
I punti chiave
Oggi è finalmente l'alba di un nuovo giorno: lo storico accordo di pace tra Israele e Hamas spalanca le porte a una nuova quotidianità fino a poco tempo fa impensabile. Non è tutto oro quello che luccica, però: Hamas conta almeno 48 ostaggi di cui si sanno notizie frammentarie e molti dei quali potrebbero essere già morti o in condizioni precarie da corsa contro il tempo.
Chi sono gli ostaggi
Se è vero che i morti hanno abbondantemente superato quota mille, sono circa 251 gli ostaggi condotti nella Striscia di Gaza. Quelli che oggi sono ancora prigionieri sono molto giovani e di età mediamente compresa tra 20 e 40 anni. La stima è che degli attuali 48 non sia in vita più della metà, forse meno. Per tutti gli altri le speranze ormai sono andate perdute. L'accordo di pace prevede, in primis, il rilascio degli ostaggi che non dovrà avvenire oltre le date di domenica 12 ottobre o al massimo il giorno successivo.
Come ricorda il Corriere, sono molti i familiari che attendono con ansia e speranza il ritorno a casa dei loro cari: tra questi c'è il soldato Oron che si trova ancora laggiù da qualche parte ma a cui i carcerieri di Hamas non hanno certo risparmiato torture e condizioni di vita che definire precarie è riduttivo. Un uomo ormai ridotto a pelle e ossa si chiama Evyatar David del quale è stato diffuso un video che mette i brividi, con i suoi carcerieri che mostrano al mondo di cosa sono capaci. Nello stesso filmato compare un altro prigioniero che si chiama Rom Braslavski, ormai ridotto a pelle e ossa ma che dovrebbe essere ancora vivo.
C'è un altro soldato di 21 anni, Nimrod Cohen, che ne ha viste di tutti i colori: alcuni testimoni che sono rientrati dalla Striscia hanno giurato di averlo visto dentro una gabbia per animali totalmente legato e con una malattia della pelle che si è inevitabilmente sviluppata per le pessime condizioni igieniche in cui è stato lasciato assieme ad altri prigionieri. Soltanto di tre anni più grande c'è un pianista di nome Alon, tra gli ultimi che si vede ancora vivo nel video ma con delle differenze sostanziali, nel suo volto, rispetto a prima di essere stato rapito: la famiglia ha confermato che ha un problema all'occhio destro, probabilmente offeso dalle granate di cui è stato vittima.
Due fratelli gemelli di 27 anni, Gali e Ziv, dovrebbero ancora essere vivi: entrambi calciatori, dovrebbero essere tenuti prigionieri insieme.
E poi c'è il 32enne Avinatan, fidanzato di Noa, la ragazza diventata simbolo dei massacri del 7 ottobre e tornata viva a casa. Sono tante, troppe, le vite che chiedono di tornare alla normalità e uscire da questo incubo che dura ormai da troppo tempo.