Guglie e coccinelle, in città luminarie d’autore

Orsi di luce in corso Garibaldi, alberi fluorescenti in largo Treves, cerchi luminosi sul grattacielo di piazza Diaz, dischi volanti sotto i portici dell’Arengario. E poi fontane e giardini variopinti, coccinelle rosa posate sugli alberi, guglie e torri che cambiano colore, lampade che «accendono» le finestre del Duomo. Sono i quaranta progetti di «luminarie d’autore» che quest’anno, per la prima volta, daranno il benvenuto al Natale milanese. E non parliamo delle tradizionali luci di via, ma di un vero e proprio «festival internazionale della luce», spiegano i curatori Beatrice Mosca e Marco Amato, al pari di quello di altre città europee come Londra, Parigi o Berlino. Installazioni luminose, video proiezioni, opere di arte contemporanea che si accenderanno il 6 dicembre per spegnersi il 10 gennaio, dopo le feste. Il progetto, promosso dall’assessore all’Arredo urbano Cesare Cadeo, si snoderà lungo le arterie principali, portando la firma dei più noti designer internazionali: da Michele De Lucchi a Italo Rota, da Gilbert Moity ad Alan Guilhot. All’appello mancherà solo Fabio Novembre, che all’ultimo momento ha scelto di disertare la manifestazione e presentare il suo progetto («panni» di luminosi appesi in via della Spiga) durante il Salone del design.
Il progetto «Led» che dà il nome alla manifestazione («Led light exhibition design») è costato quasi 2 milioni, raccolti grazie al contributo di sponsor e aziende del settore. La sigla allude anche alla tecnologia impiegata: il «light emitting diode» (diodo a emissione luminosa), a basso impatto ambientale. «Un progetto – spiega Cadeo – capace di fare “sistema“ tra i soggetti più rappresentativi del design: dai talenti emergenti agli artisti internazionali, dal mondo della formazione a quello economico-produttivo». Accanto ai grandi nomi, sfileranno le opere delle migliori scuole cittadine: l’Accademia di Brera, il Politecnico di Milano, la Domus Academy, l’istituto Europeo di Design, la Nuova accademia di Belle arti, la Scuola politecnica di design. In primo piano, i grandi «maestri»: dalle guglie luminose di Michele de Lucchi alla Triennale, alle forme geometriche di Italo Rota all’Arengario; dalla lampada Titania di Paolo Rizzatto ai fasci di luce di Mario Nanni per la Scala. Con il made in Italy si confronteranno i designer della scena mondiale: il talento britannico Paul Cocksedge, con i «baci luminosi» sotto la volta della Galleria del Corso; la spagnola Patricia Urquiola e le sue installazioni luccicanti sospese in corso Vittorio Emanuele; fino ai 75 cerchi blu di Gilbert Moity, proiettati sul grattacielo di piazza Diaz. Sullo sfondo, i progetti dei designer emergenti (studenti e giovani professionisti) selezionati da una giuria di esperti: gli architetti Stefano Boeri e Piero Castiglioni, Davide Rampello, presidente della Triennale, Flora Vallone, direttore del settore Arredo e Qualità urbana del Comune, e Luisa Bocchietto, presidente Adi. Da segnalare, tra i progetti vincitori, gli «Alberi delle coccinelle» dello Ied, la fontana luminosa alla Stazione centrale, le poetiche scritte in braille della Scuola politecnica di design e le «bike lamps» della Domus Academy: biciclette «speciali» che consentiranno ai ciclisti milanesi di «accendere» le acque del Naviglio Grande.


Iniziano questa mattina invece i lavori per realizzare un maxi-presepe nel cortile di Palazzo Marino. Ieri il ministro Umberto Bossi, in visita dal sindaco Letizia Moratti, ha assicurato che sarà lui ad accendere le luci domenica alle 19 in punto.

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