La Guzzanti si commuove per Silvio ferito. Ma si pente subito

A leggere le prime righe, sembra il ritratto della commozione. Sì, perché una Sabina Guzzanti che scrive di aver provato «pena» per Silvio Berlusconi colpito, addirittura «stima» per il Cav nel vederlo salire fiero sul predellino, con il volto ridotto a una maschera di sangue, è a dir poco inedita. Miracolo di San Silvio «martire»? Conversione improvvisa? Tranquilli, niente del genere. Perché asciugata l’iniziale lacrimuccia Sabina ha scacciato via il Silvio commovente ed è tornata a insultare il Silvio - per lei - mostro, autore delle peggiori nefandezze.
Il siparietto commozione-pentimento-solito attacco al Cav è andato in scena sul blog della Guzzanti. «Un uomo in cura psichiatrica da dieci anni – scrive Sabina – ferisce Berlusconi con un souvenir. Qual è la domanda? Se mi ha fatto pena vedere Berlusconi ferito? Si, mi ha fatto moltissima pena, ho visto il volto insanguinato, ho visto un vecchio ferito, quando è uscito per vedere in faccia il suo aggressore ho provato anche stima per la fierezza. E ho visto anche un politico, credo per la prima volta».
Più amore di così. Ma il pentimento è in agguato. «Mi hanno sconvolto e ho provato pena – conferma Sabina già in via di metamorfosi – anche se quest’uomo è quello che ci avvelena la vita da 20 anni, anche se ha distrutto il mio Paese. Provo pena nonostante tutto perché sono umana, quella stessa pena che Berlusconi non ha mai provato per le centinaia di persone pestate a sangue a Genova, per le violenze che subiscono immigrati, carcerati, manifestanti...».
Et voilà, cambio di scena, il Silvio martire torna Silvio Belzebù. E Sabina torna in sé. Per sminuire la valenza dell’aggressione («è stato ferito da un uomo isolato mentalmente sofferente».

E per consigliare a Silvio di togliersi di torno: «Un uomo – conclude – che ha quel po’ po’ di pendenze, di ombre, di accuse a cui non si è mai degnato di rispondere, che provoca continuamente insultando istituzioni, lavoratori, che licenzia chi non la pensa come lui, che soffoca il Parlamento... a quest’uomo non si può permettere di stare in mezzo alla folla perché è assolutamente imprudente». Con buona pace della commozione.

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