Vance vede Bibi. E la Knesset vota per annettere la Cisgiordania

Il vicepresidente Usa: "Non siamo i babysitter di Netanyahu". Israele: no alle truppe turche a Gaza

Vance vede Bibi. E la Knesset vota per annettere la Cisgiordania
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Un messaggio a Benjamin Netanyahu e uno agli Stati Uniti d'America. Nel giorno in cui il vicepresidente Usa JD Vance è in Israele, in attesa che arrivi oggi il segretario di Stato americano Marco Rubio, la Knesset ha approvato, con voto preliminare (25 a 24) un disegno di legge per applicare la sovranità israeliana sulla Cisgiordania e un secondo ddl per annettere una grande città-insediamento. Si tratta di un atto di ribellione agli ordini di scuderia del Likud, il partito del premier, che aveva chiesto di votare contro, e un segnale all'amministrazione americana, contraria all'annessione della West Bank. Serviranno ancora tre voti in plenaria perché il ddl diventi legge, improbabile che accada. E il Likud nel frattempo ha rimosso dalla Commissione Difesa il deputato Yuli Eldestein che, disobbedendo al partito, si è espresso a favore. Ma il voto è significato in un giorno in cui gli Stati Uniti si sono difesi dall'accusa di fare da balia a Israele, condensata nell'espressione «Bibi-sitting», e Israele si è difeso dall'accusa di essere diventato suddito di Washington.

Nel giorno in cui gli inviati Usa Witkoff e Kushner hanno lasciato il Paese, da Gerusalemme Vance e Netanyahu hanno replicato alle critiche di eccessive interferenze americane sulle scelte israeliane. «L'America non sta facendo da baby-sitter a Israele», è stato il senso dei loro interventi, con il premier israeliano che ha parlato di «sciocchezze» e il vicepresidente Usa che ha precisato: «Non siamo in Israele per monitorare come si fa con i bambini»; «gli Usa non vogliono uno stato vassallo».

L'amministrazione Trump lavora indefessa perché la pace regga e per il day-after nella Striscia, ma nell'occhio del ciclone finisce anche il Centro di comando internazionale istituito a Kiryat Gat, in Israele, per l'attuazione dell'accordo, con truppe del Centcom (il Comando militare strategico Usa) in arrivo per gestirlo, ma che non entreranno nella Striscia. «Abbiamo davanti a noi un compito molto difficile, ma sono ottimista» ha spiegato Vance. Sul disarmo mancano decisioni concrete, ma secondo il Wall Street Journal, Hamas ha promesso che fermerà le esecuzioni pubbliche dei membri di clan rivali.

Netanyahu ha escluso l'ingresso di truppe turche a Gaza come parte della Forza di Stabilizzazione internazionale e secondo indiscrezioni avrebbe respinto l'ingresso a Gaza di elementi di sicurezza affiliati all'Anp e ribadito il no a un'amministrazione di tecnocrati collegata all'Anp.

Quanto agli aiuti umanitari, un nuovo scontro si è consumato tra Onu-Israele.

La Corte internazionale di Giustizia (Cig) dell'Aja, massimo tribunale delle Nazioni Unite, ha chiesto a Israele di sbloccare gli aiuti dell'Unrwa, spiegando che Tel Aviv non ha provato i legami dell'agenzia con Hamas, e ammonendo Netanyahu a non usare la fame come arma di guerra. Israele ha definito «vergognosa» la decisione.

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