Cronache

Guida Bertone alla cucina in convento

Dalle cento e passa visite pastorali che il cardinale Tarcisio Bertone ha fatto in questo anno a Genova ai sacerdoti della sua diocesi, è nato il primo «Gambero Rosso» cattolico che misura a suon di stellette - l'abilità degli «chef» in convento e in canonica. Da una stella: cucina così e così, fino alle cinque stelle, cucina raffinatissima. L' elenco è stato stilato in questi dodici mesi dal cardinale con grande inflessibilità, ma tanta allegria, ovviamente con la complicità dei suoi preti che facevano a gara nel preparargli i piatti più buoni durante le visite settimanali. Al termine del pranzo seguiva la votazione per assegnare il punteggio. Così tra il serio e il semiserio è nata per scherzo la classifica dei migliori cuochi in talare, le specialità gastronomiche di questo o quel convento, la ricetta più fantasiosa delle suore che come si sa sono abilissime anche tra i fornelli.
Gli incontri settimanali coi religiosi genovesi sono iniziati nell'ottobre 2005. E sono diventati un appuntamento fisso nell' agenda dell'arcivescovo che a questa attività dedica di regola due giorni la settimana. Pian piano, per conoscere meglio il clero genovese e per proseguire meglio il dialogo, il pranzo coi suoi preti è divenuta una simpatica usanza. Il cardinale Bertone si è fatto apprezzare così e da tutti per la giovialità, l'apertura e il dialogo. Messi da parte protocollo e cerimoniale, si presenta dai parroci con semplicità, sempre accompagnato da un giovane prete su una panda color pistacchio. Nei mesi scorsi si è fermato a lungo a casa di don Gianni Baget Bozzo, ideologo di Forza Italia, col quale ha un ottimo rapporto, ma anche con un parroco diametralmente opposto a Baget Bozzo, don Andrea Gallo, il sacerdote dei quartieri difficili, sempre alle prese con prostitute, barboni e tossicodipendenze.
Dal pranzo col cardinale è partita l'idea di dare un punteggio alle cuoche o ai cuochi che si cimentano tra pentole e padelle, che sfornano i piatti tipici della cucina regionale, o elaborano la nouvelle cuisine. Scopo: far festa all'arcivescovo. Ma impossibile metter mano all'elenco e vedere chi è stato finora il convento o il monastero in cima alla classifica degli chef. In Arcivescovado preferiscono non diffonderlo anche se, dal poco che trapela, sembra che tutti i posti in cui il cardinale si è fermato a pranzo hanno ottenuto più di tre stelle. Il che vuol dire che la cucina è davvero ottima. «Si deve riconoscere che i pranzi finora fatti si piazzano tutti sul podio racconta un sacerdote della curia per cui diventa arduo il voto. Fino ad ora quasi tutti pranzi di vicariato hanno meritato la qualità di ristoranti a 5 stelle, alcuni addirittura hanno ricevuto il plauso con l'aggiunta di “cum laude” o “summa cum laude”». Bertone uomo diretto e amabile, di origini piemontesi, ma ormai ligure d'adozione, ha fatto breccia nel cuore dei sacerdoti genovesi per il suo stile informale e per avere inaugurato la tradizione degli incontri a casa di ogni prete.

Finora ha visitato 184 sacerdoti tra diocesani e religiosi, 61 parrocchie e 12 conventi.

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