E ora sono tutti lì, con il fiato sospeso. Non ci sarà più lui, Michael Jackson, a nascondere i debiti con il suo mito e le sue tenere stranezze. Aprite la cassa, signori, e via ai litigi per leredità. Come quello di Carlo V, limpero di Jacko è un gigante dai piedi dargilla. Secondo il Wall Street Journal, si basa su cinquecento milioni di dollari di passivo, una cifra spaventosa che trasforma questo bambino mai cresciuto nella popstar più indebitata della storia. Figlio di borghesia assennata e provinciale, in quarantanni di carriera Michael Jackson ha venduto 750 milioni di dischi e incassato centinaia di milioni di dollari. E se li è mangiati, via, puf! Lultima spesa pazza è stata una statua di Peter Pan, il suo idolo, pagata poche settimane fa ben quattro milioni di dollari. A Neverland in California - il ranch da 2500 ettari dove ha vissuto proprio come fosse Peter Pan nei giardini di Kensington: senza accorgersi del tempo che scorreva ce ne sono a centinaia, tutte comprate a peso doro e accatastate ovunque, qualcuna pure vicino a quel famoso «albero della generosità» sul quale lui ogni tanto si arrampicava per scacciare la tristezza. In qualsiasi negozio entrasse, Michael Jackson comprava tutto: ci sono vecchi e divertenti reportage di cronisti che hanno assistito allibiti alle spese più strampalate. Un paio di mesi fa a Los Angeles, sono andati allasta un po di suoi averi, roba da far ammattire i collezionisti: una Rolls Royce Silver Seraph con decorazioni in oro massiccio da 160mila dollari, unaltra limousine, e poi troni e corone doro e mantelli dermellino, persino un ritratto di lui vestito come un re inglese dellepoca elisabettiana. Comprò persino sei milioni di euro di antichità egizie. «Era un collezionista di qualsiasi cosa» ha spiegato il presidente della casa daste. Nella sua follia, ha collezionato anche tanti debiti. Il megaranch è stato prima pignorato e poi in parte ceduto con strani traffici: in totale potrebbe fruttare tra i 70 e gli 80 milioni di dollari, solo il parco giochi era valutato 23 milioni.
Ma ieri, quando si sono presentati i fans davanti ai cancelli, hanno trovato una tenuta in disarmo. Michael Jackson viveva in unaltra reggia alla periferia di Los Angeles che, solo di affitto, costava centomila dollari al mese, servitù e lussi esclusi. Insomma, diciamola tutta: il re del pop spendeva circa cento milioni di dollari lanno, ossia (come confermano gli avvocati) quasi trenta milioni in più dei suoi guadagni annuali, circa 75 milioni. Cifre spaventose. Tutte assorbite da una generosità senza limiti. E da voragini come le spese legali per affrontare il processo con gli avvocati più costosi: solo il silenzio di un bambino a carico costò 23 milioni sullunghia. O gli interventi di chirurgia plastica. Michael Jackson ne ha ammessi solo due. Ma il confronto fotografico è implacabile: nel tempo gli interventi sono stati decine, molti con costosissimi strascichi. In poche parole, mentre prosegue il processo intentato a novembre dal fratello del sultano del Brunei che chiede la restituzione di sette milioni di dollari, la famiglia Jackson (genitori, fratelli e i tre figli) si trova di fronte una situazione paradossale. Facciamo due conti: il patrimonio dovrebbe arrivare a circa un miliardo di dollari, comprendendo i diritti dautore sulle sue canzoni e su di una parte di quelle dei Beatles, che Jacko comprò per 47,5 milioni. Ma è un patrimonio virtuale, di difficile calcolo. I debiti invece sono reali e aggiornati, sono il frutto di una vita sprecona e di una forsennata fuga dalla realtà che è finita solo laltro giorno in ambulanza verso lospedale. E poi, già, ci sono i concerti che Michael Jackson avrebbe dovuto iniziare il 13 luglio a Londra e per i quali aveva già preso dieci milioni di euro di anticipo. In totale, la società Aeg deve restituire 85 milioni di dollari per i 750mila biglietti finora venduti e recuperare circa 30 milioni di spese sostenute per marketing e allestimento scenografico. Insomma, un inferno. E perciò sono tutti con il fiato sospeso: se lautopsia rivelerà che Michael Jackson non è morto per cause naturali (magari per overdose di farmaci) le assicurazioni rimarranno con le mani conserte: niente soldi.
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