È stata rinviata a giudizio «nonna Rosa», R.S. 61 anni calabrese, la donna ritenuta dalla procura responsabile di un giro di parcheggiatori abusivi in diverse zone della capitale. Lo ha deciso il gup Filippo Steidl che ha così accolto la richiesta del pm Tiziana Cugini, facendo però cadere laccusa di associazione per delinquere. Il giudice ha anche rinviato a giudizio alcuni figli della donna, coinvolti nella stessa indagine. Per quanto riguarda le posizioni degli altri imputati queste saranno decise dal gup alla prossima udienza fissata per venerdì. Linchiesta ebbe il suo culmine il 7 aprile del 2008, quando 19 persone furono arrestate in unesecuzione di unordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Silvia Castagnoli. Secondo la ricostruzione dellaccusa il gruppo era organizzato a livello verticistico e operava dal 2004 a oggi. I sodali erano organizzati su due livelli: al vertice cerano «nonna Rosetta» e alcuni suoi familiari, a rispondere ai loro ordini cittadini italiani, soprattutto, e stranieri, africani e dellEuropa dellEst. Linchiesta fu avviata dalla denuncia di uno dei sodali dellorganizzazione, stanco di versare una quota dei soldi ottenuti a R.S.
Il gruppo, per laccusa, si avvaleva dellintimidazione non solo nei confronti dei cittadini, che pagavano per paura di ritorsioni, ma anche di alcuni componenti dellassociazione, costretti a versare il 50 per cento del ricavato. Poche le denunce, appena tre, quelle presentate dai cittadini.Il gup Rinviata a giudizio «Nonna Rosa», regina del parcheggio abusivo
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