il braccio armato e criminale del progetto del grande demone (gli Stati Uniti)". Il vicesegretario del Partito di Dio ha anche spiegato le tre fasi in cui, secondo lui, si svilupperà il conflitto in Libano: "Primo, prendere di mira i nostri leader. Secondo, eliminare Hezbollah. Terzo, cambiare il Libano in un modo che potesse piacere agli Stati Uniti". Gli israeliani, però, secondo Qassem "non sono riusciti nemmeno nella prima fase. E' vero che abbiamo sofferto, soprattutto per l'assassinio del martire Sayyed Hassan Nasrallah. Ma l'unico modo per porre fine al loro progetto è affrontarli".

13.03 - Idf: eliminato capo unità droni di Hezbollah

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato di aver eliminato un comandante di alto rango nell'unità aeronautica degli Hezbollah, responsabile del lancio di droni contro Israele sia per raccogliere informazioni che per scopi di attacco. Lo hanno riferito le Idf su X, affermando che in un attacco di alcuni giorni fa a Nabatiyeh i militari hanno eliminato Khader al Abed Bahja, capo della regione Litani dell'unità aerea. La notizia arriva due giorni dopo che un drone ha colpito una base di addestramento delle Idf, nel nord di Israele, uccidendo quattro soldati e ferendone altri 60.

13.02 - Madrid: truppe Unifil non si ritireranno dal Libano

In un conferenza stampa congiunta con l'omologo egiziano Badr Abdelatty al Cairo, il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares ha affermato che "le truppe Unifil non si ritireranno dal Libano". "Chiediamo a Israele di cessare gli attacchi all'Unifil, che sono contrari al diritto internazionale e di cessare le molestie nei confronti di una forza di pace che lavora a beneficio della sicurezza di tutto il Medio Oriente", ha aggiunto il capo della diplomazia di Madrid.

12.46 - Media turco "Israele vuole creare una zona cuscinetto tra Libano e Siria

Israele intenderebbe creare una zona cuscinetto tra il Libano e la Siria, funzionale alla sua guerra contro gli Hezbollah. L'analisi è stata riporta oggi dal quotidiano turco Hurriyet citando fonti informate, secondo cui le Idf avrebbero pianificato di estendere il campo di battaglia del Libano meridionale fino alle alture del Golan e alla striscia demilitarizzata che si trova al confine con i territori di Damasco. "È evidente che Israele vuole creare una zona cuscinetto in Libano per controllare tutte le terre fino al fiume Litani, ma i rapporti indicano che sta cercando di creare un'altra zona cuscinetto in Siria", si legge sul giornale. Secondo le stesse fonti, lo Stato ebraico avrebbe avviato operazioni di sminamento sulle alture del Golan e creato nuove barriere nella zona demilitarizzata al confine siriano. Espandendo l'offensiva di terra oltre il settore orientale del Libano meridionale, Israele potrebbe iniziare a colpire Hezbollah anche da Est, creando allo stesso tempo un'area utile a impedire potenziali infiltrazioni e a bloccare presunte rotte di rifornimento di armi ai terroristi libanesi dalla Siria.

12.35 - Primo caso di colera in Libano dall'inizio degli attacchi israeliani

In Libano è stato registrato il primo caso di colera dall'inizio degli attacchi israeliani, facendo segnare un grave passo indietro facendo scattare l'allarme per le autorità sanitarie. Il ministero della Sanità pubblica del Paese dei cedri ha confermato il caso, segnalato due giorni fa, "dopo aver isolato il batterio del colera, Vibrio cholerae, tipo 01" analizzando campioni clinici e ambientali raccolti in "visite sul campo". Secondo il dipartimento, la malattia è stata diagnosticata in un cittadino libanese di un villaggio nella regione di Akkar, nel nord del Libano, ricoverato in ospedale il 14 ottobre "a causa di diarrea acquosa acuta e disidratazione".

12.25 - Iran: "Chiudere lo Stretto di Hormuz a navi europee in risposta alle sanzioni"

L'Iran deve impedire il passaggio attraverso lo Stretto di Hormuz, nel Golfo, alle navi europee in risposta alle sanzioni che l'Unione ha imposto a Iran Air, la compagnia di bandiera nazionale. Lo chiede il giornale della Repubblica islamica Kayhan, diretto da Hossein Shariatmadari e vicino agli ultraconservatori, in un articolo intitolato L'Europa chiude i cieli ai voli iraniani, bloccate il mare alle navi europee. "L'Europa ha scelto la via dello scontro invece dell'interazione con l'Iran, avviando un nuovo round di sanzioni con il falso pretesto che l'Iran ha inviato missili alla Russia. Ora l'Europa deve aspettarsi di pagare il costo della sua decisione", si legge nell'articolo, in cui si fa riferimento alle sanzioni decise dal Consiglio Ue per le forniture militari della Repubblica islamica a Mosca per la guerra in Ucraina. "Oggi l'Iran ha sicuramente capacità di fare pressione sull'Europa", insiste la testata, sostenendo che impedire alle navi europee di raggiungere le loro destinazioni nel Golfo sarà più costoso per Bruxelles delle sanzioni per l'Iran. Ieri Iran Air, che era l'unico vettore della Repubblica islamica che ancora volava in Europa, ha annunciato l'interruzione di tutti i suoi collegamenti aerei, spiegando di voler "evitare ai passeggeri le conseguenze del mancato rilascio del permesso di atterraggio negli aeroporti dei Paesi europei".

11.52 - Cnn: pronto il piano di Israele per attaccare l'Iran

Il piano israeliano per la risposta all'Iran dopo l'attacco missilistico contro lo Stato ebraico del 1° ottobre sarebbe pronto. Lo riporta la Cnn, citando una fonte che conosce l'argomento. Il network americano ha anche contattato il ministero israeliano della Difesa per un commento. Secondo una fonte, funzionari israeliani, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu, avrebbero assicurato agli Stati Uniti che un eventuale contrattacco all'Iran sarebbe limitato a obiettivi militari e non a impianti petroliferi o nucleari.

11.11 - Scontri tra Hezbollah e Idf a Ramiye

I media libanesi riferiscono di intensi scontri tra soldati dell'esercito israeliano e combattenti di Hezbollah

lungo la Linea Blu di demarcazione tra i due paesi nei pressi di Ramiye. Alcune fonti riferiscono che i soldati israeliani hanno raggiunto la sede del comune di Ramiye, località 400 metri a nord dalla linea di demarcazione.

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