Guerra in Ucraina

"Già in Ucraina": la rivelazione sulle truppe Nato

Il titolare degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski ha dichiarato che personale militare dell'Alleanza è già presente nel Paese invaso, ma non ne ha rivelato la provenienza. Mosca già sapeva: "Impossibile nasconderlo"

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Nel giorno in cui la bandiera della Svezia è stata issata al quartier generale della Nato, si sono riaccesi i riflettori sulla presenza in Ucraina di personale militare di Paesi appartenenti all’Alleanza atlantica. "Personale militare della Nato è già presente in Ucraina", ha dichiarato in conferenza stampa il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, senza precisare la loro nazionalità.

"Vorrei ringraziare gli ambasciatori di quei Paesi che hanno preso questo rischio. Questi Paesi sanno chi sono, ma non posso rivelarli”, ha proseguito il titolare del dicastero. “Contrariamente ad altri politici, non li elencherò". Nei giorni scorsi, ufficiali tedeschi intercettati dai russi avevano parlato della presenza di soldati britannici nello Stato invaso dalla Russia nel 2022 e lo stesso Regno Unito aveva confermato l’invio di piccole unità per l’addestramento medico. Le dichiarazioni di Sikorski non sembrano aver preso Mosca di sorpresa. Secondo le agenzie di stampa russe, la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova avrebbe lasciato intendere che il Cremlino fosse già a conoscenza della presenza di uomini della Nato a Kiev. “È impossibile nasconderlo”, avrebbe commentato.

Il tema di un intervento diretto del blocco a guida statunitense nella guerra è tornato al centro dell’attenzione dopo le affermazioni del presidente francese Emmanuel Macron, convinto della necessità di azioni forti a sostegno di Kiev da parte dei Paesi Nato-Ue. Tra queste, l’inquilino dell’Eliseo ha anche citato la possibilità di schierare truppe dell’Alleanza nella nazione sempre più in difficoltà nel contenere le truppe di Putin. L’ipotesi ha incontrato la netta opposizione della maggior parte degli Stati Nato, in particolare Germania, Italia e l’ultimo membro, la Svezia. Solo la Polonia ha manifestato una possibile apertura in questa direzione, relegandola però al futuro e subordinandola al consenso unanime di tutti i membri del Patto atlantico.

Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, inoltre, ha esplicitamente dichiarato che l’arrivo di soldati occidentali in Ucraina equivarrebbe all’inizio della guerra tra il blocco occidentale e la Russia. Una possibilità, questa, che secondo diversi ministri e alti ufficiali europei potrebbe concretizzarsi nei prossimi dieci anni, ma che attualmente i Paesi europei stanno cercando di evitare valutando attentamente la quantità e la tipologia di armamenti da inviare a Kiev.

Per fare un esempio, Berlino continua a rifiutarsi di consegnare all’Ucraina i missili a lungo raggio Taurus, in modo da non essere vista da Mosca come parte attiva nel conflitto.

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