Dopo i colloqui di domenica a Berlino tra gli inviati statunitensi e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, funzionari ucraini e capi di Stato e di
governo europei, tra cui la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, oltre ai leader di Ue e Nato, sono pronti a proseguire una serie di incontri nel tentativo di garantire un percorso di pace e sicurezza per l'Ucraina e l'Europa.Ue: per finanziare Kiev due opzioni, uso asset o bilancio
"Quello che posso fare è riaffermare la nostra posizione e ricordare quanto abbiamo fatto il 3 dicembre: abbiamo proposto due soluzioni fondamentali per fornire i finanziamenti necessari all'Ucraina nei prossimi due anni. Una di queste soluzioni potrebbe essere basata su un prestito congiunto a fronte di un margine di bilancio. L'altra soluzione si baserebbe sugli asset sovrani russi immobilizzati nella giurisdizione dell'Ue. E per sostenere questo, abbiamo già presentato sei atti giuridici per accelerare le procedure. È su questa base che stiamo proseguendo gli scambi e le discussioni in vista del prossimo Consiglio europeo di giovedì". Lo afferma un portavoce della Commissione europea nel briefing quotidiano con la stampa.
Kiev: Witkoff continua chiederci di abbandonare il Donbass
I negoziatori americani continuano a chiedere all'Ucraina di abbandonare la regione del Donbass: lo fa sapere un alto funzionario di Kiev all'Afp.
Berlino, Witkoff e Jushner invitati alla cena con gli europei
Il portavoce del governo tedesco afferma che i rappresentanti degli Stati Uniti Steve Witkoff e Jared Kushner sono stati invitati ai colloqui di questa sera tra Volodymyr Zelensky e alcuni leader europei a Berlino.
Mosca: "La non adesione di Kiev alla Nato è pietra angolare dei negoziati"
Per la Russia il non accesso dell'Ucraina alla Nato è "la pietra angolare" dei negoziati di pace e richiede precise garanzie legali. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dai media russi. La questione "richiede una speciale considerazione, sullo sfondo di altre questioni", ha commentato Peskov
Cremlino: "Putin vuole un accordo di pace non tregue temporanee"
Il presidente russo è aperto a un accordo di pace complessivo, ma si oppone a tregue temporanee. Lo ha affermato il suo portavoce, Dmitry Peskov, citato dalla Tass, dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva proposto nei colloqui con gli Usa un congelamento del conflitto sulle linee attuali
Il 75% degli ucraini è contrario al piano di pace Usa
Tre quarti degli ucraini si oppongono al piano di pace Usa, che, tra le altre cose, prevede il ritiro delle truppe dal Donbass, limita le dimensioni dell'esercito ucraino e non contiene specifiche garanzie di sicurezza. E' il risultato del sondaggio condotto dall'Istituto Internazionale di Sociologia di Kiev tra il 26 novembre al 13 dicembre, ripreso dall'Ukrainska Pravda. "Il piano russo rimane categoricamente inaccettabile: il 75% degli ucraini lo considera completamente inaccettabile. Solo il 17% degli ucraini è pronto per questa versione". Allo stesso tempo, il 72% degli ucraini è pronto ad approvare il piano Europa-Ucraina.
Francia: Russia ha fallito politicamente e militarmente
"In Ucraina, la Russia ha fallito politicamente, militarmente ed economicamente. I suoi piccoli progressi sul fronte sono costati innumerevoli vite. È in questo contesto che proseguono oggi a Berlino le discussioni tra ucraini, europei e americani. Ed è anche in questo contesto che gli europei hanno deciso di prendere in mano il proprio destino con decisioni molto significative, a partire da quella presa venerdì per privare la Russia dell'accesso ai suoi beni detenuti in Europa per tutto il tempo necessario, fino a quando la Russia di Vladimir Putin non porrà fine alla sua guerra di aggressione e non pagherà le riparazioni all'Ucraina". Lo dice il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot arrivando al Consiglio Affari esteri.
Orban: "Non cambieremo posizione, ci aspetta settimana difficile"
"Non c'è motivo per cui dovremmo cambiare la posizione ungherese. La guerra non ha soluzione in prima linea. Se non c'è soluzione in prima linea, allora dobbiamo fare quello che fa il presidente Trump: negoziare. Pertanto, l'Ungheria non sostiene la confisca dei beni russi congelati, non invierà denaro o armi all'Ucraina e non parteciperà ad alcun prestito dell'Ue che serva agli obiettivi della guerra. Allacciate le cinture, ci aspetta una settimana difficile". Lo scrive su X Zoltan Kovacs, portavoce del premier ungherese Viktor Orban, riportando le affermazioni di quest'ultimo. "Questa settimana sarà caratterizzata dal vertice Ue a Bruxelles. Anche noi ci stiamo preparando. La posta in gioco è semplice: guerra o pace. Non siamo mai stati così vicini a concludere la guerra russo-ucraina. L'Europa si trova sulla soglia di una grande opportunità, perché la guerra, che noi europei non siamo riusciti a concludere per il quarto anno, potrebbe presto essere conclusa dagli americani. Il nostro unico compito è sostenerli. Ma i primi segnali non lo lasciano presagire. L'Europa continuerebbe, e persino amplierebbe, la guerra. Vuole proseguire sulla linea del fronte russo-ucraino ed estenderla all'entroterra economico confiscando i beni russi congelati. Questo passo equivale a un'aperta dichiarazione di guerra - conclude - che incontrerà la reazione della Russia".
Wsj: "Gli Usa non sono disposti a compromessi sul piano di pace"
I colloqui a Berlino tra ucraini e americani sono difficili, la parte americana sembra non essere disposta a scendere a compromessi sulla sua bozza di accordo di pace. Lo scrive il Wsj dopo il primo round di ieri che proseguirà anche oggi. "I negoziati tra l'Ucraina e i suoi partner occidentali si sono trasformati in un tira e molla, anche senza la partecipazione della Russia al tavolo delle trattative", spiegano fonti al Wsj. Washington spinge per soluzioni rapide, mentre Zelensky e gli europei sostengono che restano differenze significative sia sul ritiro da Donbass sia sulla chiara definizione delle garanzie.
Ue: "L'adesione dell'Ucraina è àncora delle garanzie di sicurezza"
"Il ritmo dei negoziati di pace è accelerato e questo è positivo e sono molto lieta che il processo di adesione dell'Ucraina all'Unione europea svolgerà un ruolo cruciale. Consideriamo l'adesione dell'Ucraina all'Ue come un'ancora politica delle garanzie di sicurezza". Lo ha dichiarato la commissaria Ue all'Allargamento, Marta Kos, arrivando al Consiglio Affari Esteri. "Per poter procedere, dobbiamo proseguire con le riforme e lo stiamo facendo. La scorsa settimana, la Commissione europea ha ricevuto importanti indicazioni dagli Stati membri e possiamo procedere a livello tecnico, nei cluster 1, 2 e 6" dei negoziati di adesione" ha aggiunto la commissaria slovena, ribadendo che "l'unico modo per garantire la pace e la prosperità in Ucraina è proseguire con il processo di adesione"
Come sono andati i colloqui di domenica a Berlino
Domenica a Berlino Zelensky ha incontrato l'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, e il genero di Trump, Jared Kushner. La ricerca di possibili compromessi ha incontrato ostacoli importanti, tra cui il controllo della regione orientale ucraina di Donetsk, che è per lo più occupata dalle forze russe. Zelensky si è detto pronto a rinunciare alla richiesta del suo Paese di aderire alla Nato se gli Stati Uniti e altre nazioni occidentali forniranno a Kiev garanzie di sicurezza simili a quelle offerte ai membri dell'Alleanza. Tuttavia, l'Ucraina ha continuato a respingere la richiesta degli Stati Uniti di cedere territori alla Russia. Putin vuole che l'Ucraina ritiri le sue forze dalla parte della regione di Donetsk ancora sotto il suo controllo tra le condizioni chiave per la pace. Il presidente russo ha anche definito la richiesta dell'Ucraina di aderire alla Nato una grave minaccia per la sicurezza di Mosca e una ragione per lanciare l'invasione su vasta scala nel febbraio 2022. Il Cremlino ha chiesto all'Ucraina di rinunciare alla richiesta di adesione all'alleanza come parte di qualsiasi potenziale accordo di pace. Zelensky ha sottolineato che qualsiasi garanzia di sicurezza occidentale dovrà essere legalmente vincolante e sostenuta dal Congresso degli Stati Uniti. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz, che ha guidato gli sforzi europei a sostegno dell'Ucraina insieme al presidente francese Emmanuel Macron e al primo ministro britannico Keir Starmer, ha dichiarato sabato che "i decenni di 'Pax Americana' sono in gran parte finiti per noi in Europa e anche per noi in Germania".