Scambio di soldati tra Mosca e Kiev: 180 prigionieri fanno ritorno a casa dopo una trattativa tra le parti

L'ultimo scambio aveva avuto luogo lo scorso 31 maggio: furono allora 75 per parte a poter tornare in patria

Scambio di soldati tra Mosca e Kiev: 180 prigionieri fanno ritorno a casa dopo una trattativa tra le parti
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Secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa Tass, che cita il ministero della Difesa di Mosca, Russia e Ucraina hanno raggiunto un accordo per lo scambio di 90 prigionieri di guerra.

Il ministro Andrej Rėmovič Belousov, subentrato il 13 maggio scorso al suo predecessore Sergej Šojgu, ha confermato in un post sulla app di messaggistica Telegram che i prigionieri russi sono riusciti a rientrare in patria grazie alla preziosa mediazione degli Emirati Arabi Uniti.

"Il 25 giugno, a seguito del processo di negoziazione, 90 prigionieri di guerra russi che rischiavano di morire in prigionia sono stati rimpatriati dal territorio controllato dal regime di Kiev", ha dichiarato il ministero della Difesa russo, "e in cambio sono stati consegnati 90 prigionieri appartenenti alle forze armate ucraine". Gli ostaggi russi hanno potuto fare ritorno a casa, ci ha tenuto a specificare il dicastero, grazie al prezioso aiuto degli "Emirati Arabi Uniti che hanno partecipato come intermediari a titolo umanitario".

Stando alle notizie circolate fino ad ora, i prigionieri russi liberati sono stati successivamente trasferiti in aereo a Mosca per effettuare inanzitutto una serie di controlli medici e verificare le loro reali condizioni di salute.

Non si tratta di una novità assoluta. Russia e Ucraina hanno effettuato periodicamente degli scambi di prigionieri e ostaggi nel corso del loro conflitto che va avanti ormai da 28 mesi. L'ultima volta è accaduto lo scorso 31 maggio, quando le due nazioni hanno scambiato 75 prigionieri di guerra, anche in questo caso grazie all'intermediazione da parte degli Emirati Arabi Uniti.

Il Maggiore Generale Tatyana Moskalkova, primo vice capo del dipartimento legale del ministero degli affari interni russo, ha riferito che i suoi inviati hanno incontrato anche un rappresentante del suo omologo ucraino, Dmytro Lubinets, durante lo scambio avvenuto nella regione di Belgorod. Moskalkova ha inoltre precisato anche che ha avuto luogo uno scambio di informazioni circa le "possibili opzioni per uno scambio dei civili che si trovano attualmente in luoghi di detenzione forzata".

"Casa non è solo una parola. Casa significa Ucraina.

Oggi altri 90 nostri cittadini sono tornati a casa dalla prigionia russa, guerrieri della Guardia nazionale, della Marina, delle Forze armate, delle Forze di difesa territoriale, del Servizio delle guardie di frontiera", ha commentato sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ringraziando tutti gli intermediari che hanno reso possibile lo scambio.

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